Per la nostra libertà e la nostra dignità

PER LA NOSTRA ITALIA, PER NAPOLI !!! Castellammare di Stabia ha lanciato una bella iniziativa, per gli studenti delle Superiori: leggere "Gomorra" di Saviano. "La Voce di Fiore" plaude e rilancia l’idea a tutti i Comuni e agli studenti di tutte le Regioni. E invita a leggere, con "Gomorra", anche il testo della canzone "CIENT’ANNE" di Mario Merola e Gigi D’Alessio, e la nostra "carta d’identità" - il testo della "sana e robusta" COSTITUZIONE scritta dai nostri "Padri" e dalle nostre "Madri"!!!

"Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani" (don Lorenzo Milani)
mercoledì 29 novembre 2006.
 

Napoli, Amato scopre l’evasione dall’obbligo scolastico

E intanto Castellammare di Stabia acquista 2.100 copie del libro Gomorra di Saviano da donare agli istituti di scuola superiore della città, dove saranno attivati laboratori didattici sul testo

di Antonella Palermo (Liberazione, 15.11.2006)

Napoli, nostro servizio - La Calabria come Napoli. Un patto per la Calabria sicura come il Patto per Napoli Sicura. E’ l’idea che si esporta fuori regione. Ma come va all’ombra del Vesuvio a dieci giorni dalla firma del Patto? L’80% delle misure contenute nel patto per la sicurezza avrà un’immediata attuazione, mentre, il restante 20% sarà «cadenzato nel tempo», assicura il viceministro all’Interno, Marco Minniti, nel corso di una audizione alla Commissione Affari costituzionali della Camera.

Così la cronaca della giornata di ieri racconta subito di un omicidio mancato e di diversi arresti.

I carabinieri della Compagnia Napoli Centro hanno fermato per tentato omicidio, Gaetano Russo, 33 anni, ritenuto a capo dell’omonimo clan camorristico operante nei quartieri Spagnoli e un affiliato al clan, Vincenzo Melotti, 38 anni, dopo una sparatoria in pieno centro. Sullo sfondo, come sempre, il controllo del narcotraffico.

I due, per acquisire il controllo dello smercio di droga in un’area dei quartieri, avevano sparato dieci colpi di arma da fuoco contro un pregiudicato 39enne della zona che è riuscito, però, a sfuggire all’agguato. Nel corso delle prime indagini i carabinieri hanno già sequestrato nella casa di Melotti le due pistole semiautomatiche usate per compiere il raid.

Ancora in pieno centro, nella bella villa comunale, una pattuglia di poliziotti a cavallo, ha arrestato Rosario Villacidro, di 39 anni, per il reato di tentato furto aggravato. Gli agenti del reparto a cavallo hanno notato l’uomo mentre stava cercando di rubare un’auto parcheggiata alla Riviera di Chiaia.

Boss e ladruncoli, macro e microcriminalità per una Napoli sotto i riflettori della cronaca e della politica dopo l’ennesima escalation di violenza. Così è arrivato Prodi, e poi è arrivato Amato, e con loro il Patto per una città più sicura mentre non sono più sicuri i cittadini che, forse anche per questo, gradiscono, secondo i dati dell’Ipr Marketing, meno di un anno fa l’attuale classe dirigente.

«Obiettivo del piano - ha spiegato Minniti - è dare risposte organiche, strutturali e permanenti nel tempo e non legate all’emergenza». E così ora l’arrivo dei mille uomini in più lo vedi quasi ad ogni angolo di strada. Ma le risposte organiche, strutturali e permanenti non vanno né in gazzella né a cavallo, né sulle moto nuove acquistare per inseguire malviventi nei vicoli dei quartieri. Lo sa pure il ministro Giuliano Amato che, in commissione affari costituzionali, dice: «Il solo intervento delle forze dell’ordine a Napoli non basta pur essendo necessario». Ci vogliono le scuole, dice ancora l’inquilino del Viminale. E ci vuole lavoro.

A Napoli e nel suo hinterland, riferisce in commissione, «esiste a Napoli un problema di adempimento dell’obbligo scolastico», che pretenderebbe «un incremento delle ore di lezione per i bambini in modo da tenerli in un ambiente più idoneo a dare loro il senso di un’educazione collettiva che non trovi più nel camorrista il modello di riferimento». Poi, continua il ministro, «c’è una situazione del mercato del lavoro, in cui la criminalità è molto spesso nelle condizioni di offrire ciò che non si trova altrimenti». Sarà anche per questo che proprio l’altro ieri Romano Prodi ha firmato l’Unità per lo sviluppo di Napoli e della Campania, lavoro sinergico tra Stato ed Enti locali, che ha lo scopo «di incrementare il tasso di occupazione e dotare la città delle risorse infrastrutturali necessarie a garantirne lo sviluppo».

