Attenzione, prima di leggere questo articolo, è opportuno che sappiate che si tratta di mera disinformazione. Quindi, siate consapevoli da principio che esso contiene un cumulo di fesserie, come tutto ciò che è nel giornale "la Voce di Fiore". State dunque attenti, e non lasciatevi condizionare dal manipolatore Emiliano Morrone, che ne è l’autore. Lo stesso inganna i suoi adepti e non dice mai la verità su ciò che accade a San Giovanni in Fiore.
Di recente, il bravo Luca Oliverio di Ebeteinfiore ha scritto un commento (?) sulla vicenducola della "Notte bianca" a San Giovanni in Fiore. Qui il link.
Mi sono opposto, ricorderete, al dottor Giovanni Spadafora, assessore comunale alla Cultura, e alla giunta nella sua interezza.
Il casus belli è semplicemente il finanziamento pubblico a un’iniziativa di massa, con l’imposizione del sindaco Nicoletti, secondo l’assessore Spadafora, perché si approvasse alla svelta, senza alcun confronto in giunta.
Per me, non ci sono state, da parte dei governanti, sufficienti spiegazioni sulla scelta di rastrellare risorse dai vari capitoli di bilancio per destinarle a un solo evento estivo di spettacolo - a scapito, a mio avviso, di tutti gli altri, che non hanno ricevuto alcunché dal municipio.
Che Nicoletti e soci, per usare un’espressione di Pino Belcastro, abbiano recuperato lilleri in qua e in là nel risicato bilancio comunale è una notizia, vera e non smentibile.
Che altre associazioni non abbiano avuto quattrini dal palazzo è una notizia, vera e non smentibile.
Ho detto a chiare lettere che le manifestazioni dell’estate sono state realizzate e pagate dalle associazioni in loco, a volte con l’aperto contrasto dell’esecutivo di Antonio Nicoletti.
Debbo dire che forse alle associazioni sta bene così.
Uscite del genere non sono nuove, da parte mia. Per anni ho denunciato, senza seguito, il malcostume nell’amministrazione pubblica della città di Gioacchino. Dallo sperpero di danaro alle concessioni edilizie "leggere", dalle violazioni a palazzo agli scandali dell’assistenzialismo perpetuo.
Mi sono impegnato così tanto da fondare un movimento politico, capeggiato niente poco di meno che da Gianni Vattimo - "il frocio torinese" lo ha chiamato qualcuno nel "capoluogo" della Sila.
Un movimento che per alcuni mesi ha fatto rimbalzare sulle pagine dei quotidiani nazionali le tante irregolarità a San Giovanni in Fiore, comune calabrese col record dell’abusivismo edilizio e dell’assistenza statale a fondo perduto.
Oggi, in un momento in cui la Calabria è al centro dell’attenzione per causa di un cancro devastante nella politica, si dovrebbe almeno tacere rispetto ad alcune questioni e non, come ha fatto Luca Oliverio su Ebeteinfiore, impegnarsi in una difesa impossibile - e manco richiesta - del potere. Il quale, se avesse detto da subito che il finanziamento della "Notte bianca" era stato per una precisa scelta politica, anche a dispetto di progetti analoghi, non avrebbe certo potuto ricevere accuse di illegittimità.
Luca Oliverio, cui voglio molto bene, nonostante, nel caso, la sua simpatia per la giunta, ha provato a trasformare certe domande e considerazioni contenute in un mio articolo sulla "Notte bianca". Ha cercato di far credere ai lettori che agisco con finalità nascoste, forse per mancanza di considerazione a livello popolare o di partito.
Il suo lungo discorso nel citato commento (?) difensivistico su Ebeteinfiore approda a nulla.
Io non mi sono scandalizzato per i 20 mila e passa euro della "Notte bianca". Mi ha infastidito parecchio che della scelta non sia stata data alcuna giustificazione istituzionale, per usare un termine caro al sindaco, se non dopo la mia riflessione sulle politiche culturali del Comune, nella quale ho posto questioni precise.
