[...] Fiamme quasi sulla spiaggia a Peschici, in Puglia. Circa duecentocinquanta persone si sono trovate in difficoltà questa mattina a causa degli incendi che stanno devastando il Gargano. La zona di Baia Mannacore è stata parzialmente evacuata grazie all’intervento di una motovedetta della Capitaneria di porto. Alcune persone sono state trasportate all’ospedale. Un centinaio sono ancora bloccate sul bagnasciuga.
La zona di Peschici per la quale si nutre maggiore preoccupazione è quella periferica della 167, dalla quale si leva un denso e ampio fumo nero. Numerosi i camping e i villaggi turistici che sono stati evacuati, ma poichè la viabilità interna è quasi tutta compromessa dalle fiamme, i turisti vengono fatti defluire via mare, con gravi difficoltà. [...]
Centinaia di roghi in Calabria e Campania. In volo Canadair e elicotteri della Protezione civile
Sono già andati in fumo migliaia di ettari di vegetazione nelle regioni del Mezzogiorno
Emergenza incendi in tutto il centro-sud
Le fiamme attaccano il Parco del Pollino
Il ministro Pecoraro Scanio: "Ci deve essere tolleranza zero verso gli incendiari"
ROMA - L’Italia centro-meridionale è in fiamme. Non solo per l’ondata di caldo anomalo ma per i quasi trecento roghi, molti di grandi dimensioni, che stanno distruggendo migliaia di ettari di vegetazione in tutto il Mezzogiorno. Questa mattina si sono alzati in volo tutti i Canadair e gli elicotteri della Protezione civile nazionale. E nelle prime ore di oggi, sono già arrivate 26 richieste di intervento per le operazioni di spegnimento. La situazione è particolarmente delicata in Calabria, Campania, Puglia, Abruzzo e Marche.
Secondo i dati del Corpo Forestale dello Stato, la Centrale operativa nazionale ha ricevuto più di 6.000 chiamate al numero di emergenza ambientale 1515.
"Ci sono situazioni critiche - sottolineano al dipartimento - in Abruzzo, dove in alcuni casi le fiamme hanno lambito alcuni abitati, in Calabria, in Basilicata e nelle Marche". Ma tutte le regioni, dall’Emilia Romagna in giù, sono interessate dai roghi.
In Calabria, nella zona di Castrovillari, le fiamme hanno bruciato più di 500 ettari di macchia mediterranea e lambito alcune abitazioni pure senza danni a persone. L’incendio ha provocato la momentanea chiusura di un tratto dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria che è stata riaperto solo questa mattina.
Attacco al Parco del Pollino. Un ampio fronte di fuoco anche a Latronico (Potenza), dove le fiamme hanno raggiunto i confini del Parco Nazionale del Pollino. Il Commissario dell’Ente Parco, Domenico Pappaterra, lancia l’allarme: "Siamo drammaticamente colpiti. E’ un attacco senza precedenti. C’è un disegno strategico che si evince dal fatto che, poco fa è stato appiccato un altro incendio a poco meno di 5 chilometri da dove i Canadair sono in azione". Per Papaterra è necessario che le "autorità competenti accertino le responsabilità per quanto avvenuto in questi giorni nella zona di Castrovillari, Morano, San Basile e Frascineto".
Al proposito, il ministro dell’Ambiente Alfondo Pecoraro Scanio ha fatto sapere di avere "immediatamente attivato il Comando dei Carabinieri per l’Ambiente perchè è evidente che ci deve essere tolleranza zero verso gli incendiari". Pecoraro Scanio ha anche annunciato di avere chiesto al ministro delle politiche agricole Paolo De Castro uno "sforzo straordinario per rafforzare la presenza di forestali a difesa dell’area protetta".
In Campania dove gli incendi sono quasi cinquanta, secondo la centrale del Cor, che coordina gli interventi del Servizio Foreste della Regione, la situazione più critica si registra in questo momento nel Sannio a Bucciano, in provincia di Benevento, dove un incendio è in corso da due giorni. Elicotteri sono impegnati a supporto dei mezzi di terra, così come è stato richiesto l’intervento di un Canadair per domare le fiamme sul Monte Cille, a Piedimonte Matese, nel Casertano.