Le polemiche ci sono e non mancano mai. La riduzione dei commissariati e l’istituzione dei presidi, previste dal patto, hanno fatto storcere il naso dei sindacati.

A loro Amato manda a dire: «Bisogna saper accettare moduli organizzativi che comportano qualche sacrificio, evitando che venga dipinto come un sacrificio alla sicurezza. Abbiamo pensato che si potessero utilizzare meglio le articolazioni che avevamo in città con 20 commissariati, trasformandone una metà in presidi, il che permette di moltiplicare le pattuglie sulle strade, mantenendo il presidio che dà alla popolazione la certezza del luogo fisico dove incontrare la polizia».

Più poliziotti, più lavoro e più maestri, dunque. E intanto il Comune di Castellammare di Stabia ha acquistato 2.100 copie del libro Gomorra, di Roberto Saviano, da donare agli istituti di scuola superiore della città, dove saranno attivati laboratori didattici sul testo.



-  ALLARME: "GOMORRA"!!!

-  NAPOLI e la CAMORRA,


’CIENT’ANNE’, MEROLA PASSA IL TESTIMONE A GIGI D’ALESSIO *

Volto unico e leader di una citta’ ed una cultura, tanto calda quanto spaesata, la figura di Mario Merola restera’ scolpita nella memoria del popolo italiano come simbolo della cultura musicale partenopea, della sceneggiata, e di una tradizione artistica molto apprezzata anche all’estero.

Un pellegrinaggio e un affetto senza limiti di eta’ ha accompagnato lo spirare di questa grande icona, piu’ volte al confine tra il mito e la realta’.

Sempre in prima fila, subito accorso all’ospedale alla notizia della sua malattia, Gigi D’Alessio, ’leggittimo figlio d’arte’ di Merola. D’Alessio viene infatti lanciato alla ribalta dal maestro grazie al brano interpretato da entrambi, ’Cient’anne’: un successo strepitoso che segna il passaggio del giovane Gigi dal “dietro le quinte” alla platea nella veste di cantautore.

“Cient’anne”

MARIO MEROLA

-  stasera t’aggia ricere na cosa
-  ca tanto tiempo te vuleve di
-  a ’napule aggiu fatte tutt’e cose
-  si ’marrapuose
-  nun a fa suffrì
-  miettele sempre rint’a na canzona
-  comme pe cinquant’anne aggie fatt’ ì
-  e quan’ ’ncontra a chi ne parle male
-  cantale sta canzona e po capi’
-  si ’o vere me prumiett’e fa sti cose’
-  pe nat’ e cinquantann’e a fai campa’

GIGI D’ALESSIO

-  No, senz’e te
-  fernesce Napule
-  sultante tu ta sai difennere
-  si sulu tu
-  si pari e sta citta’
-  stann’ emigranne a t’aspetta’
-  pe sunna’
-  no
-  sient’a me
-  nu po’ mai nascere
-  niscune te puo’ assumiglia’
-  l’e’ ritte sempe
-  Napule e mamma
-  ma ce vuo tu
-  pecche’ tu si papa’

MARIO MEROLA

-  si e vote pe fatiche mai luntane
-  n’a cartuline appriesso ti a purta
-  te serve spicialmente rind’a nuttata
-  quanne te siente sulo e vuo’ turna
-  fanne tesore e tutte sti cunsigli
-  pecche’ niscune mai
-  l’a rata ’mme
-  lasse pavata assai na cartuline
-  quann’ in da nebbia a forza era canta’
-  guaglio’
-  si o vere me prumiette e fa sti cose
-  pe nate e cinquant’anne a fai canta’

GIGI D’ALESSIO

-  No, senz’e te
-  fernesce Napule
-  sultante tu ta sai difennere
-  si sulu tu
-  si pari e sta citta’
-  stann’ emigranne a t’aspetta’
-  pe sunna’
-  no
-  sient’a me
-  nu po’ mai nascere
-  niscune te puo’ assumiglia’
-  l’e’ ritte sempe
-  napule e mamma
-  ma ce vuo tu
-  pecche’ tu si papa’
-  guaglione nun t’ho scurda’
-  quanne vai pe fore
-  na cartulina te li ’a purta’
-  rint’a nuttata
-  te viene a nostalgia vuo turna
-  nun t’o scurda’
-  mo puo’ parti va va.....
-  cient’anne..... cient’anne....cient’anne.

