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Gomorra - Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra - recensione di Domenico Barberio

domenica 8 ottobre 2006.
 

Sulla terza di copertina di Gomorra - Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra (aprile 2006, Arnoldo Mondadori editore, Milano) si legge che Roberto Saviano, l’autore, è nato nel 1979 a Napoli. Sulla quarta di copertina compare invece la sua faccia, il suo sguardo ombroso quasi accigliato, tradito dagli occhi, gli occhi di chi sembra aver sorriso poco prima della posa innaturale atteggiata per lo scatto. Con quegli occhi Roberto Saviano ha osservato scrutato analizzato il sistema affaristico criminale campano, la camorra nelle sue varie e feroci varianti napoletane, casalesi, casertane, domiziane. Con quella faccia ha intrapreso questo viaggio nella devastata Campania d’inizio secolo. Gomorra ha il merito di riaffrontare problemi che il tempo sembrava aver usurato e l’informazione dimenticato, nella speranza di riportare al centro dello sterile dibattito pubblico italiano la questione camorra, con il suo enorme potere economico-militare. Ma Gomorra ci ricorda che nelle altre regioni meridionali mafia, n’drangheta, sacra corona unita sono sempre più forti, incisive determinate. Ci spiega la loro capacità di inserirsi, fino a divenire preponderanti, nei circuiti internazionali di mercato grazie alla doppia anima, legale e illegale, che le caratterizza e grazie alla quale traggono profitto secondo i casi e le opportunità. Saviano entra nel sistema, così com’è chiamato dai suoi appartenenti, con la precisione dell’inchiesta fatta di numeri e la curiosità di chi tanto vuole e sa raccontare. Perché Gomorra è anche questo, è un racconto sostanziato dalla realtà vissuta da Saviano lavorando e dormendo nei palazzoni vicino al porto di Napoli svuotati di tutto, in alcuni casi perfino delle colonne portanti, pur di farvi entrare la maggior merce possibile proveniente dalla Cina; andando su e giù per Scampia quando era in corso la micidiale guerra tra il clan Di Lauro e gli scissionisti; incontrando i giovanissimi cooptati nel sistema dopo il loro quotidiano giro di intimidazioni, spaccio;seguendo i messi della camorra, pensionati con la minima, a distribuire stipendi ai familiari degli affiliati braccati in carcere. Non ci sono scelte di comodo nel libro di Saviano, perché quello che vi è scritto è frutto di una ricerca vera, condotta dal basso, dai limiti dai margini che non si ferma ai sociologismi di comodo e di facciata. Un po’ romantico e un po’ ingenuo con la sua Vespa da eroe sfigato di periferia, Saviano ci porta in un mondo che in molti faticano a credere, a riconoscere. Quei benpensanti borghesi, o piccolo borghesi, settentrionali o nella variante napoletana, inconsapevoli non solo del normale scorrere del tempo nella Sanità, a Scampia, a Casal di Principe, a Mondragone, ma addirittura incapaci a concepire la materialità fisica di questi luoghi, tutt’al più semplici entità toponomastiche. Saviano filtra e riversa nel suo libro le esperienze vissute con uno stile tutto corporale, dove carne marcia, ossa spezzate, sangue denso, odori nauseanti, rifiuti chimici, vengono fuori dal groviglio di Napoli,dalla sua enorme suburra, dalla sconquassata provincia casertana. Ricompone in tutta la sua vastità e complessità il fenomeno camorra, attraversando i suoi aspetti più vari, dall’antica ferocia spagnolesca alla nuova violenza holliwoodiana, dai riti d’iniziazione al capitalismo d’assalto. Un talento e una passione civile maturati con Gomorra a decisa concretezza, la speranza è che altre passioni e altri talenti possano raggiungere, e offrire al Sud e all’Italia, simili risultati.

Domenico Barberio


Sul tema, nel sito e in rete, si cfr.:

-  ITALIA: NAPOLI ... UNA "GOMORRA", UN INFERNO!!! Un ’resoconto’ e una denuncia di Roberto SAVIANO

-  CONVIVERE CON LA MAFIA, CON LA ’NDRANGHETA E CON LA CAMORRA...??!!
-  ROBERTO SAVIANO DENUNCIA LA RIMOZIONE "BIPARTISAN".
-  Con un’intervista di Marco Imarisio

"GOMORRA", IL LIBRO SULLA TOMBA DI DON PEPPINO DIANA


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