Decine di incendi, alcuni di grosse proporzioni, anche in Puglia dove le temperature hanno raggiunto anche i 40 gradi. La guardia forestale riferisce di una cinquantina di segnalazioni di incendi che hanno interessato tutta la regione, dal Gargano al Salento. I più grossi a Mottola, in località San Basilio, nel tarantino, e a Bitonto, in località Rogadeo, nel barese.
In Abruzzo un incendio, tuttora in corso, nel chietino ha messo a rischio circa 600 ettari di vegetazione boscata. Nelle Marche resta alta l’attenzione per l’incendio tuttora in corso in provincia di Fabriano, dove il fronte del fuoco si estende per circa 20 chilometri. Squadre di vigili del fuoco, corpo forestale e volontari sono ancora al lavoro per domare le fiamme a Cancelli di Fabriano (Ancona), Frontone (Pesaro Urbino) e Acquasanta Terme (Ascoli Piceno). In due giorni nelle Marche sono andati in fumo mille ettari di bosco.
Almeno cinque incendi di vaste proporzioni, oltre a decine di altri roghi minori, stanno impegnando corpo forestale e vigili del fuoco in tutta la Sicilia. Brucia da ieri una vastissima area a Castiglione di Sicilia (Catania) con oltre 400 ettari minacciati mentre in provincia di Messina sono tre gli incendi che interessano zone boschive.
* la Repubblica, 23 luglio 2007
Ancora fiamme in mezza Italia. In Puglia la situazione più drammatica
Molte persone evacuate da una motovedetta della capitaneria
Nel Catanzarese un grande rogo costringe la gente a riparare in chiesa
Emergenza incendi, terrore nel Gargano
Centinaia bloccati sulla spiaggia a Peschici
Bertolaso ad Acciano (Abruzzo) dove ieri è morto un pilota di un aereo antincendio
ROMA - Fiamme quasi sulla spiaggia a Peschici, in Puglia. Circa duecentocinquanta persone si sono trovate in difficoltà questa mattina a causa degli incendi che stanno devastando il Gargano. La zona di Baia Mannacore è stata parzialmente evacuata grazie all’intervento di una motovedetta della Capitaneria di porto. Alcune persone sono state trasportate all’ospedale. Un centinaio sono ancora bloccate sul bagnasciuga.
La zona di Peschici per la quale si nutre maggiore preoccupazione è quella periferica della 167, dalla quale si leva un denso e ampio fumo nero. Numerosi i camping e i villaggi turistici che sono stati evacuati, ma poichè la viabilità interna è quasi tutta compromessa dalle fiamme, i turisti vengono fatti defluire via mare, con gravi difficoltà.
Alcuni di loro riferiscono di momenti di tensione quando giungono gommoni sul litorale per raccoglierli e si formano resse tra quanti si danno da fare per essere presi a bordo.
Qualcun altro dice che il primo elicottero si è visto in zona solo alle 12.40, dopo circa due ore che era scoppiata l’emergenza. In questo momento sono all’opera due Canadair. Nel frattempo si cerca di rafforzare i presidi sanitari nella zona: a Bari è stata approntata una postazione del 118, pronta a partire per il Gargano.
Fuga in chiesa. Hanno trovato riparo all’interno della chiesa del paese gli abitanti di Magisano (Catanzaro). Sono soprattutto donne, anziani e bambini nel tentativo di sfuggire al fumo ed alle fiamme di un forte incendio che si è sviluppato nella parte bassa del paese.Le fiamme, alimentate dal vento e dalle alte temperature, hanno lambito il centro abitato interessando alcune abitazioni che sono state danneggiate. Distrutte anche case rurali e alcuni recinti con animali all’interno. Sul posto, per cercare di fare fronte all’emergenza, si stanno recando mezzi dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile. La situazione è però preoccupante anche in altre zone della provincia di Catanzaro.
