TERREMOTO: SITUAZIONE DRAMMATICA. STATO DI EMERGENZA NAZIONALE

L’Abruzzo sconvolto dal terremoto. Polemiche sul sisma, allarmi ignorati.

Giampaolo Giuliani , ricercatore dei laboratori del Gran Sasso, aveva previsto un terremoto di proporzioni disastrose
lunedì 6 aprile 2009.
 



-  TERREMOTO IN ABRUZZO

-  Allarmi ignorati, polemica sul sisma

Negli ultimi mesi decine di scosse Qualcuno aveva provato a mettere in guardia sull’imminenza di una tragedia come quella di questa notte ma era stato accusato di procurato allarme e di conseguenza denunciato *

ROMA Quella di oggi è stata solo la scossa più forte di uno sciame sismico che si perpetua da mesi. La magnitudo registrata alle 3.32 di questa notte dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia è di 5,8 gradi della scala Richter, a cui sono seguite diverse repliche, la prima di 4,7 gradi alle 4.37. Numerose le avvisaglie nelle ultime settimane. Una scossa violenta il 16 gennaio, poi quella di magnitudo 4.0 che aveva fatto tremare l’Abruzzo già il 30 marzo: molte persone si erano già riversate in strada allora. Dall’inizio dello sciame sismico, qualche mese fa, sono decine gli eventi di magnitudo superiore a 2.0 registrati dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) nel distretto aquilano e nel bacino di Sulmona.

A parte qualche malore dovuto allo spavento, non c’erano però mai stati feriti gravi. Nè erano stati rilevati danni importanti. Su richiesta del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, si era tenuta nella sede della Regione Abruzzo all’Aquila, una riunione degli esperti della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi. Obiettivo, dicono al Dipartimento della Protezione civile, era quello di «fornire ai cittadini abruzzesi tutte le informazioni disponibili alla comunità scientifica sull’attività sismica delle ultime settimane». «È utile precisare che non è possibile prevedere in alcun modo il verificarsi di un terremoto e che non c’è nessun allarme in corso da parte del Dipartimento della Protezione Civile, ma una continua attività di monitoraggio e di attenzione», si leggeva appena quindici giorni fa in una nota dello stesso Dipartimento. Secondo l’Ingv, che è l’ente preposto alla sorveglianza della sismicità sul territorio nazionale, «le scosse avvertite nei mesi scorsi dalla popolazione facevano parte di una tipica sequenza di terremoti, del tutto normale in aree sismiche come quella dell’aquilano che, negli ultimi mesi, ha registrato quasi 200 eventi, la maggior parte dei quali non avvertiti dalla popolazione».

Qualcuno nei giorni scorsi aveva però messo in allarme sulla possibilità del sopraggiungere di scosse più forti e pericolose per la popolazione abruzzese, ma era stato accusato di "procurato allarme" e di conseguenza denunciato. «Le scosse di terremoto che continuano a scuotere l’Abruzzo non sono tali da preoccupare - aveva spiegato Bertolaso intervenendo a Roma ad un convegno organizzato dal ministero dei beni culturali e protezione civile sulla esperienza del terremoto che nel 1997 colpì Umbria e Marche - ma purtroppo a causa di imbecilli che si divertono a diffondere notizie false siamo costretti a mobilitare la comunità scientifica per rassicurare i cittadini». L’attacco era rivolto a Giampaolo Giuliani , ricercatore dei laboratori del Gran Sasso, che aveva previsto un terremoto di proporzioni disastrose.

Oggi però ancora una scossa, appena un po’ più violenta di quelle degli ultimi giorni, ma quanto basta per mettere in allarme la Regione Abruzzo. Questa volta non basta rassicurare i cittadini: a centinaia si riversano nelle strutture sanitarie per chiedere soccorso. La Protezione civile e i carabinieri parlano di decine di morti, centinaia di feriti e migliaia di sfollati. Bertolaso la definisce la «peggiore tragedia di questo millenio» e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi annuncia che firmerà lo stato d’emergenza. A questo punto in Abruzzo e nel resto d’Italia sono in molti a chiedersi se veramente non si potesse fare nulla per scongiurare questo dramma. E’ vero, forse non è possibile prevedere in alcun modo il verificarsi di un terremoto, ma qualcuno questa volta aveva provato a farlo.