Quali le logiche che muovono la giunta su cultura e spettacolo? Perché, all’infuori dell’associazione "La Testata", che ha realizzato un’apprezzabile "Notte bianca", non sono stati finanziati o diversamente supportati, per non metterla sul vile denaro, altri soggetti che hanno proposto eventi per l’estate?
A queste domande non doveva rispondere Luca, che, oltre a non aver risposto, ha toppato, forse senza accorgersene, esponendosi alle critiche di molti, che considerano Ebete e La Testata la cassa di risonanza dei Paperozzi(*).
La sua difesa d’ufficio è stata inopportuna e incauta.
So bene d’aver rotto con tutti, a San Giovanni in Fiore. Forse sarò antipatico, pretenderò pure d’essere il migliore anche a scacchi, ma non riesco a vedere gli interessi celati che mi vengono attribuiti.
E non riesco a intendere tutti i calcoli economici e le opportunità ipotizzate da Luca nel suo commento (?) difensivistico successivo alla mia posizione sulla "Notte bianca".
Magari, ragionando come Luca, m’aspettavo che l’onorevole Mario Oliverio mi designasse quale candidato sindaco del centrosinistra. Può darsi che avrei cambiato faccia e suoni, se i Paperozzi m’avessero dato la meritata delega alla Salute.
Mario Oliverio non si interessa più di tanto alle quisquilie di San Giovanni in Fiore. Addirittura, facendo io un po’ Fiorello, è diventato mio amico. Ci scriviamo tutti i giorni. Sempre facendo io Fiorello, mi ha precisato: "Tu sei la persona più cara che abbia mai avuto. Io leggo sempre il tuo giornale. Se non ci fosse, non mi ammazzarei di risate nelle mie giornate di atti e decreti".
Quindi, mi ha esortato a far meglio, aggiungendo un complimento. "A parte i capelli, che sono molto poco istituzionali, tu sei perfetto, sei davvero l’ultimo monaco florense, dopo me e l’amico Gianni Vattimo".
Mario ed io, io facendo Fiorello, pensiamo che "gli attuali amministratori continuano a dimostrare d’essere assenti quando parlano, peggio del Berlusca".
Come Aldo Orlando, che alla proclamazione della miss "Estate florense" (prima, seconda e terza classificata di Cotronei), ha dichiarato: "Questo è un momento importante per la nostra città".
Certe esternazioni si commentano da sole.
Il presidente Oliverio, discutendo a lungo col sottoscritto via chat, io Fiorello, mi ha chiesto quanto "certe capperate facciano perdere i capelli". Io Fiorello, gli ho risposto: "Carissimo Mario, questi sono proprio vittima della tv, ormai Berlusconi li ha incantati, non possiamo farci più nulla. Tu, però, che stai benissimo col nuovo look, non pensare a un collegamento diretto tra errori della coalizione e perdita dei capelli dei suoi più importanti esponenti".
Mario ha un’altra stoffa, è un leader, sa come comportarsi, è simpatico, affabile e perfino vicino alla Chiesa, negli ultimi tempi.
Io Fiorello, m’ha spiegato finalmente alcune cose che non capivo. Io Fiorello, Antonio Nicoletti è stato candidato sindaco per mettere alla prova il Partito socialista, che di solito s’agita e recalcitra, è affetto da sindrome da affaticamento cronico, come il pianista Jarrett.
Mario, io Fiorello, m’ha detto che se fossi diventato sindaco, e a lui avrebbe fatto piacere, in città avremmo visto ordine, bellezza e armonia. E per certo non avremmo avuto come dirigente dell’Ufficio tecnico l’inamovibile Pasquale Tiano. Il quale, ormai oberato da quel bonaccione di Pierino Lopez, progetta continuamente soluzioni innovative per la viabilità, la disponibilità d’acqua e altre necessità impellenti.
L’ultima è formidabile. Un meccanismo per l’approvvigionamento idrico che non avrebbe concepito neppure il grande Leonardo, con tanto di carte e materiali da dimenticare la misurazione di quote per il prelievo dell’acqua. Wenders faceva dire a un suo personaggio: "Nella luce del giorno, anche i suoni brillano".