Gli altri incendi. Ma il fronte delle fiamme tocca molte altre regioni d’Italia. Alle prime luci del giorno tutti i Canadair e gli elicotteri della Protezione civile si sono alzati in volo per intervenire sui numerosi roghi che stanno interessando le regioni del Centro-Sud. Subito 30 le richieste di intervento: per la maggior parte dei casi riguardano incendi ancora attivi dalla serata di ieri, quando con l’arrivo delle ore notturne si è reso impossibile l’impiego dei velivoli in condizioni di sicurezza.
Le operazioni di Canadair ed elicotteri della Protezione civile proseguiranno per l’intera giornata.
A Castelgandolfo una delle situazioni più critiche: sono andati in fumo cento ettari di vegetazione la notte scorsa nell’ incendio divampato su un costone della montagna che sovrasta il lago. Le fiamme hanno messo in pericolo due alberghi - evacuati, come 25 ville - mentre sono state danneggiate due abitazioni. Ad Ortona dei Marsi (L’Aquila), a causa di un vasto incendio che minaccia il paese, sono stati evacuati 250 abitanti. Roghi anche nelle Marche, in Campania, in Sardegna ed in Sicilia.
Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, dall’Abruzzo, dove è andato a visitare il copilota ferito del Canadair caduto ieri, parla di "situazione sempre molto difficile e critica in alcune regioni. La coperta - sottolinea - è quella che è. Noi abbiamo la più grande flotta dello Stato che c’è nel Mediterraneo, però quando vi sono centinaia e centinaia di incendi non possiamo intervenire dappertutto.
Dobbiamo per forza scegliere delle priorità, che sono basate sui cosiddetti ’incendi di interfaccia’, laddove cioè, può esserci il rischio che le fiamme possano colpire paesi, infrastrutture e quant’altro". In riferimento al Canadair caduto, Bertolaso spiega che si è trattato di una "tragedia" consumatasi in una "guerra dichiarata" da "criminali" sfruttando il caldo di questi giorni. E’, aggiunge, "una lotta durissima, pagata anche a carissimo prezzo, ma non per questo ci fermeremo"
* la Repubblica, 24 luglio 2007
Scheda grafica - La Stampa: GLI INCENDI NELLA PENISOLA
ANSA » 2007-07-25 13:12
IN PUGLIA ANCORA FOCOLAI, MA SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO
PESCHICI (FOGGIA) - Sul Gargano tra Peschici e Vieste resistono ancora alcuni focolai che però non preoccupano Protezione civile e Corpo forestale dello Stato, che controllano la situazione anche con mezzi aerei. Il rogo di ieri sarebbe quasi un ricordo se non fosse che lungo i 25 chilometri che separano i due comuni lo scenario è di cenere e distruzione. Sulle cause dell’incendio la procura della Repubblica presso il Tribunale di Lucera ha aperto un’inchiesta diretta dal procuratore, Massimo Lucianetti. Al momento gli investigatori non sono in grado di indicare con certezza da dove sia partito l’incendio e se sia stato un atto doloso. Intanto le cifre dei turisti fatti evacuare, fornite dalla prefettura di Foggia, danno l’idea del disastro.
A Peschici sono 3.500 le persone evacuate e ospitate in cinque comuni limitrofi in alberghi, scuole, abitazioni private, campeggi e parcheggi. Altre 700 persone sono rimaste a Peschici ma cambiando alloggio, mentre stamani circa 200 sfollati che avevano deciso di trascorrere la notte nella scuola media sono stati riportati nelle strutture turistiche che li ospitavano e che non hanno subito danni gravi.
Dei 4.200 sfollati complessivi, 1.600 sono stati trasferiti a Vieste, 1.339 a San Giovanni Rotondo, 190 a Mattinata, 158 a Monte Sant’Angelo e 151 a Manfredonia. Negli ultimi tre casi si tratta per lo più di famiglie munite di mezzi di trasporto. La richiesta pressante degli sfollati è di poter tornare al più presto nelle strutture turistiche in cui stavano trascorrendo le vacanze per poter recuperare ciò che è rimasto dei loro effetti personali. Completata anche dai Comuni di Peschici e Vieste la stima dei danni. A Peschici due strutture, Baia San Nicola e l’omonimo centro turistico, sono andate distrutte mentre le altre 26 strutture, alcune delle quali solo sfiorate dal fuoco, dovrebbero tornare in funzione in pochi giorni. A Vieste gli impianti hanno subito solo danni lievi senza inficiarne la funzionalità. Gravissimi invece in tutta l’area del Parco del Gargano i danni ambientali. Il vicepresidente del Parlamento europeo, Mario Mauro (Forza Italia) ha fatto sapere di aver sollecitato il governo e la Regione Puglia perché vengano erogati ai Comuni colpiti dalla calamità gli aiuti finanziari previsti dal ’Fondo di solidarieta’ Ué, così come già accaduto in passato per Portogallo, Spagna e Francia.