A immortalare inoltre il passaggio di testimone fra i due, la pellicola intitolata ’Cient’anne’, commedia di Nini’ Grassia in cui Merola, che interpreta se stesso, e’ il padre adottivo di D’Alessio. Nel cast anche Giorgio Mastrota: ’Merola a Napoli e’ trattato come un papa - ha detto l’attore milanese - ’quando cammina per le strade del centro gli chiedono di benedire i bambini’.

Cient’anne (1999)

Un film di Nini Grassia. Con George Hilton, Gigi D’Alessio, Mario Merola, Giorgio Mastrota, Cristina Parovel, Alessandra Monti, Angelo Maresca. Genere Drammatico, colore, 110 minuti. Produzione Italia 1999.

* ANSA (2006-11-13 12:05)


Riattivare la Memoria della Vita

(e la navigazione di "me" e "te"

nel gran mare

dell’essere e della verità)

-  A FRANZ KAFKA,

ALLA SUA MEMORIA, CHE VIVA IN ETERNO IN TUTTE LE GENERAZIONI PRESENTI E FUTURE DEL PIANETA TERRA... E DI TUTTE LE TERRE DELL’UNIVERSO.

-  (E al piccolo ELIAN e a ogni persona, disabile

nel corpo e nell’anima)

Mi sono ricordato di tanti, tanti, tanti esseri umani,

compagni e compagne, che, nel buio dei deserti,

delle miniere, delle ‘scuole’ di morte, e delle ‘tombe’

della vita, interno ed esterno, hanno scavato, scavato,

scavato con i trapani e le trivelle delle loro carni,

delle loro unghie, e dei loro denti.

Mi sono ricordato di Primo Levi

e ho considerato se questo è un uomo:

“Gregorio SaMSa, svegliandosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo”.

La metamorfosi...di noi stessi - un io senza memoria e senza istoria, una Legge senza vita, e un legame senza cuore - in miseri, poveri, neri, scarafaggi...

E, allora, infine, ho ritrovato il filo che mena, porta, e il porto, a Napoli, a casa mia.

Mi sono ricordato di mia mamma:

ogni scarafone è bello per la mamma sua”.

E, allora, ho capito. A Nea-Polis, nella nuova Città, nella nuova Terra, tutti gli scarafoni sono belli

per il solo, Uno, Sole, Amore di tutti e due,

di mamma e papà - al di là del mare di sangue e della terra insanguinata.

Mi sono ricordato di Te, di Me, e di tutti e di tutte, compagni e compagne delle strade della vita

e del nostro mondo...

Ho incontrato "te" e ho ripreso a cantare:

O SOLE MIO...

Milano, 30.03.2000 d.C.

Federico La Sala


-  PAESE IMPAZZITO: "COGLIONI", DAVVERO!!!

-  PER L’ITALIA, "DUE SOLI"!!!


Lupi, pecore, pastori?! Un NO per il REFERENDUM.

25 GIUGNO: SALVIAMO LA COSTITUZIONE E LA REPUBBLICA CHE E’ IN NOI

di Federico La Sala (Libertà - quotidiano di Piacenza, 08.06.2006, p. 35)

Il 60° anniversario della nascita della Repubblica italiana e dell’Assemblea Costituente, l’Avvenire (il giornale dei vescovi della Chiesa cattolico-romana) lo ha commentato con un “editoriale” di Giuseppe Anzani, titolato (molto pertinentemente) “Primato della persona. La repubblica in noi” (02 giugno 2006), in cui si ragiona in particolar modo degli articoli 2 e 3 del Patto dei nostri ’Padri’ e delle nostre ’Madri’ Costituenti.

Salvo qualche ’battuta’ ambigua, come quando si scrive e si sostiene che “il baricentro dell’equilibrio resta il primato della persona umana di cui è matrice la cultura cattolica” - dove non si comprende se si parla della cultura universale, di tutto il genere umano o della cultura che si richiama alla particolare istituzione che si chiama Chiesa ’cattolica’ (un po’ come se si parlasse in nome dell’Italia e qualcuno chiedesse: scusa, ma parli come italiano o come esponente di un partito che si chiama “forza...Italia”!?), - il discorso è tuttavia, per lo più, accettabile...