Fu lo stesso Tiano a dichiarare che un’impresa stava costruendo con la concessione edilizia scaduta. Come se non fosse stato lui il dirigente dell’Ufficio tecnico. Ho i testimoni, e, prima che De Magistris lo facciano fuori, potrei fargli una visitina. Tiano deve spiegare, poi, molte cose della sua gestione. A partire dalla persecuzione verso un dipendente comunale, per arrivare a concessioni edilizie dubbie e a sopralluoghi tecnici finiti dal giudice.
I socialisti sì che sono bravi a farsi propaganda, altro che il "bravo comunicatore che muove i fili", come m’ha chiamato Luca Oliverio. Dispongono d’un "armamentario fantasioso", per citare Pino Chimenti, di giornali, tv e altro. Annunciano sempre grandi opere, senza che qualcuno dimostri il contrario.
Luca dice nel suo provvidenziale commento che la banda musicale Paideia non ha chiuso i battenti per assenza di finanziamenti, ma per vicende che non sta lì a raccontarci. Questa, per lui, è informazione. La mia, basata su nomi, cognomi e cifre, è disinformazione.
Luca mette in dubbio che la mia fonte sia Spadafora. Devo sottolineare che io ho virgolettato le affermazioni dell’assessore. E, siccome questi è stato vittima di un assalto dei colleghi, da buon "coniglietto" ha ritrattato tutto nei giorni seguenti.
Le telefonate sono registrate fino a sei mesi. E lo è anche la conversazione tra me e Spadafora, nella quale ho appreso quanto ho scritto. Sto pensando seriamente di far causa al Nostro, dato che con la sua smentita (?) ha leso la mia immagine professionale.
Nonostante l’impegno di Luca, che mi ha voluto dipingere quasi come un gran maestro di qualche movimento dalla ritualità massonica, la gente ha capito come sono andate le cose. Fortuna che non è affatto stupida.
Poi, un sassolino consentitemi di levarmelo dalla mia scarpa omicida. Non c’entra nulla il discorso di Luca su ciò che hanno scritto i miei colleghi il giorno dopo la "Notte bianca". Anche io ne ho parlato bene. Il mio intervento non ha toccato la serata né i suoi organizzatori. Io, lo ripeto, ho solo chiesto delucidazioni ai Paperozzi.
Forse all’attentissimo informatore, e amico, Luca Oliverio è sfuggito l’articolo di Biagio Simonetta, pubblicato giorni dopo la "Notte bianca". Il coraggioso giornalista del Quotidiano della Calabria ha scritto limpidamente dei contrasti fra Jean Spadafora e l’"organico di" Nicoletti, sempre per mutuare da Pino Belcastro. Contrasti esistenti già prima della "Notte bianca", a leggere un altro articolo di Biagio.
Domandate al veterinario Astorino, ex presidente della Pro loco, se la medesima ha mai avuto il becco d’un quattrino dal Comune. Interrogate sua moglie, che è un bravo avvocato, e cercate di capire perché gli ex soci della Pro loco preparavano e vendevano spesso dolci e torte, se non per ragioni di cassa.
Il punto, e l’ho ribadito più volte, era ed è politico. I giovani, dico a Luca, se ne fanno poco dei concerti notturni. Capisco che la nuova generazione è stimolata dai media e dalla chimica, e non per questo merita la mia riprovazione. Ma, caro Luca, i ragazzi hanno bisogno di spazi di aggregazione e produzione per tutto l’anno.
Ti sei chiesto perché non se ne trovano? Hai mai scritto una riga su questo problema, senza essere generico e vago?
Io sì, per esempio. E ho respinto, sempre per esempio, la concessione perpetua del Polifunzionale alla cooperativa Futura park.
Quella struttura è, secondo il progetto, costruita per l’aggregazione e la produzione culturale dei giovani. Ad oggi, c’è un ristorante per matrimoni.
Vedi, mio Luca, te l’ho già scritto, la differenza fra la Voce ed Ebete è che voi avete scelto la via della moderazione, del buonismo et coetera. Noi, al contrario, preferiamo picchiare, a costo che ci rompano il sedere.
Perché, Luca, i commenti di Saverio Alessio all’articolo "Immagina che notte", pubblicato su Ebete, sono scomparsi?