BERTOLASO, ANCHE OGGI DIFFICILE, GIA’ 50 RICHIESTE - "Anche oggi è una giornata molto difficile sul fronte incendi: ci sono già arrivate oltre 50 richieste di intervento aereo: più della metà sono state esaudite". Lo ha detto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. La situazione, comunque, ha aggiunto "la stiamo fronteggiando molto meglio di ieri che è stata la giornata peggiore: stiamo intervenendo soprattutto su Sardegna, Sicilia e Calabria. Tutti i nostri mezzi stanno volando".
09:18 Duemila evacuati a San Giovanni Rotondo Sono circa 2 mila i turisti evacuati da Peschici e Vieste che sono stati ospitati questa notte negli alberghi di San Giovanni Rotondo. Il paese, meta dei numerosi pellegrinaggi per Padre Pio, ha un elevato numero di strutture ricettive. Intorno alle 10 e 30 il sindaco, Salvatore Mangiacotti, si recherà nelle strutture per verificare le condizioni dei turisti.
09:11 Due Canadair a Messina Ancora incendi nel Sud. Numerosi i roghi in Abruzzo, Lazio, Calabria, Sicilia e Sardegna. La situazione più critica viene segnalata a Messina dove due Canadair stanno intervenendo per domare un esteso incendio in una zona in prossimità di alcune abitazioni.
Il Gargano devastato dalle fiamme. Due persone asfissiate in spiaggia
Altre carbonizzate in auto. Mille evacuati via mare con imbarcazioni
Emergenza incendi, terrore in Puglia
A Peschici morte quattro persone
Vendola: "Gravissimi danni. Il governo proclami lo stato di calamità naturale"
Roghi in mezza Italia. Amato: "Coordinare a livello centrale tutte le risorse a disposizione" *
ROMA - Situazione critica per l’emergenza incendi in mezza Italia, ma è sul Gargano che si sono avuti i momenti più drammatici, con quattro vittime e migliaia di turisti in fuga. Le fiamme sono spinte da un forte vento e migliaia di persone hanno atteso di essere evacuate sulle spiagge tra Peschici e Vieste. Alcuni feriti sono stati trasportati in ospedale.
E mentre il presidente della Puglia, Vendola, si prepara a chiedere al governo lo stato di calamità narurale, il ministro dell’Interno Amato, ha dato indicazione per un "uso pianificato e coordinato a livello centrale di tutte le risorse a disposizione".
Peschici. Due persone sono state trovate morte carbonizzate in un’automobile su una strada di Peschici dove le fiamme continuano ad espandersi. Lo ha riferito all’Ansa l’assessore ai Servizi Sociali della Regione Puglia, Elena Gentile, che si trova nella Prefettura di Foggia dove è stata allestita una unità di crisi. Trovati in spiaggia i cadaveri di altre due persone. Secondo l’assessore sarebbero morte asfissiate.
Numerosi i camping e i villaggi turistici che sono stati evacuati. Poiché la viabilità interna era quasi del tutto compromessa dalle fiamme, i turisti sono stati mandati sulle spiagge.
In totale sono state più di mille le persone soccorse sulle spiagge ed evacuate a bordo delle motovedette delle Capitanerie di Porto, gommoni e con barche di pescatori. Fonti della Guardia Costiera precisano che "per quanto riguarda le operazioni in mare l’emergenza può considerarsi conclusa". L’incendio che ha interessato la zona di Peschici, affermano le stesse fonti, "è ancora in corso e non è stato del tutto domato".