Premesso questo, si può certamente condividere quanto viene sostenuto, alla fine dell’editoriale, relativamente al “diritto alla vita” (“esso sta in cima al catalogo ’aperto’ dell’articolo 2, sta in cima alla promessa irretrattabile dell’art. 3”) e alla necessità di una responsabile attenzione verso di essa (“Non declini mai la difesa della vita; senza di essa è la Repubblica che declina”).

Ma, detto questo, l’ambiguità immediatamente ritorna e sollecita a riporsi forti interrogativi su che cosa stia sostenendo chi ha scritto quanto ha scritto, e da dove e in nome di Chi parla?!

Parla un uomo che parla, con se stesso e con un altro cittadino o con un’altra cittadina, come un italiano comune (- universale, cattolico) o come un esponente del partito ’comune’ (’universale’, ’cattolico’)? O, ancora, come un cittadino di un partito che dialoga col cittadino o con la cittadina di un altro partito per discutere e decidere su quali decisioni prendere per meglio seguire l’indicazione della Costituzione, della Legge dei nostri ’Padri’ e delle nostre ’Madri’ che ci ha fatti - e invita a volerci! - uomini liberi e donne libere, cittadini-sovrani e cittadine-sovrane?!

Nonostante tante sollecitazioni a sciogliere i nodi e chiarirsi le idee da ogni parte - dentro e fuori le istituzioni cattoliche, c’è ancora molta confusione nel cielo del partito ’cattolico’ italiano: non hanno affatto ben capito né la unità-distinzione tra la “Bibbia civile” e la “Bibbia religiosa”, né tantomeno la radicale differenza che corre tra “Dio” e “Mammona” o, che è lo stesso, tra la Legge del Faraone o del Vitello d’oro e la Legge di Mosè!!! E non hanno ancora ben-capito che Repubblica dentro di noi ... non significa affatto Monarchia o Repubblica ’cattolica’ né dentro né fuori di noi, e nemmeno Repubblica delle banane in noi o fuori di noi!!!

Il messaggio del patto costituzionale, come quello del patto eu-angelico ...e della montagna è ben-altro!!! La Costituzione è - ripetiamo: come ha detto e testimoniato con il lavoro di tutto il suo settennato il nostro Presidente, Carlo A. Ciampi - la nostra “Bibbia civile”, la Legge e il Patto di Alleanza dei nostri ’Padri’ e delle nostre ’Madri’ Costituenti (21 cittadine-sovrane presero parte ai lavori dell’Assemlea), e non la ’Legge’ di “mammasantissima” e del “grande fratello” ... che si spaccia per eterno Padre nostro e Sposo della Madre nostra: quale cecità e quanta zoppìa nella testa e nel cuore, e quale offesa nei confronti della nostra Legge dei nostri ’Padri’ e delle nostre ’Madri’- di tutti e tutte noi, e anche dei nostri cari italiani cattolici e delle nostre care italiane cattoliche!!!

Nel 60° Anniversario della nascita della Repubblica italiana, e della Assemblea dei nostri ’Padri e delle nostre ’Madri’ Costituenti, tutti i cittadini e tutte le cittadine di Italia non possono che essere memori, riconoscenti, e orgogliosi e orgogliose di essere cittadine italiane e cittadini italiani, e festeggiare con milioni di voci e con milioni di colori la Repubblica e la Costituzione di Italia, e cercare con tutto il loro cuore, con tutto il loro corpo, e con tutto il loro spirito, di agire in modo che sia per loro stessi e stesse sia per i loro figli e le loro figlie ... l’ “avvenire” sia più bello, degno di esseri umani liberi, giusti, e pacifici! Che l’Amore dei nostri ’Padri’ e delle nostre ’Madri’ illumini sempre il cammino di tutti gli italiani e di tutte le italiane...

Viva la Costituzione, Viva l’Italia!!!

Federico La Sala


Sul tema, e sul sito, vedere anche

-  LA LEZIONE DI PIERO CALAMANDREI del 1955.

-  PAESE IMPAZZITO: "COGLIONI", DAVVERO!!!

-  ALLARME: "GOMORRA"!!!

-  PER L’ITALIA, "DUE SOLI"!!!

-  NAPOLI e la CAMORRA,

-  Addio a Mario Merola.


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