Musica

"Tempo di Pace" (cd-mc) di Roberto Bignoli - dalle Edizioni Paoline

Una proposta postcoloniale
domenica 5 febbraio 2006.
 

Nelle canzoni di Roberto Bignoli c’è la testimonianza di tutta la sua vita. Cantastorie della speranza, "Tempo di Pace" è un lavoro ricco di musicalità e di tematiche forti: pace, dialogo, fratellanza, dove c’è tutta la voglia di raccontarsi e raccontare i percorsi di una ricerca interiore del Cristo, fonte di infinita pace, ed insieme i drammi sociali che sconvolgono la terra da combattere solo con l’amore vero. Una proposta di canzoni impegnate nate dal vissuto, un invito pressante a vivere profondamente il messaggio evangelico, ad abbracciare con forza la fede in Dio Provvidenza per conseguire finalmente la pace tanto attesa: pace tra gli uomini e pace nel cuore di ogni uomo e donna di questo mondo. Tra i brani che compongono la raccolta: "Concerto a Sarajevo", dedicato ai bambini vittime delle guerre in Bosnia e a Mons. Tonino Bello.

Guarda il video http://www.informusic.it/concerto%20a%20sarajevo%20polonia.wmv

Concerto a Sarajevo Testo di R. Bignoli Musica di Roberto Bignoli

Facciamo un concerto a Sarajevo E un altro ancora a Bagdad. Tu dici che sono un pazzo - lo sapevo, mi associo alla sentenza anch’io però l’ho detto e lo ripeto, ma perché? Facciamo un concerto a Sarajevo: non aver paura, canta insieme a me.

C’è già un gran concerto a Sarajevo, una musica triste si sente suonare mentre il cielo si tinge di rosso sulle colline di quella città, fasci di luce ed effetti speciali lungo le strade che non hanno più un nome, si stringono le mani tutti gli impresari.

Sarajevo città dimenticata Dove sono tutti i tuoi bambini? Deportati in campi di concentramento O ammazzati nei loro giardini. Sarajevo per quanto ancora Urleranno i venti di guerra Sui relitti si, della tua nuda terra!

La morte va in concerto a Sarajevo Se cerchi il biglietto lo devi trovare. La morte cavalca a Sarajevo, dietro l’angolo è lei che ti viene a cercare. Chi cerca il biglietto non si affanni , in fila per il pane molti l’hanno trovato: corpi senza vita rimasti sul selciato.

Facciamo un concerto a Sarajevo E un altro ancora a Bagdad. Suoneremo una dolce musica Sulle colline di quella città, attraverseremo la linea del cielo, brucerà l’odio col fuoco dell’amore sotto il cielo...della libertà!

Sarajevo città dimenticata Dove sono tutti i tuoi bambini? Deportati in campi di concentramento O ammazzati nel loro giardini. E se questo è già successo ieri Non lasciare che il sono porti via i suoi mostri, Sarajevo sciogli le tue catene: quei tuoi figli...sono i nostri.

Ed- Paoline, Ufficio Stampa Audiovisivi, via Antonino Pio, 75 - 00145 - Roma


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