Al momento dell’evacuazione diversi nuclei familiari o gruppi di amici sono stati separati. Per consentire il ricongiungimento, oltre al censimento, è stato anche istituito un numero telefonico al quale rivolgersi: 0884/962802.
Testimonianze. "Il fuoco - racconta un uomo sui quarant’anni - me lo sono visto all’improvviso. In pochi istanti il villaggio è stato tutto un sussulto di gente che gridava, che scappava. Io sono riuscito a prendere poche cose. Ho visto gente scappare via in mutande, altri in costume da bagno, fregandosene di prendere le loro cose, di quello che lasciava alle loro spalle". "Io ho perso tutto - racconta un altro - e come me tanta altra gente che è scappata senza voltarsi indietro. Ho visto qualcuno che ha raccolto i suoi cagnolini ed è fuggito con i suoi famigliari. E mentre scappavamo si vedevano i camper prendere fuoco. Una immagine tremenda". In totale sono oltre tremila i turisti evacuati. Molti trascorreranno la notte nelle scuole della zona.
Feriti. Ci sono anche alcuni feriti tra i turisti che vengono messi in salvo. Uno, in particolare, è ustionato, un altro è il medico che l’ha soccorso e che si è sentito male a sua volta. Molti ovviamento sono leggermente intossicati, in stato confusionale per lo schock subito e la lunga attesa.
Alcuni turisti riferiscono di momenti di tensione quando sono giunti i gommoni sul litorale per raccoglierli e di resse per essere presi a bordo. Qualcun altro dice che il primo elicottero si è visto in zona solo alle 12.40, dopo circa due ore dall’inizio dell’emergenza.
Problemi per il vento. A causa del forte vento, oltre 40 nodi, è stato costretto ad atterrare l’elicottero dei vigili del fuoco in azione contro gli incendi. E’ proprio il vento ad alimentare le fiamme. I pompieri continuano l’opera di soccorso da terra.
Abitazioni evacuate. Le abitazioni nella zona di Rio-Vivo Marinelle, alla periferia Sud di Termoli, sono state quasi tutte evacuate. Nonostante il forte vento, un Canadair si è alzato e ha fatto diversi lanci d’acqua sul fronte di fuoco più ampio che è arrivato a lambire due concessionarie di automobili e alcune palazzine. Molte persone sono in strada e sperano che l’intervento del Canadair riesca a tenere il fuoco lontano dalle loro abitazioni.
Esploso un deposito di gas. A Peschici attimi di paura per l’esplosione di un deposito di bombole di gas. Sul posto sono al lavoro i vigili del fuoco del comando provinciale di Foggia. Diversi i feriti a causa dell’intossicazione del fumo ma anche per lo spavento e il panico provocato dalle fiamme. Per il numero elevato dei feriti, il pronto soccorso è in forte difficoltà. Nel pomeriggio sono arrivati a Peschici il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso ed il sottosegretario all’Interno, Ettore Rosato.
Vendola chiede lo stato di calamità naturale. "I roghi - afferma Vendola in una dichiarazione - stanno provocando gravissimi danni ad abitazioni, alle infrastrutture turistiche e più in generale all’intera economia a bellezze naturali irripetibili, nelle zone più incontaminate del Gargano e soprattutto mettendo a rischio la vita di numerose persone. Per questo motivo la Regione Puglia chiede con un atto ufficiale al Governo nazionale la proclamazione dello stato di calamità naturale per la zone interessate da incendi".
Fuga in chiesa a Catanzaro. Hanno trovato riparo all’interno della chiesa del paese gli abitanti di Magisano (Catanzaro). Sono soprattutto donne, anziani e bambini nel tentativo di sfuggire al fumo ed alle fiamme di un forte incendio che si è sviluppato nella parte bassa del paese.Le fiamme, alimentate dal vento e dalle alte temperature, hanno lambito il centro abitato interessando alcune abitazioni che sono state danneggiate. Distrutte anche case rurali e alcuni recinti con animali all’interno. Sul posto, per cercare di fare fronte all’emergenza, si stanno recando mezzi dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile. La situazione è però preoccupante anche in altre zone della provincia di Catanzaro.
