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NAPOLI: UNIVERSITA’("L’Orientale"). NET ART. Seminario di Agricola de Cologne: «Il network, memoria e identità»

domenica 10 dicembre 2006.
 

Agricola, l’artista nato due volte

di Elena Giulia Rossi *

Due eventi molto importanti portano il noto artista e curatore new media Agricola de Cologne al centro della scena artistica di Napoli. Come iniziativa del MAO - Media and Arts Office Onlus (associazione culturale no-profit che prmuove iniziative nell’ambito della media art), martedì 12 dicembre alle ore 16.00, Agricola de Cologne terrà un seminario presso l’Università degli Studi di Napoli «L’Orientale» dal titolo «Il network, memoria e identità» (trasmessa in diretta streaming). Sabato 16 dicembre inaugura, presso il museo di arte contemporanea di Casoria, Self Portrait - A Show for Betlehem, una mostra curata dall’artista stesso e da Antonio Manfredi in occasione del decimo anniversario del gemellaggio delle città di Colonia e di Betlemme. La mostra, itinerante, è stata realizzata in collaborazione con il New Media Art Project Network di Colonia in Germania, del Kahf Gallery Bethlehem_International Center/Palestina, del MAC_Museo Arte Contemporaneo di Santa Fe (Argentina), del MACRO_Museo Arte Contemporaneo Rosario/Argentina, di Officyna Art Space Szczecin/Polonia.

Nell’ambito della net art creazione artistica e attività del network diventano un tutt’uno. Il lavoro di Agricola de Cologne, artista e fondatore di numerose piattaforme sperimentali on-line, ne è un esempio eclatante. Non si conosce la sua vera identità, se non quella formulata per il network: dice di sé di essere nato del 1950 nella foresta nera (Germania), ma non ricorda esattamente il nome del villaggio perché non esiste più, di essere morto come Agricola il 31 dicembre 1998 a causa di un attacco terroristico, e di essere rinato come Agricola de Cologne il primo gennaio 2000.

A questo proposito Agricola illustrerà, nel corso della sua lecture presso l’Università di Napoli, il suo museo on-line Javamuseum («Joint Advanced Virtual Affair»), fondato nel 2000, e il festival di video in flash che ha riunito ottocento artisti e cinquanta curatori da tutto il mondo, chiamati a partecipare per costruire una sorta di memoria collettiva su cui plasmare nuove interpretazioni culturali. A partire dal 2004 il festival si concentra sul tema dell’identità e della memoria da cui, appunto, il titolo del seminatio organizzato a Napoli.

* l’Unità, Pubblicato il: 09.12.06 Modificato il: 09.12.06 alle ore 19.44


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