Splendida gara degli Azzurri contro la Scozia, battuta in casa per 2-1
Dopo il gol lampo di Toni, una lunga sofferenza fino al raddoppio di Panucci nel recupero
Classe e cuore, una grande Nazionale
espugna Glasgow e vola agli Europei
La squadra di Donadoni conquista insieme alla Francia un posto per Euro 2008 in Austria e Svizzera *
GLASGOW - Un gol di Toni all’inizio e uno di Panucci allo scadere ci hanno portato alle finali europee. In mezzo è successo di tutto, abbiamo pure tremato, ma alla fine la squadra di Donadoni ha conquistato la qualificazione nell’infernale atmosfera di Hampden Park contro gli assatanati ma deludenti scozzesi. E’ stato un traguardo importantissimo, considerato che qualche volta la qualificazione ci era sfuggita come dopo i Mondiali del 1982.
Un traguardo che tiene alti i valori tecnici del nostro calcio, dopo un periodo di dubbi e perplessità. A Donadoni bisogna dare atto di avere lottato con saggezza e senza farsi demoralizzare dalla critiche. Al di là del risultato (decisivo) gli azzurri e il calcio italiano che ci hanno messo la faccia - dopo le triste vicende di casa nostra - ne sono usciti bene ed a testa alta.
Il fulminante gol di Toni, dopo soli 2’, in combutta con Zambrotta ed il fenomenale Di Natale (tiro all’incrocio dei pali), ha gelato la platea scozzese. Ancora Camoranesi (alto) e Toni di sinistro al 12’, deviato dal portiere Gordon, hanno segnato la superiorità dei nostri nel primo quarto d’ora. Poi, gli uomini di McLeish hanno ripreso coraggio e ci hanno fatto passare un brutto quarto d’ora, con un tiro di McCulloch deviato da Zambrotta (non c’era mani), una botta di Fletcher ed un colpo di testa di Hutton fuori di poco.
Anche Ferguson ha impegnato Buffon a terra. Certo, la foga degli scozzesi ha messo un po’ in difficoltà la difesa azzurra, che però grazie a Buffon se l’è cavata bene. Poi, passata la buriana, è venuta avanti l’Italia ed al 31’, dopo un tiro di Ambrosini respinto, Di Natale ha ribattuto in rete, ma il gol è stato misteriosamente annullato dall’arbitro Gonzalez. In sostanza, i nostri hanno giocato un buon primo tempo, sono stati più pericolosi degli scozzesi, Di Natale, Camoranesi e lo stesso Gattuso sono apparsi più vivaci.
Gli scozzesi hanno fatto molto fumo e poco arrosto. Nella ripresa l’Italia ha cercato di chiudere subito la partita e un colpo di testa di Di Natale ha messo i brividi a Gordon. La gara è stata sempre viva e dura, ma si è vista più lotta fisica (così volevano gli scozzesi alla vigilia) che tecnica, anche per il campo pesante e il vigore atletico degli uomini di McLeish. Questi ultimi si sono buttati avanti con molto impeto senza tuttavia trovare mai la porta di Buffon. Anzi, è stato Zambrotta a mettere a nudo qualche incertezza di Gordon.
Gli azzurri hanno conquistato metri, lasciando agli scozzesi qualche contropiede. Al 20’ il pareggio è arrivato sulla punizione dal limite destro: la palla è pervenuta a Ferguson smarcato ed in posizione sospetta. Buffon non ha trattenuto il suo tiro, consentendogli di insaccare da due passi. A questo punto Donadoni inseriva Iaquinta al posto di Di Natale. Il pareggio ha incendiato lo stadio.
Brown è stato sostituito da Miller per un finale a due punte. Una travolgente azione sulla destra ha messo McFadden solo davanti a Buffon, tiro fuori. Insomma l’Italia, con Chiellini al posto dell’esausto Camoranesi, ha corso gravi pericoli. Alla fine qualche manfrina dei nostri, poi l’innesto di De Rossi al posto di Gattuso e il gol della vittoria propiziato da una discussa punizione dalla destra di Pirlo per la testa di Panucci. E’ stato il gol della vittoria, la prima degli azzurri in Scozia.
Adesso la partita con le Far Oer di mercoledì prossimo, che rafforzerà la nostra classifica, metterà fine a tante polemiche. Gli scozzesi hanno fischiato, ma sono rimasti per circa mezzora tutti ai loro posti, a cantare come se avessero vinto, prima che la propria squadra rientrasse dagli spogliatoi per un giro di campo trionfale. E’ questo il bello del calcio quassù.
SCOZIA-ITALIA 1-2
SCOZIA (4-5-1): Gordon; Hutton, Weir, McManus, Naysmith; Hartley, Fletcher, Ferguson, Brown (29’st Miller), McCulloch (47’st Boyd); McFadden.
In panchina: McGregor, Alexander, Caldwell, Pearson, Robson.
Allenatore: McLeish.
ITALIA (4-3-3): Buffon; Panucci, Cannavaro, Barzagli, Zambrotta; Gattuso (42’st De Rossi), Pirlo, Ambrosini; Camoranesi (38’st Chiellini), Toni, Di Natale (23’st Iaquinta). In panchina: Amelia, Oddo, Perrotta, Gilardino. Allenatore: Donadoni
ARBITRO: Mejuto Gonzalez (Spagna)
RETI: 2’pt Toni, 20’st Ferguson, 46’st Panucci.
NOTE: Serata fredda e piovosa, terreno in buone condizioni, spettatori 50.000 circa. Angoli 6-4 per la Scozia. Ammoniti Naysmith, McCulloch, Toni. Recupero: 1’; 3’. Gli azzurri hanno giocato con il lutto al braccio per la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri.
