Politica

UN SUD UNITO LA VERA SFIDA POLITICA FUTURA - di Francesco Precenzano

lunedì 10 settembre 2007.
 

In questi ultimi mesi, tanta acqua è passata sotto i ponti della politica, e tanti ulteriori e drammatici eventi hanno visto protagonista la nostra regione e con essa tutto il Sud. E’ inutile ribadire l’inconsistenza e l’ennesima delusione dell’attuale Governo Prodi, sia in termini di azioni veramente incisive , sia di riforme strutturali e durature rivolte verso il Sud del paese. Per non parlare dell’attenzione riservata a quella che a detta di questo Governo doveva rappresentare la sua figlia prediletta, ossia la nostra Calabria.

La musica è sempre la stessa da anni, da decenni ormai. Si parla e ci si occupa della Calabria, cosi come di tutto il Sud soltanto quando proprio non se ne può fare a meno, vale a dire in presenza di emergenze e di eventi eccezionali che purtroppo non riescono a passare in secondo piano, come la recente strage tedesca di Duisburg puntualmente ha dimostrato.

Su questa situazione di carattere generale, che è sotto gli occhi di tutti, s’innesta l’inesistenza, ormai, della nostra classe politica calabrese e meridionale. Rappresentati politici buoni soltanto a “blindare” il proprio potere, rinchiusi nel fortino immorale che hanno costruito intorno ai cittadini, pronti ad andare a mendicare un po’ di attenzione piagnona e qualche ulteriore elemosina allo Stato Centrale, solo quando sono obbligati dalle eterne emergenze che attanagliano questa terra.

In questo panorama che non ha bisogno di ulteriori commenti, s’innesta il dibattito di quella che viene propagandata come la vera novità politica nazionale, vale a dire la nascita del Partito Democratico.

Prima di addentrarci su questo versante, va anche ricordato che dall’altra parte della barricata, ossia sul versante del centrodestra, non c’è assolutamente nulla. Infatti, ciò che rimane della coalizione che ha governato il paese prima dell’avvento di Prodi, non è altro che uno schieramento ancora ostaggio del suo padrone, che, come ultimo frutto avvelenato e prima di congedarsi , ha lasciato in eredità un Parlamento quasi ingovernabile, figlio di una legge elettorale immonda, varata solo a danno dei cittadini italiani.

Ebbene, il partito democratico presentato come il nuovo soggetto politico dei prossimi anni, in realtà nasce già vecchio e con gli stessi vizi delle forze partitiche che lo stanno esprimendo. Nessun coinvolgimento vero dei cittadini , “dal basso”, è stato realmente messo in campo da questa costituenda formazione politica.

Il grigiore di una fusione a freddo di due partiti, quali Ds e Margherita, è stata da subito percepita dai cittadini come un’operazione senz’anima dove anche le imminenti Primarie , altro non sono che un’investitura popolare mascherata da scelte e decisioni già calate dall’alto. Ma l’aspetto più evidente di quest’ennesima operazione trasformistica, è sotto gli occhi di tutti.

Infatti, sul carro del Veltroni di turno, sono già saliti, senza alcuna minima “scrematura”, tutti i vecchi protagonisti di una stagione politica profondamente compromessa e senza alcun senso etico. Ancora più grave, poi, la situazione nella nostra regione, dove a parte il dissolvimento etico dell’intera classe politica , sia di destra che di sinistra, il nascituro partito democratico, si presenta con le medesime caratteristiche dei partiti che lo hanno partorito: una “faida”continua tra fazioni e correnti politiche, che senza alcun reale coinvolgimento della società civile, litigano e brigano solo per “marcare il territorio” ed essere , cosi , con uno schema ben collaudato, in pole position per futuri incarichi e posti di potere.

Immaginiamo anche come andrà a finire, ossia con una soluzione apparentemente unitaria ed autorevole, dove i giochi sono già fatti a tavolino , e dove d’amore e d’accordo e tra inciuci striscianti, ci si continuerà a spartire poltrone ed a sperperare denaro pubblico. Tuttavia, un’altra strada è possibile, e proprio la costante situazione d’emergenza in cui versa la Calabria, e con essa il Sud, sembra imporcela. La recente strage di Duisburg, unitamente al disastro ambientale dei roghi estivi , hanno riacceso i riflettori sulla Calabria e su tutto il Meridione.

Questi ultimi eventi, dimostrano come tutto il Sud balli, ormai, pericolosamente sull’orlo del baratro, in primis la Calabria. Dinanzi a questo scenario apocalittico, ambientale e politico, s’impone, quindi, la necessità d’intraprendere l’unica via d’uscita possibile, vale a dire quella di “una grande rivoluzione culturale”. In tale direzione, ci sentiamo di sottoscrivere appieno il manifesto per una nuova Calabria, lanciato all’indomani dell’ennesima strage di ‘ndrangheta, dal Prof. Vito Teti.

Allo stesso modo, però , del Prof. Teti, siamo, però, convinti che oltre a tracciare per le nuove generazioni, un nuovo approccio culturale, dove la legalità sia al centro dell’agire e dell’essere cittadini, occorra altresì una rivoluzione anche dell’agire politico e del senso originario da restituire alla Politica.

Proprio in tale direzione, crediamo che un nuovo progetto politico debba, in primis, basarsi sullo sviluppo di una coscienza forte sulle caratteristiche ed i valori fondanti della nostra terra e di tutto il Sud.

In quest’ottica, la tipicità del territorio, la straordinaria conformazione e posizione geografica, unita alla grande tradizione culturale, devono rappresentare i punti di forza intorno ai quali sviluppare una forte coscienza collettiva. Su queste basi, occorre, poi, agire in profondità sui comportamenti e sulla rappresentanza politica, con un abbattimento totale dei suoi costi , condizione primaria per restituire alla Politica stessa, quel valore assoluto e primario di “servizio “ verso gli altri. Siamo, infatti, assolutamente convinti che cittadini coscienti delle enormi potenzialità e ricchezze del proprio territorio, possano , attraverso un amore profondo per la propria terra, diventare degli ottimi amministratori e rappresentanti politici.

All’interno di questa consapevolezza, può, quindi, farsi strada un nuovo progetto politico che, superando anche gli attuali schieramenti, si ponga in modo alternativo sulla scena politica meridionale. In tal senso, l’idea forte che esso dovrebbe sviluppare è proprio quella di un Sud unito e coeso, che all’interno di un vero federalismo, si assuma le proprie responsabilità, tracciando, attraverso una forte autonomia nella gestione delle proprie risorse e nelle scelte politiche da adottare, le basi per un vero e definitivo sviluppo economico.

La sfida è grande e difficile, ma crediamo rappresenti per la Calabria, cosi come per tutto il Sud, l’unica via possibile per una rinascita civile e culturale di tutto il Meridione d’Italia. E’ indispensabile, in tale ottica, far comprendere che lo sviluppo della Calabria e del meridione è indissolubilmente legato a quello dell’intero paese, di cui proprio il Sud costituisce la vera anima . Questa è l’idea forte che bisogna lanciare al resto della nazione ed alle future generazioni, in quanto la difesa e la promozione del proprio territorio equivale alla salvaguardia di uno dei luoghi più straordinari dell’intero paese e nella costruzione e difesa del proprio futuro. Francesco Precenzano Presidente Associazione G.E.N.S - Generazione Europea Nuovo Sud


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