All’Ue non piace la manovra, botta e risposta tra Padoa-Schioppa e il Commissario europeo
Poi, l’intervento del premier: "Siamo veramente in regola, non rinuncio alla linea scelta"
Almunia: "Debito, Italia rispetti i patti"
Prodi: "Non affosso il Paese" *
LUSSEMBURGO - Interviene anche Romano Prodi, e con toni polemici non usuali, nel botta e risposta tra l’Unione europea e l’Italia sull’efficacia della manovra economica nella lotta al debito pubblico. In mattinata, il commissario agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia, esorta Roma a rispettare gli accordi presi in sede comunitaria, e quanto concordato lo scorso aprile nell’Eurogruppo di Berlino. Il ministro del Tesoro, Tommaso Padoa-Schioppa, gli risponde per le rime: "Non c’è alcuna mancanza di rispetto degli impegni o nel programma di stabilità che il governo italiano ha sottoscritto", dice il ministro, aggiungendo che nell’odierna riunione dell’Ecofin non sono state richieste misure aggiuntive alla Finanziaria. "Siamo veramente in regola - gli fa eco, in serata, il presidente del Consiglio - con il cammino che ci siamo posti: non ho nessuna intenzione di deviare, ma nemmeno di rinunciare alle linee di sviluppo ed equità che ho scelto per l’Italia".
Prodi: "Non mando a picco il Paese". Si può anche chiudere il problema del debito pubblico in un anno - replica Prodi ad Almunia - ma così si chiude anche il Paese. Abbiamo un cammino, lo seguiamo, ci eravamo posti degli obiettivi che abbiamo raggiunto. Lo abbiamo fatto nel 2007 e lo faremo anche nel 2008. Sono assolutamente tranquillo. Raggiungeremo gli obiettivi che ci siamo prefissi e non siamo assolutamente fuori dal tracciato".
Padoa-Schioppa: "Faremo più di quanti richiesto". Secondo il ministro, il nostro Paese doveva riportare il deficit al 2,8% come concordato con l’Ue, "invece noi faremo il 2,4%" dunque di più di quanto richiesto dall’Ecofin. Nel sottolineare che la riduzione del deficit strutturale nel biennio 2006-2007 doveva essere dell’1,6%, il ministro spiega dunque che, per il 2008, l’Italia avrebbe dovuto tagliare il disavanzo dello 0,5%.
Le critiche di Almunia. Che la manovra economica messa a punto da Palazzo Chigi non piaccia a Bruxelles, Almunia lo dice chiaro: "Del resto, siamo in una fase economica favorevole e dobbiamo usare le entrate aggiuntive per un ulteriore consolidamento di bilancio. Questo vale per l’Italia, che ha il livello di debito più elevato dell’Unione Europea". Criticata anche la correzione del deficit, che nel 2008 sarà dello 0,2%, contro lo 0,5 l’anno pattuito. Un dato che porterebbe l’Italia a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2011, mentre - insiste il rappresentante di Bruxelles - l’Eurogruppo di Berlino aveva stabilito di anticipare l’azzeramento del deficit al 2010.
Finanziaria "non ambiziosa". Nell’incontro di ieri sera con Padoa-Schioppa, Almunia non esitato a definire la Finanziaria "non ambiziosa" rispetto a quanto concordato nell’aprile scorso. In particolare, ha ricordato come il deficit 2007 sarebbe l’1% più basso se tutte le entrate fiscali aggiuntive fossero state utilizzate per il risanamento.
* la Repubblica, 9 ottobre 2007.
Sul tema, nel sito, si cfr.:
ITALIA: SALVIAMO LA COSTITUZIONE.
RIPENSARE L’EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU - ROPEUO"!!!
GOVERNO: PRODI, PER ME ’NOBEL’ PER LA PAZIENZA
Bologna, 13 ott. (Adnkronos) - Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, incontrando i cronisti nel pomeriggio di oggi a Bologna, a chi gli chiedeva se avesse saputo del Nobel per la Pace ad Al Gore, ha risposto affermativamente, ma soprattutto a chi lanciava l’ipotesi che proprio il premier dovesse essere il destinatario del Nobel per l’Economia ha risposto ironizzando: "per me ci vorrebbe un ’nobel per pazienza’".
l premier torna a difendere la manovra dopo le critiche della Commissione di Bruxelles
"Arriveremo al pareggio del bilancio nel 2011, ma non si può essere sempre impressive"
Prodi alla Ue: "Ci lascino governare
ora dobbiamo puntare allo sviluppo"
Bertinotti prende le difese del governo: "Almunia è il guardiano dell’ortodossia"
Parisi: "Pochi soldi in Finanziaria, la Difesa è a rischio" *
BRUXELLES - "Ora ci lascino governare: abbiamo dall’Europa indicazioni di obiettivi precisi e noi li rispettiamo". Con questa secca assicurazione, Romano Prodi oggi da Bruxelles, è tornato a parlare di conti pubblici ribadendo che il suo governo è in regola con le richieste europee e che è ora di pensare allo sviluppo.