* la Repubblica, 17 novembre 2007
Il ct della nazionale di ritorno dalla Scozia dove ha guadagnato
la fase finale di Euro 2008. "Italia come il Milan di Sacchi e Capello"
Donadoni ora si gode la rivincita
"Voglio creare un grande gruppo"
Tra i messaggini ricevuti anche quelli di Del Piero e Cassano
Mercoledì azzurri ancora in campo a Modena con le Far Oer
MILANO - Il giorno dopo la qualificazione alla fase finale di Euro 2008, grazie alla bella vittoria sulla Scozia, il ct Donadoni guarda lontano. Col sorriso. E sogna di creare un’Italia che abbia la mentalità vincente del suo Milan degli anni di Sacchi e degli olandesi, e poi di Capello. Intanto, non nascondendo il suo orgoglio per aver creato una nazionale tutta sua, pensa all’Europeo appena raggiunto. "Immagino un Europeo che non sarà meno difficile del mondiale - ha detto il ct azzurro, in una conferenza allo stadio Meazza - andremo lì con le solite ambizioni, giocando per vincere. Questa è la mia mentalità, scendere in campo tutte le volte per il risultato migliore. Il mio sogno è creare una squadra che abbia mentalità vincente, capace di pensare in grande. Come il mio Milan".
Ancora il ct: "Ribadisco che i meriti della qualificazione sono innanzitutto del gruppo, poi di chi ci ha permesso di lavorare in queste condizioni di serenità e poi anche dello staff tecnico di cui io sono un semplice componente. Non ho mai avuto paura di una nostra mancata qualificazione, solo all’inizio dovevo inserirmi anche io in un contesto per me nuovo".
"Mi dà molto fastidio quando sento dire che l’Italia da il meglio di sè nelle situazioni di emergenza", ha anche detto Donadoni, lamentando il rischio che le vittorie azzurre possano coprire i problemi della violenza o del calcio in genere. "Onestamente mi infastidisce - ha spiegato Donadoni - invece di fare questi discorsi, dobbiamo pensare a migliorare tutti, non si deve aspettare che ci scappi il morto o che venga fuori un’inchiesta megagalattica, non è giusto essere italiani così".
Donadoni è rimasto impressionato dallo spettacolo di civiltà sportiva offerta ieri dai tifosi all’Hampden Park: "Ho visto 50mila persone che festeggiavano e cantavano, e anche dopo l’eliminazione, quando siamo usciti dallo stadio, li ho visti nelle piazze. Magari erano ubriachi, però non sfasciavano vetrine nè davano fuoco alle macchine. Anche i 2000 tifosi italiani che erano lì a Glasgow hanno preso esempio, e sono stati correttissimi. Ecco, dovremmo farlo tutti, sempre. Invece quando poi si torna in Italia, ricadiamo nella solita zuppa e ci adattiamo. Insomma, le partite della nazionale offrono lo spunto per l’esempio di sportività, ma attenti, come ha detto Gattuso, a non dimenticare le tragedie della domenica per una vittoria azzurra".
Donadoni ha ricevuto tantissimi messaggi, con identità non riconoscibile. Ma tra le congratulazioni ricevute dopo Scozia-Italia, Roberto Donadoni ha notato in particolare gli sms di due persone: Del Piero e Cassano. "Del Piero è stato tra i primi a chiamarmi prima, e tra i primi a congratularsi dopo. E con lui Cassano, il cui messaggio era un po’ più colorito... questo dà il senso di che spessore abbiano questi giocatori, le loro parole erano sincere, non interpretato come un messaggio subdolo per candidarsi a un posto agli Europei".
Anche perché, ha ribadito Donadoni, le scelte saranno fatte sulla base di un rigido criterio di merito: "Le porte sono in Nazionale sono sempre aperte", ha ribadito il ct, che ha però fatto capire anche chiaramente che Del Piero dovrà guadagnarsi sul campo un eventuale ritorno in azzurro, a chi gli chiedeva se non fosse lui il ct che chiudeva l’era dello juventino in nazionale. "Io aspetto solo segnali da loro. Non ho chiuso nessun ciclo per nessun giocatore. Però nelle mie scelte vado sempre sul concreto" e se Nesta si dichiarasse disponibile? "Contano sempre le prestazioni - ha detto Donadoni - però bisogna anche seguire una linea dritta, quella della coerenza".
"Adesso ho chiesto al gruppo un ultimo sforzo, cioè di vincere contro le Isole Far Oer perché ci tengo e perché sarebbe il completamento di un lavoro davvero eccellente sotto tutti i punti di vista", ha concluso il ct. E il gruppo azzurro reduce della Scozia ha ripreso a lavorare a in mattinata a Milanello. Sotto gli occhi del c.t. Donadoni ha svolto una seduta atletica collettiva, poi il gruppo è stato diviso in due parti: i giocatori impiegati dal primo minuto ieri hanno svolto leggeri esercizi di scarico, mentre il resto dei convocati, compresi i giocatori entrati a partita in corso, hanno svolto torelli di gruppo ed una partitella a ranghi misti su campo ridotto. In vista del match di mercoledì prossimo a Modena contro le Isole Far Oer, ininfluente sull’esito del girone, ci sono da valutare le condizioni di Oddo, uscito malconcio da un contrasto al piede destro venerdì scorso e le capacità di recupero fisico dei titolari dalla partita contro la Scozia. Prossima seduta di allenamento domani pomeriggio, a partire dalle 15:30 sempre al Centro sportivo di Milanello, a porte aperte per la stampa.
* la Repubblica, 18 novembre 2007.