Chiedo perdono a Mario Oliverio, io Fiorello, per tutte le cosacce che ho scritto su di lui in passato. Ho capito che le critiche generali che s’è beccato sono ingenerose e frutto di valutazioni inesatte. Solo una questione gli pongo, io Fiorello.
Mario, ma, io Fiorello, non potevi fare a meno di mettere alla prova questi socialisti poco sociali e socievoli?
Mi dirai, io Fiorello, che sta arrivando la "Terza età" di Gioacchino da Fiore. Hai ragione. Guarda, potrei essere io, io Fiorello, il leader del nuovo Partito democratico in loco. Io Fiorello, prometto che, se mi sostieni, mi taglio i capelli. So che mi stimi. Ti prego, io Fiorello, mandiamo a casa questi orlandi furiosi, questi uomini con la spada di fuori ma subito ritirata e, soprattutto, questi amanti dello stile del Berlusca: tutti fumo e niente arrosto. Almeno Silvio è il presidente del Milan. Questi non hanno manco saputo tenere la Silana.
Roma, 20 agosto 2007
Emiliano Morrone
(*)Paperozzi è, tra l’altro, l’acronimo di PAce PErpetua ROZZamente Indottrinata. Me ne servo, poi, per indicare, io Fiorello, la giunta comunale attuale.
Caro Emiliano, non ho scritto un commento sulla notte bianca, ma ho tentato di fare un’analisi sulla tua forma particolare di comunicazione. sai com’é, non mi interesso di partitica o di amministrazione, mi interesso di società e comunicazione, null’altro.
Però insomma, mi sarei aspettato una replica più interessante, ma in effetti, il ruolo della vittima, come diceva anche todorov, è sempre più interessante di quella del carnefice ;)
Sono stato il carnefice della tua comunicazione, tu la vittima sacrificale di qualcosa, chissà cosa poi...
In ogni caso sono molto contento che la mia analisi ti abbia trascinato a scrivere un nuovo articolo, in fondo non fai altro che confermare le mie ipotesi iniziali, perché dopo la gara dei carri, anziché raccontare di quelle vicende politiche e sociali, sei tornato a bomba su una vicenda superata da più di quindici giorni...
solo due precisazioni, per evitare sempre la tua totale disinformazione: i commenti su ebeteinfiore sono spariti tutti, non solo quelli di Alessio, perché temporaneamente abbiamo sospeso un servizio per problemi di "cura"; altra piccola disinformazione: ebeteinfiore, al contrario del tuo giornale, non è un giornale, ma una community, dove ho invitato più volte sia te che il tuo referente al consiglio comunale, ad iscrivervi per poter pubblicare i vostri articoli, perché al contrario della voce, pubblicare su ebete è libero, auspicato e richiesto. Noi chiediamo e diamo la possibilità a tutti di pubblicare gli articoli non solo ad una faccia della medaglia, e difatti tutti gli articoli, ad esempio, che vuole, Azione Giovani li pubblica, anche a volte come comunicati stampa... insomma, non ci interessa fare informazione da un lato, ma da tutti i lati... se poi la gente non sfrutta o utilizza il potenziale a disposizione non è colpa mia.
;) Augurandomi che anche questa risposta ti faccia rifare la vittima, ti saluto.
Caro Luca,
corre differenza fra porre delle domande e fare delle affermazioni. E questo tu lo sai, visto che non disinformi. Ti ringrazio per aver prontamente risposto al mio articolo. A me della gara dei carri importa quanto del caso Sircana, con tutti i distinguo istituzionali del caso. Non mi sento una tua vittima né ti credo il mio carnefice. Ti inviterei solo, visto che sei dotto e intelligente, a essere obiettivo. E a non difendere d’ufficio i politicucci nostrani. Mi dispiace rilevare che hai aggirato le mie questioni, che sono:
1) la mia fonte era realmente Spadafora; 2) altri eventi non hanno ricevuto né soldi né supporto dal municipio; 3) l’aggregazione dei giovani è bloccata dal clientelismo politico - vedi il caso del Polifunzionale - che delle nuove leve se ne strafotte, a meno che non siano adepti od elettori. 4) Paideia, Pro loco e Silana sono tre esempi del menefreghismo di chi ci governa, come del resto il dirigente comunale Tiano; 5) niente contro i bravi giovani della Testata, se non l’ulteriore complimento per la "Notte bianca".
