PIANETA TERRA: AL DI LA’ DELA TEOLOGIA POLITICA ATEA E DEVOTA. "LEZIONI AMERICANE", PER IL DIALOGO E LA PACE ....

MOSCHEA A GROUND ZERO: BARACK OBAMA A FAVORE DI "CASA CORDOBA". Il presidente Usa: "Questa è l’America, qui c’è libertà di religione. La causa di Al Qaeda non è l’Islam" - a cura di Federico La Sala

Il progetto di costruire una moschea a Ground Zero continua a fare discutere l’America e la comunità internazionale, ma il presidente Barack Obama ha le idee molto chiare in proposito: il problema non esiste.
lunedì 16 agosto 2010.
 

[...] davanti ad alcuni rappresentanti della comunità musulmana, poco prima di una cena alla Casa Bianca per celebrare l’inizio del Ramadam, il mese sacro islamico, Obama ha concesso ai giornalisti alcune dichiarazioni ad hoc: "In quanto cittadino, in quanto presidente, credo che i musulmani abbiano lo stesso diritto di chiunque altro in questo Paese di praticare la loro religione. Questo include il diritto di costruire un luogo di culto e un centro di una comunità in una proprietà privata di South Manhattan" [...]

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-  NEW YORK

-   Obama difende moschea a Ground Zero
-  "Libertà di culto un diritto inalienabile"

-  Il presidente Usa a favore dell’iniziativa di costruire un luogo di preghiera musulmano vicino al sito degli attentati dell’11 settembre a New York. "Questa è l’America, qui c’è libertà di religione. La causa di Al Qaeda non è l’Islam"

WASHINGTON - Il progetto di costruire una moschea a Ground Zero continua a fare discutere l’America e la comunità internazionale, ma il presidente Barack Obama ha le idee molto chiare in proposito: il problema non esiste. Gli Stati Uniti riconoscono la libertà di culto, un diritto inalienabile secondo la costituzione del 1789, e dunque i musulmani hanno "lo stesso diritto di chiunque altro in questo Paese di praticare la loro religione".

Che il sito di preghiera debba sorgere sul luogo degli attentati dell’11 settembre a New York, attribuiti a un’organizzazione fondamentalista islamica, per il presidente Usa non ha rilevanza. E davanti ad alcuni rappresentanti della comunità musulmana, poco prima di una cena alla Casa Bianca per celebrare l’inizio del Ramadam, il mese sacro islamico, Obama ha concesso ai giornalisti alcune dichiarazioni ad hoc: "In quanto cittadino, in quanto presidente, credo che i musulmani abbiano lo stesso diritto di chiunque altro in questo Paese di praticare la loro religione. Questo include il diritto di costruire un luogo di culto e un centro di una comunità in una proprietà privata di South Manhattan".

"Siamo negli Stati Uniti e il nostro impegno a favore della libertà di culto deve essere inalterabile. Il principio secondo il quale i popoli di tutte le fedi siano i benvenuti in questo Paese e quello secondo il quale non saranno trattati in modo diverso dal loro governo è essenziale per essere quello che siamo", ha aggiunto il presidente, citando il primo emedamento della costituzione americana, che garantisce la libertà di culto.

I partigiani del progetto di New York sostengono che la "Casa Cordoba" aiuterà a superare i pregiudizi di cui, dal giorno degli attacchi contro le torri gemelle, costati la vita a circa 30mila persone, continua a soffrire la comunità musulmana della città. Gli oppositori ritengono invece che realizzare una moschea a Ground Zero sia un insulto alla memoria delle vittime.

L’ipotesi della costruzione divide in particolare la comunità ebraica. Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, appoggia il progetto, mentre Abraham Foxman, il direttore nazionale della Anti Defamation League (Adl), una delle principali organizzazioni ebraiche e anti-razzista, ha chiesto alla comunità musulmana di costruire "Casa Cordoba" un pò più lontano da Ground Zero, per non urtare la sensibilità delle vittime. Una richiesta che ha spinto il più famoso dei giornalisti americani di origine musulmana, Fareed Zakaria, a restituire un premio che la stessa Adl gli aveva dato negli anni scorsi.

Obama, consapevole della delicatezza della questione, ha sottolineato come "gli attentati dell’11 settembre siano stati un evento profondamente traumatizzante per il nostro Paese. Il dolore e la sofferenza di coloro che hanno perduto i propri cari è inimmaginabile. Quindi comprendo l’emozione che provoca questo dossier. Ground zero è senza dubbio un’area sacra". E ha concluso precisando che "la causa di Al Qaeda non è l’Islam, è solo una volgare distorsione che fa capo a terroristi che uccidono innocenti".

La mossa a sorpresa del presidente, cui si attribuiva l’intenzione di rimanere fuori dalla controversa vicenda a pochi mesi dalla elezioni di metà mandato del 2 novembre, rischia di rilanciare le polemiche con una certa violenza. Parte della destra americana rimane infatti convinta che Obama non sia nato negli Stati Uniti, e che sia di religione musulmana, come confermerebbe il suo nome completo, Barack Hussein Obama.

* la Repubblica, 14 agosto 2010


Sul tema, nel sito, si cfr.:

-  ELEZIONI USA. LA DEMOCRAZIA, LO SPIRITO DI FILADELFIA DI OBAMA, E L’INTEGRALISMO DELLE CHIESE INVISIBILI. L’analisi di Barbara Spinelli

-  EGITTO: DISCORSO DI BARACK HUSSEIN OBAMA ALL’UNIVERSITA’ DEL CAIRO. "Voglio una Gerusalemme dove i figli di Abramo si mescolino in pace", "Non c’è dubbio che l’Islam è parte dell’America"

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