* La Stampa, 6/4/2009 (7:46)


Duramente ripreso dal capo della Protezione civile Bertolaso

Terremoto: «l’allarmismo» di Giuliani

Il ricercatore dei laboratori del Gran Sasso aveva lanciato l’allarme per un sisma «disastroso» *

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-  «Prevedo un terremoto». E un ricercatore scatena la psicosi tra l’Aquila e Sulmona (1° aprile 2009)

-  Intervista a Giampaolo Giuliani (da Donnedemocratiche.it)

MILANO - Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, inviperito martedì 31 marzo si era scagliato contro «quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false», chiedendo una punizione. Tra gli «imbecilli» c’era Giampaolo Giuliani, ricercatore presso i Laboratori nazionali del Gran Sasso che, in seguito allo sciame sismico che sta interessando l’Abruzzo da più di un mese, aveva lanciato l’allarme: la regione sarà colpita domenica 29 marzo da un terremoto «disastroso». Giuliani è stato denunciato per procurato allarme. E Bertolaso ha ripetuto che «lo sanno tutti che i terremoti non si possono prevedere».

ALLARME - Nella notte del 29 marzo c’era infatti stato a Sulmona un terremoto di 4 gradi della scala Richter. Questo e la «profezia» aveva fatto scattare il panico tra i cittadini di Sulmona e dintorni. L’analisi di Giuliani era basata sull’analisi di un gas radioattivo, il radon, che si libera dal sottosuolo quando le faglie vengono attivate il gas trova una via di fuga giungendo in superficie. Giuliani aveva dato anche un’indicazione precisa dell’allarme: da lì a poche ore. Il sisma però non era avvenuto. Ma la terra si è scatenata circa una settimana dopo. E ora le polemiche divampano. Anche se, per onestà, occorre dire che un conto è dire «ci sarà un terremoto», un altro è dire con precisione in quale zona colpirà e soprattutto quando. Per evitare di far evacuare migliaia di persone per settimane intere prima che succeda effettivamente qualcosa.

* Corriere della Sera, 06 aprile 2009


Terremoto, è polemica: un esperto: «L’avevo previsto, Voglio le scuse» *

Ancora non si ha un bilancio definitivo del terremoto, ma già è polemica. A lanciare l’allarme su un imminente disastroso evento sismico in Abruzzo era stato, una settimana fa, un ricercatore dell’Infn dei Laboratori nazionali del Gran Sasso, Giampaolo Giuliani. La sua profezia gli è costata una denuncia per procurato allarme dopo una riunione d’urgenza della Commissione grandi rischi della protezione civile.

«Non si poteva prevedere quello che sarebbe successo nei giorni successivi», ha subito smentito il responsabile della Protezione Civile Guido Bertolaso. «Non potevamo evacuare una intera regione senza sapere cosa sarebbe successo», ha detto Bertolaso. Una settimana fa il sindaco di Sulmona, Fabio Federico, si era scagliato contro le previsioni dell’esperto che, secondo il sindaco, «si era prodigato a impaurire i sulmonesi».

«Nessuno al mondo poteva prevedere il terremoto di questa notte», ha detto Alberto Basili, dirigente del Centro Nazionale Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. «Non è possibile una previsione deterministica per prendere decisioni operative - ha ribadito l’esperto - Non era possibile prevedere che dopo la sequenza delle scosse aquilane seguisse un evento come quello di questa notte. La storia sismica italiana ha segnato molti avvenimenti sismici senza che poi vi fosse una scossa forte».