Gli altri incendi. Ma il fronte delle fiamme tocca molte altre regioni d’Italia. Alle prime luci del giorno tutti i Canadair e gli elicotteri della Protezione civile si sono alzati in volo per intervenire sui numerosi roghi che stanno interessando le regioni del Centro-Sud. Subito 30 le richieste di intervento: per la maggior parte dei casi riguardano incendi ancora attivi dalla serata di ieri, quando con l’arrivo delle ore notturne si è reso impossibile l’impiego dei velivoli in condizioni di sicurezza.
A Castelgandolfo una delle situazioni più critiche: sono andati in fumo cento ettari di vegetazione la notte scorsa nell’ incendio divampato su un costone della montagna che sovrasta il lago. Le fiamme hanno messo in pericolo due alberghi - evacuati, come 25 ville - mentre sono state danneggiate due abitazioni.
Abruzzo. Ad Ortona dei Marsi (L’Aquila), a causa di un vasto incendio che minaccia il paese, sono stati evacuati 250 abitanti. La ferrovia che collega Pescara a Roma è bloccata dalle 15.10 nel tratto tra Alanno e Torre dè Passeri, in provincia di Pescara, a causa di un incendio.
La ferrovia Adriatica è momentaneamente bloccata, per motivi di sicurezza, tra l’Abruzzo e il Molise a causa degli incendi che imperversano tra Termoli e Campomarino, in provincia di Campobasso. Alla stazione di Vasto è fermo l’intercity diretto a Bari con 500 persone a bordo. Il convoglio era arrivato alla stazione di Vasto con un ritardo di 65 minuti.
Un camping è stato attaccato dalle fiamme e distrutto lungo la statale Adriatica 16, in località Santo Stefano in Rivo Maris, nel territorio di Casalbordino. Non si segnalano feriti. A causa dell’ampiezza del rogo, è stata chiusa al traffico la stessa strada statale nel tratto tra Casalbordino e Val di Sangro, con deviazione obbligatoria sull’autostrada A14. La situazione resta difficile in contrada Riccione di Vasto dove quindici abitazioni sono state evacuate e alcune sono state aggredite dalle fiamme. Scene di disperazione fra le persone costrette ad abbandonare le case nel giro di pochi minuti.
Sicilia. Situazione di emergenza anche in Sicilia. Le zone più colpite sono le province di Catania e Messina. A Messina stanno bruciando le colline intorno alla città come monte Campitalia dove sorgono abitazioni, industrie e capannoni. Brucia anche la provincia di Catania dove sono attivi 8 grandi incendi. Roghi anche nelle Marche, in Campania.
Sardegna. Non c’è tregua a Nuoro sul fronte incendi. Dopo il terribile rogo che nel pomeriggio e nella notte di ieri ha bruciato 4mila ettari di bosco e anche diversi capannoni industriali, rendendo necessaria l’evacuazione di numerose aziende e abitazioni, alcuni fuochi sono divampati alla periferia della città. Dalle 9 operano sul posto le squadre a terra e i mezzi aerei del corpo forestale e dei vigili del fuoco. A rendere complicati gli interventi sono il forte vento e le alte temperature.
Amato. Per far fronte ai numerosi incendi che in queste ore stanno divampando in molte zone, il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, d’intesa con il presidente del Consiglio ha dato indicazione per "un uso pianificato e coordinato a livello centrale di tutte le risorse a disposizione dei Vigili del fuoco, della Protezione civile e della Forestale, in modo da garantire la massima copertura con uomini e mezzi in ogni regione interessata dall’emergenza". E’ quando si apprende da fonti del Viminale. Tutte le prefetture, intanto, "sono pienamente mobilitate per dare il proprio contributo all’interno di questo sforzo complessivo".
Bertolaso. Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, dall’Abruzzo, dove è andato a visitare il copilota ferito del Canadair caduto ieri, parla di "situazione sempre molto difficile e critica in alcune regioni. La coperta - sottolinea - è quella che è. Noi abbiamo la più grande flotta dello Stato che c’è nel Mediterraneo, però quando vi sono centinaia e centinaia di incendi non possiamo intervenire dappertutto.