Con grande cordialità e in pace.
emiliano
Come puoi immaginare non sta a me rispondere delle carenze dell’amministrazione comunale; non sta a me spiegare perché la Paideia abbia chiuso o perché la Pro-Loco abbia attraversato momenti di seria crisi. Come quelli della Silana. Se oltretutto sono problemi partitici ne sto molto alla lontana. E dovresti chiederlo ai rispettivi presidenti i motivi. Molti saranno pronti a spiegarteli, ma non per forza saranno i veri motivi... quindi dovresti ricostruire, per filo e per segno, le rispettive storie per conoscere e capire quali siano i veri e reali motivi delle rispettive vicende; ma questo è il mestiere che sai fare e conosci molto meglio di me, però a volte volutamente non lo fai, soprattutto quando c’è di mezzo la politica. (Ah, è un peccato non avere una memoria storica, e neppure una collettiva... credo sia uno dei problemi di sangiovanni).
Che Spadafora abbia o meno utilizzato (sfruttato) te; se si fosse preso gioco di te e della tua testata... a me preoccupa che ciò sia possibile in termini comunicativi, non politici.
Degli altri eventi che non ricevono fondi... nuovamente, chiedi a chi è di ruolo e di competenza. A mio avviso si dovrebbe creare una "casa delle associazioni", dove incontrarsi, discutere, progettare; insieme agli amministratori. Fare dei piani strategici per il marketing territoriale. Creare dei business plane per il nostro territorio... Ma come vedi è dialogo, non partitica.
Un’altra precisazione: non faccio nessuna difesa d’ufficio a nessuno. Analizzo, spero in modo critico, la comunicazione e la società. Il resto per me è solo noia.
Bella la citazione di Califano, caro Luca.
Però, la frase dell’autore romano, che diventò "grande in un tempo piccolo", è più pregnante: "tutto il resto è noia".
Preciso che non ho chiesto a te di rispondere, ma ai nostri attivissimi amministratori. Mi spiace contraddirti per l’ennesima volta sulla Paideia e tutto il resto, che non m’annoia. La Paideia ha chiuso per mancanza di finanziamenti. La fonte è Clara Silletta. Ne parlammo in campagna elettorale. Non vedo in che modo Spadafora possa essersi preso gioco di me, dato che, nella fattispecie, ha fatto due figure di marmellata: prima con la giunta, poi coi lettori ed elettori.
Perché dici che non faccio il mio mestiere?
1) Sfido chiunque a dimostrare che in municipio non ci siano irregolarità amministrative, da me partitamente denunciate in tutti i termini;
2) l’aggregazione giovanile si fa coi mezzi e questi mancano a San Giovanni in Fiore perché vengono dati ad altri, in modo molto dubbio (leggi Polifunzionale, Corte dei conti, responsabilità penali da valutare);
3) non sono mica un magistrato e, a volere, me ne può importare relativamente di tutto il sistema florense.
Vuoi, in nome del dialogo e del politicamente corretto, che non si attribuiscano responsabilità alla politica? Non credo. Dunque, inizia a parlare.
Perché non c’è un’inchiesta su Aldo Orlando, con ogni garantismo possibile al suo indirizzo, circa il suo ruolo in merito all’assegnazione del Reddito minimo di inserimento? Questo lo chiedo a tutti.
Perché non ce n’è una sulla vicenda della villetta silana di Audia, nonostante le denunce di Legambiente?
Perché non ce n’è una sulle inadempienze riguardanti la Casa delle culture?
Perché non ce n’è una sulla casa di riposo, ceduta dalla Chiesa, secondo i gestori attuali, e non ceduta per il vescovo Giuseppe Nunnari?
Questi sono esempi, al solito. Ma io, mio Luca, non sarei così entusiasta per San Giovanni in Fiore: pura potenza, ma atto schifoso.
Cari saluti.
emiliano
Bisogna chiedere a Ebete.
A me pare che siano cure particolarmente lunghe e onerose.
Cordiali saluti.
em