Ieri, in occasione della riunione Ecofin di Strasburgo, la manovra economica italiana era stata al centro di un vivace scambio polemico tra il commissario Ue Joaquin Almunia e il ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa, al quale si è aggiunto in un secondo momento anche il presidente del Consiglio. Botta e risposta che vive oggi una nuova puntata. "Arriveremo al pareggio del bilancio nel 2011", ha ribadito con forza il presidente del Consiglio, sottolineando che si tratta "di ritrovare un alto tasso di sviluppo per poter completare il risanamento".
Il premier ha voluto rivendicare quindi con forza quanto fatto sino ad oggi dal suo governo: "Ci hanno riconosciuto tutti gli sforzi compiuti - ha detto ancora Prodi - addirittura l’Ocse ha definito i nostri aggiustamenti impressive. Ma non può essere impressive tutti gli anni, può essere impressive un anno ma deve essere intelligent gli altri".
Il faro del presidente del Consiglio in questo momento è quindi lo sviluppo, troppo trascurato negli ultimi 12-13 anni. "Non si fosse persa la coscienza dello sviluppo - ha osservato Prodi - non saremmo così, ma molto più avanti". Un obiettivo, ha sottolineato ancora il premier, che può essere raggiunto malgrado il freno rappresentato dal valore del super-euro. Le esportazioni italiane nell’ultimo anno infatti "sono cresciute oltre ogni aspettativa verso i mercati emergenti, e soprattutto fuori dalla zona euro: questo è un segnale di tenuta del sistema, perché l’euro è veramente pesante".
Solidarietà a Prodi nel confronto con l’Unione Europea è arrivata oggi dal presidente della Camera Fausto Bertinotti che parlando di Almunia lo ha definito "il guardiano dell’ortodossia". I rilievi mossi dal commissario alla Finanziaria, ha sottolineato Bertinotti, non sono "una sorpresa, mi pare che abbia improntato tutto il suo ruolo e la sua funzione in questa visione di gendarme dell’ortodossia. Uno la può rispettare, ma non è detto che debba genuflettersi".
Parisi: "Pochi soldi, Difesa a rischio". L’allarme del ministro della Difesa lascia immaginare uno scenario dalle fosche tinte: "Con i fondi previsti dalla Finanzaria per la Difesa nel 2008 ci si avvicina sempre più alla soglia di una irreversibile inefficienza, lasciando l’Esercito su livelli di preoccupante criticità".
* la Repubblica, 10 ottobre 2007.
La nostra delegazione ridimensionata da 78 a 72 membri, ridotta più di Francia, Germania e Gb
La proposta passa ora al tavolo dei capi di stato e di governo al vertice di Lisbona
Parlamento Ue, l’Italia perde seggi
Prodi: "Sono metodi inaccettabili" *
BRUXELLES - E’ stata approvata a Bruxelles la proposta Lamassoure-Severin di nuova ripartizione dei seggi al Parlamento europeo che porta il numero totale degli eurodeputati a 750 e ridimensiona la delegazione italiana da 78 a 72 in misura maggiore rispetto a Francia, Gran Bretagna e Germania. L’europarlamento si è espresso con 378 sì, 154 no e 109 astenuti. Respinti tutti gli emendamenti di merito. Un taglio che ha indispettito il premier Romano Prodi: "Sono metodi inaccettabili, sulla composizione del Parlamento manca una visione condivisa". Una secca riaffermazione del principio che ora i tempi non sono maturi per una operazione che potrà essere invece definita dopo l’entrata in vigore del nuovo Trattato.
Oggi, però, con una maggioranza meno schiacciante rispetto alle previsioni iniziali, i parlamentari europei hanno respinto tutti gli emendamenti (inclusi quelli presentati da vari eurodeputati italiani di entrambi gli schieramenti volti a introdurre il criterio della cittadinanza al posto di quello dei residenti), anche quelli che riportavano la parità, a 73 seggi ciascuna, fra Italia e Francia. E’ stato approvato solo un emendamento dei relatori con il quale si sollecita una definizione "più precisa" del concetto di cittadini, ma solo in tempo per le elezioni del 2014.
"Al di là del dato numerico, il voto dimostra che manca nel Parlamento europeo quella visione condivisa che dovrebbe invece ispirare scelte importanti come quella relativa alla sua nuova composizione - attacca Prodi - I tempi non sono maturi per una decisione sulla composizione del Parlamento europeo e non è accettabile scegliere un metodo che la definisca sulla base della nozione di residenza anzichè di quella di cittadinanza come è contenuto nella lettera e nello spirito del trattato".
La proposta passa ora al tavolo dei capi di Stato e di governo al vertice di Lisbona, che la prossima settimana dovrebbe dare il via libera al nuovo trattato europeo. Proprio ieri il presidente del Consiglio Romano Prodi da Bruxelles ha spiegato che all’Italia non piace il collegamento fra la questione della nuova ripartizione dei seggi e quello della riforma istituzionale dell’Ue.
* la Repubblica, 11 ottobre 2007.