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Giunta di Benarivez in piazza: la politica svolta dal 16 agosto

Il Vicesindaco plenipotenziario racconta l’evento, anticipa il futuro
lunedì 19 agosto 2013.
 

“Qui Tuoni e pioggia a non finire. Ci aggiorniamo alle 18”.

Con questo SMS delle 14,31, Francesco Battaglia mi comunicava che a San Floro le condizioni meteorologiche non lasciavano presagire nulla di buono per la serata. San Floro è una piccola comunità (posta quasi alla periferia di Catanzaro) dove - soprattutto nel periodo estivo - opera Francesco Battaglia con la Sua Associazione “Articolo 21 Liberi di San Floro”.

Ho avuto la percezione che questo SMS racchiudesse quasi l’auspicio che l’Evento, da Noi programmato per la serata, fosse annullato per le avverse condizioni del tempo. E l’Evento in programma era nientedimeno che la Giunta in Piazza del Comune di Benarivez.

Protagonisti Emiliano Morrone, nel ruolo e nel compito di Sindaco, Orfeo Notaristefano, Assessore alla Legalità, Francesco Battaglia, Assessore alla Moneta, ed il sottoscritto, Vicesindaco Plenipotenziario ed Assessore alla Cultura.

Francesco era preoccupato, erano giorni che mi manifestava la Sua agitazione. Temeva che tutto si risolvesse in un pubblico fiasco.

Questo Evento era stato posto a conclusione della nostra Estate all’insegna della Cultura e della Cultura Antimafia. Ero stato io a volerlo come Evento finale ed ero stato io - sulla scorta dell’Idea di Emiliano Morrone di “fondare” e rappresentare da Sindaco la Città di Benarivez - a tracciare sommariamente i contenuti ed i temi della Manifestazione conclusiva del 16 agosto 2013.

L’Idea era piaciuta a tutti Noi dell’Organizzazione. Era piaciuta anche al Sindaco Emiliano Morrone ma, pur tuttavia, era rimasta - fino alla mattinata del 16 agosto - solo un’Idea.

Francesco Battaglia - in mille maniere - mi aveva chiesto, ci aveva chiesto, ripetutamente una scaletta, un programma, un articolato che delineasse ciò che doveva accadere, ciò che dovevamo dire, ciò che sarebbe successo in quelle due ore.

E invece niente. Nessuno di Noi si era mosso. L’Idea era rimasta un’Idea, era rimasta solo un mero canovaccio appena descrittivo delle linee guide dell’Evento che tanto solennemente avevamo annunciato e che tanto insistentemente continuavamo ad divulgare con tutti i mezzi a nostra disposizione: Manifesti, Giornali, Portali On Line, Siti Internet, Facebook.

Insomma, quel “Qui Tuoni e pioggia a non finire. Ci aggiorniamo alle 18” mi è sembrata più una speranza che una paura.

In quel momento, stavo pensando alle due Manifestazioni che - sotto l’egida di ROMA ART MEETING e con l’ausilio anche di ARTICOLO 21 - avevamo organizzato in questo agosto 2013, ovvero “Parliamone all’Olimpo” a Taverna dal 7 al 10 agosto e la “Festa della Libertà e della Legalità” a San Floro dal 4 al 9 agosto.

Credo che il legame tra quelli che abbiamo organizzato le Iniziative si sia notevolmente rafforzato. Credo che - insieme a me ed a mia Moglie Nunzia Durante - Carmine Gazzanni, Orfeo Notaristefano, Emiliano Morrone, Enzo Garramone, Nino Amelio, Francesco Battaglia conserveranno a lungo il dolce gusto di questi giorni. Il gusto della fase organizzativa, della fase realizzativa e, soprattutto, il gusto dei tanti momenti di intervallo e di attesa passati insieme sui divani dell’Hotel Olimpo di Taverna a discutere di ideali, di progetti, magari di massimi sistemi così come di tante altre piccole cose del nostro quotidiano.

Un quotidiano di Persone (e mi riferisco soprattutto ad Emiliano Morrone, Orfeo Notaristefano e Francesco Battaglia) che - mi sento di dire con grande lucidità - possiedono una visione, per così dire, eroica della Vita. Una visione eroica nel senso del possesso di una capacità di vedere al di la del proprio orticello e di una capacità di scegliere anche e soprattutto la strada meno conveniente, la più impervia, quella che non porta a nessun risultato utilitaristico ma che, invece, coincide esattamente con i propri ideali e con la propria storia. Gente che, insomma, affronta la battaglie civili e morali del nostro Tempo perché ritiene giusto affrontarle e non perché tali battaglie possono essere il trampolino di lancio verso il successo o verso la carriera.

Quante persone abbiamo perso per strada non appena “accasati” in qualche posto sicuro e/o remunerativo! Forse (e senza forse) era quello il Loro vero obiettivo. La strada più impervia dicevo. E la strada più impervia abbiamo scelto anche in questa fresca estate 2013.