Le previsioni di Giuliani si basano sull’analisi di un gas (il Radon) sprigionato dalla crosta terrestre; il tecnico ha impiegato due anni per costruire uno strumento in grado di rilevare, osservare e studiare il Radon con l’aiuto di un sismografo che, a causa dell’intenso sciame sismico che ha interessato la zona negli ultimi mesi, ha insospettito lo studioso. «Anche noi abbiamo delle sezioni che si occupano delle emissioni di gas ma non è in alcun modo a nostra disposizione uno strumento di previsione operativa - ha risposto Basili -; l’emissione più forte di gas non può significativamente giustificare l’allarme sismico. Non abbiamo la capacità di compiere previsioni operative in base a questo tipo di studi». Attualmente i ricercatori dell’Istituto stanno controllando le sequenze sismiche e comunicando i dati alla Protezione Civile: «Abbiamo inviato alcune squadre sul posto per localizzare gli eventi e analizzare più in dettaglio l’andamento della sequenza sismica, in particolare l’emigrazione degli epicentri».

La provincia dell’Aquila è stata interessata da circa due mesi da un’attività sismica, anche se non si erano segnalati danni né a persone, né a cose, fino ai primi di aprile quando il comune capoluogo aveva annunciato la richiesta del riconoscimento dello stato d’emergenza. Fra le ultime scosse quella del 12 marzo, quando in tarda serata si è registrata una scossa di magnitudo 2,9 con epicentro nella zona dell’Aquila, Pizzoli e Villagrande. Altra scossa il 17 marzo, questa volta di magnitudo 3,6 con epicentro: Sulmona, Campo di Giove, Pettorano sul Gizio e Canziano. Una delle scosse di terremoto più forti è stata registrata il 30 marzo sempre in provincia de L’Aquila con magnitudo di 4,0 gradi, ad una profondità di 10,7 km. Le località prossime all’epicentro, sempre i comuni di Pizzoli, Collimento e L’Aquila. E lo sciame sismico non si era fermato, con scosse anche nei giorni successivi, tanto da aver fatto chiudere alcune scuole nel capoluogo e dichiarati inagibili alcuni appartamenti.

Lo sfogo di Giuliani: «Voglio le scuse di Bertolaso e Boschi» È visibilmente scosso. Provato. Il quotidiano online Affaritaliani.it parla con Giampaolo Giuliani, il tecnico e ricercatore del laboratorio nazionale di fisica del Gran Sasso che nei giorni scorsi aveva sostenuto che lo sciame sismico in corso potesse essere il preannuncio di un evento più forte. È per queste parole era stato accusato di allarmismo, tanto da ricevere un avviso di garanzia. «È falso. È falso. È falso», si sfoga Giuliani. E mentre poi si interrompe «Abbiamo delle ripetute in questo momento (scosse di assestamento)».

Poi riparte all’attacco: «È stato proditoriamente architettato perché io potessi essere messo a tacere, addirittura con un avviso di garanzia. E ho le prove che è falso. Sono stati Boschi (il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ndr) e Bertolaso, dai quali vorrò le scuse per tutti i morti che ci sono stati oggi a l’Aquila, perché hanno dichiarato il falso domenica scorsa e ho i testimoni. Le loro dichiarazioni sono false. La mia previsione purtroppo era giusta».

Però non l’hanno ascoltata...? «Ma figuriamoci se questi ascoltano qualcuno. Figuriamoci. Non mi faccia dire di più, già ho un avviso di garanzia in corso, sicuramente mi faranno...». Che cosa possiamo prevedere dopo il violento terremoto che sconvolto tutto l’Abruzzo? «Stanotte mi sono andate distrutti almeno tre rivelatori che avevo in funzione e non riesco ancora a collegarmi con la macchina principale perché l’Aquila non può essere attraversata», spiega Giuliani. «Credo che una sia in funzione. Quello che posso dire è che abbiamo previsto tantissime scosse anche per la giornata di domani, scosse di assestamento che vanno tra il terzo e il quarto grado della scala Richter».

* l’Unità, 06 aprile 2009


Sul tema, nel sito, si cfr.:

-  TERREMOTO, CULTURA, POLITICA E TERRITORIO ... LA TRAGEDIA DELL’ABRUZZO, UN SECOLO DI TERREMOTI, E IL SENSO DELLA REALTA’ PERDUTO.
-  LA VERITA’ DA RISTABILIRE E L’ ITALIA TUTTA DA RICOSTRUIRE - MORALMENTE E FISICAMENTE.


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