Dobbiamo per forza scegliere delle priorità, che sono basate sui cosiddetti ’incendi di interfaccia’, laddove cioè, può esserci il rischio che le fiamme possano colpire paesi, infrastrutture e quant’altro". In riferimento al Canadair caduto, Bertolaso spiega che si è trattato di una "tragedia" consumatasi in una "guerra dichiarata" da "criminali" sfruttando il caldo di questi giorni. E’, aggiunge, "una lotta durissima, pagata anche a carissimo prezzo, ma non per questo ci fermeremo"
* la Repubblica, 24 luglio 2007
Sono una trentina i focolai (la maggior parte attivi da diverse ore)
E’ stato necessario intervenire fin dalle prime luci del giorno
Ancora incendi nel Centrosud
Bertolaso: "È una guerra criminale"
Il capo della Protezione civile ad Acciano (Abruzzo)
dove ieri è morto un pilota di un aereo antincendio *
ROMA - E’ ancora pesantissima l’emergenza incendi. Questa mattina, fin dalle prime luci dell’alba, tutti i Canadair e gli elicotteri della Protezione civile nazionale sono già in volo per intervenire sui numerosi roghi che stanno interessando tutte le regioni del Centrosud del paese.
Sono già 30 le richieste di intervento per le operazioni di spegnimento dei roghi con interventi dal cielo: per la maggior parte dei casi - spiegano dal Dipartimento della Protezione civile - riguardano per lo più incendi ancora attivi dalla serata di ieri, quando con l’arrivo delle ore notturne si è reso impossibile l’impiego dei velivoli in condizioni di sicurezza.
Le operazioni di Canadair ed elicotteri della Protezione civile proseguiranno per l’intera giornata.
Particolarmente delicata si segnala la situazione nel Lazio, a Castelgandolfo (Roma) dove è in azione un Canadair. Nella località alle porte di Roma, sono andati in fumo cento ettari di vegetazione a causa dell’incendio divampato la notte scorsa su un costone della montagna che sovrasta il lago. Le fiamme hanno messo in pericolo due alberghi, uno dei quali è stato evacuato, mentre sono state danneggiate due abitazioni (già sgomberate). L’incendio divampato alle 20 di ieri sera, dopo dodici ore non era stato ancora spento del tutto.
Numerosi gli interventi dei mezzi aerei anche in Calabria, Sardegna, Marche e Abruzzo.
Intanto, nella giornata odierna il capo del dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, ha effettuato un sopralluogo ad Acciano, in Abruzzo, sul luogo dove ieri nel corso di un intervento per spegnere un incendio è caduto un Canadair. Nel disastro è morto il pilota Andrea Golfera mentre è rimasto ferito il copilota Daniele Ret. Le sue condizioni sono stazionarie, Ret è ricoverato nel reparto di rianimazione dell’Aquila, dove è tenuto in coma farmacologico per un ematoma cerebrale.
Bertolaso ha avuto un incontro con le autorità locali per mettere in campo una strategia di intervento. Il capo della Protezione civile ha anche visitato il ferito e commentato gli eventi di ieri:"È stata, ha detto Bertolaso, una tragedia che temevamo. Corpo forestale, personale a terra, carabinieri, forze dell’ordine sono impegnati tutti quanti insieme per fronteggiare questa guerra dichiarata da sconsiderati criminali che stanno appiccando incendi dovunque in Italia sfruttando una situazione metereologica molto particolare". Una lotta durissima che non ammette resa: "Non ci fermeremo. Quelli che vogliono far del male al nostro paese perderanno". Bertolaso è anche tornato sulle dinamiche dell’incidente:"Ho mandato io il Canadair e immaginate ora come mi sento. L’aereo si è sbriciolato, e si prova un grande dolore, ma c’è anche un piccolo miracolo, che il copilota si sia salvato. Due altri colleghi greci purtroppo non ce l’hanno fatta in una situazione simile". Tornando all’emergenza odierna, il capo della Protezione civile ha detto:"La situazione è sempre molto difficile e critica in alcune regioni. Tutti i mezzi possibili, reperibili in Italia e all’estero, vengono utilizzati".
