CONTRO IL LUNGO SONNO DELLA RAGIONE COSTITUZIONALE E LA POLITICA DEL "MENTITORE" NAZIONALE ... RESTITUIRE ALL’*ITALIA* IL *NOME* E L’ONORE!!!

TUTTA LA SCUOLA SCENDE IN PIAZZA, CONTRO I TAGLI E IL MAESTRO UNICO. Un calendario fitto di iniziative di protesta fino al 23 aprile, giorno di sciopero generale

domenica 8 marzo 2009.
 
[...] Sarà una conclusione di anno scolastico decisamente movimentata per la scuola italiana che scenderà in piazza a più riprese contro i provvedimenti del governo. Ad aprire un mese di marzo costellato di iniziative di protesta saranno Cgil e Cobas della scuola. Tantissime le ragioni che nelle prossime settimane porteranno in piazza migliaia di lavoratori della scuola, c’è solo l’imbarazzo della scelta: dai tagli agli organici, al maestro unico passando per il diritto di sciopero [...]

IL SONNO DELLA RAGIONE COSTITUZIONALE GENERA MOSTRI

L’IDEOLOGIA CATTOLICO-FASCISTA DEL MAESTRO UNICO E L’ART. 7 DELLA COSTITUZIONE, UN BUCO NERO CHE DISTRUGGE L’ITALIA E LA STESSA CHIESA CATTOLICA. Per un ri-orientamento teologico-politico.

COSA SIGNIFICA ESSERE ITALIANI ED ITALIANE. LA LEZIONE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI - di Piero Calamandrei.

-  PER LA DIGNITA’ E IL NOME DELL’ITALIA, PER LA COSTITUZIONE ....
-  LE DIMISSIONI IMMEDIATE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEL PARTITO "FORZA ITALIA". A memoria futura - alcune note
-  RESTITUIRE LA PAROLA "ITALIA" AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO, AL PARLAMENTO, E A TUTTI I CITTADINI E A TUTTE LE CITTADINE D’ITALIA.


-  Un calendario fitto di iniziative di protesta contro i provvedimenti del governo
-  Manifestazioni e sit in fino allo sciopero generale in programma il 23 aprile

-  Tagli, maestro unico, precari
-  La scuola scende in piazza

di SALVO INTRAVAIA *

ROMA - Sarà una conclusione di anno scolastico decisamente movimentata per la scuola italiana che scenderà in piazza a più riprese contro i provvedimenti del governo. Ad aprire un mese di marzo costellato di iniziative di protesta saranno Cgil e Cobas della scuola. Tantissime le ragioni che nelle prossime settimane porteranno in piazza migliaia di lavoratori della scuola, c’è solo l’imbarazzo della scelta: dai tagli agli organici, al maestro unico passando per il diritto di sciopero.

Oggi, nella Capitale sono previste due diverse manifestazioni: alle 9 a piazza Montecitorio l’Flc Cgil manifesta contro la "norma ammazza precari", quella che "intende abrogare le norme sulla stabilizzazione dei lavoratori precari dell’università, della ricerca e di tutta la pubblica amministrazione". Il piano-Fioroni, che prevedeva la stabilizzazione di 180 mila precari (docenti e Ata) della scuola, è stato affondato da qualche mese. E alle 16,30 a largo Ponchielli Cub, Confederazione Cobas e SdL Intercategoriale davanti la sede della Commissione di garanzia manifesteranno contro "l’abolizione del diritto di sciopero".

Il 15 marzo (sala Pintor via Scalo San Lorenzo) alle 9.30 i Cobas e il Coordinamento nazionale precari della scuola organizzeranno un’assemblea nazionale di tutte le componenti. Sullo sfondo il no al taglio di 87 mila docenti e 42 Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari), all’"espulsione dei precari della scuola", alla maestra unica, all’aumento degli alunni per classe, alla proposta Aprea sulla scuola e alla proposta Gelmini sul reclutamento dei docenti.

Tre giorni dopo, mercoledì 18 marzo, gli aderenti alla Cgil e alla Gilda degli insegnanti scenderanno in piazza per lo sciopero generale della categoria. I precari che rischiano di ritrovarsi fra qualche mese senza posto di lavoro sono 114 mila. La Gilda ha aderito alla manifestazione indetta dalla Flc Cgil e "si augura che anche gli altri sindacati convergano su quella data, così da rinnovare quell’unità che ha animato la grande manifestazione nazionale del 30 ottobre scorso", dichiara Rino Di Meglio. Il 28 marzo i Cobas organizzeranno una manifestazione nazionale (ore 10 piazza della Repubblica) che avrà la sua conclusione con lo sciopero generale del 23 aprile.

Ma anche gli altri sindacati si stanno movendo. La Cisl scuola, fa sapere il suo segretario generale Francesco Scrima, se non si risolverà la questione organici scenderà in piazza, probabilmente ad aprile. E anche la Uil sta affilando le armi. "Sarà una conclusione di anno scolastico di forte mobilitazione", promette Massimo Di Menna. Per la Uil sono due le priorità cui il governo deve porre rimedio. La questione dei precari che rimarranno a migliaia senza posto e senza stipendio e la questione-organici del primo ciclo. "Senza risposte concrete da parte del governo - dice Di Menna - andremo in piazza".

* la Repubblica, 6 marzo 2009.


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