Il Calendario degli Eventi è stato molto fitto ed abbiamo avuto una lunga serie di Ospiti prestigiosi e di grande significato. Arcangelo Badolati, Rocco Cosentino, Angela Napoli, Maria Lanzetta, Franco Cimino, Carmine Mustari, Giusy Staropoli Calafati, Santo Gioffrè, Terri Boemi, Angela Iantosca, Francesco Bruno, Nicola Rombolà, Antonio Pugliese, Gioconda Chiarella, Pino Scaccia, Giovanni Scarfò, Paolo Turrà, Gregorio Corigliano e Nicola Gratteri.

Ognuno di questi Ospiti (i cui Momenti descriveremo anche tramite la pubblicazione delle foto) ha avuto il Suo Spazio e ciascuno ha dato il proprio contributo culturale secondo il proprio Carisma e la propria Personalità ma - voglio sottolineare - quel che è contato veramente credo sia stato il rafforzamento del legame tra di Noi organizzatori. Un legame rafforzato dalla comunione di intenti, di ideali, di prospettive, di idee, di obiettivi.

Credo di non sbagliare se dico che - forse mai come questa volta - si è concretizzato il concetto secondo cui l’arte per l’arte, la cultura per la cultura ovvero i vari momenti culturali proposti solo e soltanto per il gusto di goderne appieno il coinvolgimento che da essi deriva, le effusioni, il mero piacere, l’ebbrezza, la vertigine che ti fa sentire il Pensiero che vola alto.

“Abbi Fede! A Benarivez non piove mai!” Così ho risposto, qualche minuto dopo, a Francesco Battaglia con un altro SMS.

In effetti, però, l’Evento presentava i suoi rischi.

Come avrebbe reagito il pubblico a questa idea che - per quanto buona poteva sembrare - era un’idea nuova, inedita, mai sperimentata prima? Come avrebbe reagito il pubblico di fronte a quattro “incoscienti” che avrebbero parlato di una Città che non esiste? Come avrebbe reagito la “casalinga di Voghera” alle nostre esposizioni? Come si sarebbe concretizzata effettivamente la nostra Idea? Come avremmo reagito Noi di fronte alla reazione del pubblico?

Questi e tanti altri interrogativi aleggiavano nelle ore precedenti l’Evento ma - in tutta sincerità - devo dire che io ed il Sindaco Emiliano Morrone non eravamo preoccupati.

Era leggermente preoccupato Orfeo Notaristefano era, invece, preoccupato, molto preoccupato Francesco Battaglia e ciò forse anche a motivo del fatto che l’Evento si sarebbe tenuto a San Floro, la Sua Città. Quando - dopo aver consumato un frugale pasto - ci siamo avviati verso il palco, le sedie poste sulla piazza erano in gran parte vuote.

Il pubblico forse - come in tutta questa estate - preferisce restare a casa sulla propria terrazza, andare al bar o passeggiare sui meravigliosi lungomare della nostra Regione. La Cultura non funziona. Ma Noi siamo qui anche per questo. Siamo qui per proporre un modo diverso di approcciare il mondo dei Libri tout court. Noi siamo Benarivez e così - democraticamente! - decidiamo che, dopo la sigla iniziale di Luca Bassanese, sarà Francesco Battaglia ad introdurre ed a chiamare sul palco Sua Eccellenza il Sindaco Emiliano Morrone.

E così avviene. Il Sindaco ha un eloquio sobrio ma travolgente, dolce ma deciso, chiaro ma articolato, flemmatico ma coraggioso. Un fiume in piena: “Benarivez è il Comune Perfetto”. Poi qualche affondo agli stomachevoli Personaggi dell’Antimafia e della Politica locale e, via, diritto verso il Sogno, l’Ipotesi, l’adorabile Suggestione di Benarivez, un ideale Comune argentino con un occhio ed un orecchio tesi verso lo scrittore Borges. L’introduzione di Emiliano finisce con l’invito a me e ad Orfeo a salire sul Palco.

Tocca a me. Inizio con una provocazione (ma Benarivez non è, poi, una provocazione?): ci sono gli Eventi cosiddetti “imperdibili”, quelli a cui non bisogna mancare. “Eh no! Quello non te lo puoi proprio perdere!”.

Questa è la frase che riecheggia sempre più spesso tra amici e conoscenti.

E allora a questi eventi imperdibili ci vai e ti fai due co......ni così. E poi dici: lo sapevo che era una schifezza, la prossima volta non ci vado.

E invece no, bisogna andarci per sapere quanto si soffre. Noi a Benarivez dobbiamo avere il gusto di perderci le cose. Io, ad esempio, sono cinque anni che mi perdo Mimmo Cavallaro. Che goduria ragazzi! È come smettere di fumare!

