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Vallettopoli: parla Cossiga, Sarcana subisce accuse e scoppia il caso politico

giovedì 15 marzo 2007.
 

Il caso dei vip e dei ricatti da parte di Fabrizio Corona diventa a tutti gli effetti una questione politica che coinvolge maggiornaza e opposizione. E ora spunta anche la "confessione" del presidente emerito della repubblica Cossiga.

La confessione - "Per rimorsi di coscienza, per dissuadere il Ministro della Giustizia da mandare a Potenza inutili ispezioni e per difendere da ingiuste accuse le autorità giudiziarie di Potenza, mi presenter domani alla Procura della Repubblica di Roma per confessare che sono stato io a consegnare ai giornali verbali e anche intercettazioni telefoniche dell’inchiesta su "Vallettopoli" dopo essermi introdotto di notte nel Palazzo di Giustizia e aver fotocopiato con una fotocopiatrice portatile i documenti e copiato con una sofisticata apparecchiatura le registrazioni telefoniche". E’ quanto afferma il presidente emerito Francesco Cossiga in una nota.

Il caso politico - Silvio Berlusconi, che ha dovuto pagare per le foto della figlia ubriaca davanti alla discoteca Hollywood di Milano, ha aspramente criticato le "aggressioni mediatiche" alle vittime della cosiddetta vallettopoli, e ha parlato di un "imbarbarimento inaccettabile".

"Mi sembra che questo ulteriore scandalo della cosiddetta vallettopoli stia imbarbarendo la vita civile in modo inaccettabile", ha detto Berlusconi in una nota, dopo che alcuni media hanno pubblicato delle intercettazioni da cui emergerebbe che anche Silvio Sircana, portavoce del governo, sarebbe stato vittima di un giro di paparazzi che ricattavano celebrità.

"Da come si stanno mettendo le cose, proprio le vittime che hanno subito dei ricatti vengono messe alla berlina e diventano oggetto di aggressioni mediatiche di vario tipo: e questo non è ammissibile", aggiunge Berlusconi, la cui figlia Barbara, stando a stralci di verbali pubblicati dai media, avrebbe ammesso che l’ex premier pagò per evitare la pubblicazione di alcune foto che la ritraevano in situazioni imbarazzanti.

Nella nota Berlusconi parla di "un fenomeno assolutamente deprecabile, tanto più che si tratta di fango non supportato da alcuna prova". Gli inquirenti lavorano su tre filoni d’inchiesta: ricatto, favoreggiamento alla prostituzione e spaccio di stupefacenti in discoteche del nord Italia frequentate dalle celebrità.

Il caso Sircana - A Montecitorio ieri è stato il giorno di Silvio Sircana, suo malgrado. L’inchiesta su vip, paparazzi e ricatti, condotta a Potenza, con il risvolto che coinvolge il portavoce del Governo, è stata l’argomento preferito nei capannelli del Transatlantico. Ma ad uscire per prima allo scoperto è stata la ’Velina rossa’ di Pasquale Laurito che ha chiesto le dimissioni di Sircana. Una richiesta che ha suscitato l’immediata reazione di Palazzo Chigi che ufficiosamente ha "in modo categorico" smentito la possibilità di dimissioni denunciando il tentativo di "aggiungere fango a fango".

Nella Velina, comunque, prima la non appartenenza alla "categoria dei pubblici ministeri ad oltranza" poi si sottolinea: "quando viene coinvolto in una faccenda di cronaca piuttosto dolorosa il portavoce di un governo, non possiamo non suggerire quale sia il dovere dello stesso portavoce... rassegnare subito le dimissioni".

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