* la Repubblica, 24 luglio 2007
Civiltà in cenere
di GIORGIO BOCCA *
Povere case circondate dalle fiamme, nuvole dense di fumo che assediano i centri abitati; il fuoco che lambisce le spiagge spingendo i bagnanti a cercare rifugio in mare, a farsi salvare dalle barche; gente disperata, esasperata, che attende per ore una risposta dei vigili del fuoco con il fazzoletto sulla bocca per riuscire a respirare un’aria piena di ceneri, tossica: qualcuno non ce l’ha fatta, ed è morto asfissiato prigioniero nella sua auto.
È stata una giornata terribile, campale quella di ieri: sugli schermi della tv scorrevano immagini che sembravano riprese a Beirut, ed invece era Peschici, sul Gargano. La protezione civile non ha mai fatto così tanti interventi aerei, oltre cento, sono bruciati migliaia di ettari di bosco , il monte Pollino arde come una immane torcia sulle arsure calabresi, il fuoco spinto dal vento divora il patrimonio di verde nel sud.
Come ogni estate, più di ogni estate. E come ogni estate pubbliche autorità, servitori della Protezione civile, amministratori di comuni e di provincia gridano agli incendiari. Ma questo esercito di piromani, questa nazione di delinquenti pronti a tutto, anche a mandare arrosto donne e bambini alla fine della stagione della paura scompare, non ne resta traccia fra i boschi carbonizzati, il fumo stagnante e le braci ancora ardenti.
Quasi impossibile acciuffarli, se si eccettuano i due misteriosi immigrati che in Sicilia sarebbero stati sorpresi a incendiare dei cespugli rinsecchiti per un dolo che nessuno riesce a immaginare. Nell’ultimo anno, d’altronde, ne sono stati denunciati oltre quattrocento, ne sono stati arrestati appena una decina, ed è probabile che chi è stato preso in fragranza sia già stato liberato. L’ingegner Bertolaso, capo della Protezione civile, si è scagliato contro l’esercito dei criminali che provocano sciagura e appiccano incendi: "È una guerra criminale, i roghi sono quasi tutti dolosi - ha detto - i piloti dei Canadair mi dicevano che spegnevano un focolaio e ne vedevano accendersi altri quattro altrove". Non è forse vero che i delinquenti riescono a far soldi su tutto, anche sugli alberelli sparsi del Pollino? I piromani possono essere al servizio di grandi o miserabili speculazioni edilizie, possono incendiare un bosco in nome della propria riassunzione come operai dediti alla riforestazione: è accaduto più di una volta. Incendiari si può diventare per sbadataggine, menefreghismo, o perché il caos edilizio in cui la nostra città è cresciuta ci consente di tenere un deposito di bombole di gas tra gli sterpi, dove non dovrebbe essere. E basta una piccola scintilla ad avere un effetto devastante.
Sia dolo o incuria, sempre l’interesse particolare viene posto al di sopra di quello generale. La svalutazione del bene pubblico è arrivata alla sua massima ignominia, le strade di alcune grandi città coperte dall’immondizia che le autorità municipali non si occupano di trasportare altrove, o non vi riescono. Ma vi è altro e di peggiore dell’incuria ed è il vandalismo di massa. I giovanotti che lanciano sassi sulle automobili e quelli che sforacchiano con pistole e fucili i cartelli delle indicazioni stradali appartengono anche loro all’indomabile razza di bestioni che non sopportano discipline, l’esercito temuto di casseur, di gente che non solo rompe e guasta ma che lo fa con grandissimo gusto per cui non si può prevedere il tempo giusto della ragione e dell’educazione. Il mondo moderno è pieno di casseur di ritorno che arrivati dai deserti aridi e dalle notti buie spaccano le fontane e rompono le lampade. Si vede che il caldo dell’estate scatena tutti i casseur che girano per le nostre strade e sono milioni, molti pronti a uccidere chi li ha sorpassati in auto, o urtati in una folla figuriamoci cosa gli importa se una sigaretta accesa dà fuoco a un bosco e se qualche malcapitato ci brucia vivo.
* la Repubblica, 25 luglio 2007