A questo punto - lanciata la provocazione - passo la parola ad Orfeo Notaristefano. E Lui parte deciso come un treno. La Legalità: è la Legalità il Suo ideale e, così, descrive le misure che a Benarivez garantiscono l’ordine e la civile convivenza tra i cittadini. In particolare, descrive il Codice della Strada ed indugia sul fatto che anche andare piano è pericoloso e le autoambulanze del posto sono pronte ad intervenire nel caso in cui qualche veicolo proceda molto lentamente. “Signora, che succede? Sta male? Perché va così piano? Le chiamiamo un dottore?”.

Insomma, a Benarivez è prudente, è consigliato andare più veloce ... per non intralciare gli altri ... Prende la parola Francesco Battaglia, Assessore alla moneta, per dire che l’euro ci ha rovinati. Ed è vero! Ricostruisce in maniera minuziosa e ragionata la storia della nascita dell’Euro: una vera e propria truffa ordita a danno dei cittadini europei. Bisogna uscire dall’euro! Non domani. Non oggi. Bisogna uscire dall’Euro ieri! Non perdiamo altro tempo.

“Ci avevano detto che con l’Euro saremmo diventati tutti ricchi sfondati. Poi sono venuti i tedeschi e ci hanno detto: guardate che i ricchi siamo noi, Voi italiani siete solo sfondati!”. Con questa battuta, riprendo la parola e mi soffermo sul fatto che bisogna utilizzare il giocattolo più bello e perfetto che esiste sulla faccia della Terra: il Cervello!

La Gente - adesso ce n’è tantissima, le sedie sono tutte occupate e parecchi sono in piedi - comincia a reagire positivamente. È quasi sorpresa.

La parola ritorna ad Emiliano Morrone. Si sofferma sulla Questione Meridionale e sul fatto che i politici sembrano ignorarla. Servizi, Sanità, Trasporti, Comunicazioni, Cultura: tutto abbastanza fatiscente, evanescente, inesistente. Occorre una rivoluzione culturale vera. Quella di Benarivez!

Gli altri interventi si susseguono e si stratificano, il tempo passa ma il pubblico è sempre lì. Sorprendentemente. Forse.

Orfeo Notaristefano fa riecheggiare anche il Suo nuovo Motto: “Meglio un giorno da Monteleone che cento da pecora!”

A Noi quattro sul palco ci sembra che possa bastare. Basta!

Prima però Emiliano Morrone annuncia la imminente nascita di un nostro Portale di Informazione per la Calabria, un nostro notiziario con tanto di Web TV. L’obiettivo è di raccontare le cose dicendo - apertamente - ciò che è bello e ciò che è brutto.

Un qualcosa che, secondo Noi, manca in Calabria dove la stragrande maggioranza dei mezzi di informazione si “attarda” in una inutile elencazione di notizie tutte uguali fra loro, una inutile elencazione che sembra finalizzata esclusivamente a compiacere i protagonisti della notizia e non, invece, a raccontare la realtà così come essa è. “Non è mai stato pubblicato un articolo con scritto che un determinato evento non è riuscito o è stato un fiasco”.

Finiamo con una sorpresa. Il Sindaco Emiliano Morrone recita Dante: il brano di Ulisse. Una vera rivelazione, io stesso non credevo che Emiliano fosse così bravo anche a recitare, ad interpretare, in questo caso a sussurrare le ansie di Ulisse. Bravo davvero. Che dire? Un Sindaco a tutto tondo!

Siamo soddisfatti. Orfeo è raggiante e - scendendo le scale del palco - ci rivela la Sua preoccupazione nelle ore antecedenti l’Evento e Noi fingiamo di non essercene accorti.

Emiliano, Orfeo, Francesco. Tutti molto bene, molto bravi. Siamo tutti d’accordo: un format da ripetere. Un modo molto bello e coinvolgente per parlare con leggerezza di argomenti cosiddetti pesanti.

La gente ci travolge con i complimenti. Un Signore ci dice proprio così: “come facciamo a mantenere il contatto con Voi quattro?”. “Su facebook” la risposta.

Francesco Battaglia - finalmente rilassato - è felice come un bambino a cui si danno le figurine dei calciatori. Durante l’ennesimo caffè al bar (io ed Orfeo oramai facciamo a gara a chi ne consuma di più ed a chi dorme di meno!), una Signora sulla settantina - che accompagna un’altra Signora un po’ più anziana di Lei - mi si avvicina e mi dice testualmente: “Tutti bravi, mi piacistuvu ... assai ... ma pecchì non vi fannu cumandari a vui? Io pensu ca faciarristuvu cosi boni pe tutti”. Si, ha detto così!

Durante il nostro ennesimo caffè al bar. E Noi ... Noi ... eravamo quattro amici al bar ...

Domenico Monteleone

Vicesindaco plenipotenziario di Benarivez

Assessore alla Cultura, con ulteriore delega alle Arti


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