Anche questo è sud

La Calabria: figlia prediletta da nessuno. Rinnovamento e questone morale: i sonetti della politica. Vincenzo Tiano chiama in causa Giovanni Iaquinta, Ds

lunedì 21 agosto 2006.
 

Perché un giovane calabrese dovrebbe avvicinarsi alla politica e occuparsene? Per quale partito candidarsi? Per quale scopo agire e spendere il proprio nome? Se domandassimo al Prof. Giovanni Iaquinta (segretario della sezione A. Gramsci del partito dei Ds a San Giovanni in Fiore), potremmo ricevere delle risposte. Infatti, sul Corriere della Sila del settembre 2005, a pagina 7, si trova un articolo interessante dal titolo Democratici di Sinistra, quando la questione morale è nel Dna, da lui firmato. Alcuni passaggi meritano di essere riprodotti integralmente, per non alterarne l’originalità.

Dunque scrive: “Regione Calabria. E’ vero, cento giorni sono pochi, eppure (...) bastano per capire che l’asse Loiero-Adamo non intende far perdere l’ultimo treno alla Calabria. Cento giorni consentono a stento di rimettere in moto una macchina amministrativa distrutta dalle clientele del centro-destra, che ha perso tutte le premialità, rimandando i fondi in Europa (...), ma cento giorni servono per convincere la criminalità organizzata che si intende recidere con certe consuetudini di forte influenza e di condizionamento del programma di governo (...)”. Poi continua: “La questione morale non è un optional, né si inventa. C’è o non c’è. E’ l’ultima(*) essenza dell’agire politico (...). I Democratici di Sinistra con questo argomento hanno una certa dimestichezza, lo conoscono bene. Parte da lontano, da molto lontano (...).” E ancora: “ La cultura della prossimità, l’open society, l’esaltazione della società pluralista, il rispetto e la valorizzazione delle diversità sono i nuclei fondanti, i tratti salienti di chi non può stare che a sinistra".

Alcune domande sorgono spontanee a fronte degli avvenimenti. Allora, cosa pensa di Franco Pacenza, capugruppo dei Ds in consiglio regionale arrestato ieri con l’accusa di truffa ai danni dell’Unione europea per la gestione di fondi destinati alla realizzazione di insediamenti industriali mai creati? Poi, a proposito di politica e mafia, cosa pensa dell’uccisione del vicepresidente del consiglio regionale Fortugno, di partito vicino ai Ds (asse Loiero-Adamo per usare un’espressione dell’Autore)? Perché dell’omicidio Fortugno, del quale l’attuale maggioranza politica calabrese all’inizio ha goduto nell’aumentare le proprie fortune elettorali, non se ne parla più? Perché i veri moventi e mandanti non interessano più al mondo politico? Non è forse sorto il dubbio che sia stato ucciso dalla politica piuttosto che dalla mafia, o che le due in Calabria si confondano, a prescindere dai colori? E che i giovani delle manifestazioni siano stati strumentalizzati, illusi e lasciati marcire nella disillusione? Quale moralità risiede in alcune alleanze che stridono fortemente con le intenzioni proclamate? Ma senza andare alla Regione, i Democratici di Sinistra a San Giovanni in Fiore sono così come ce li vuole presentare? Quale questione morale se promesse e scambi sono prassi risaputa? Quale società aperta se la critica politica viene buttata sempre sul personale e sulla volgarità, e le forme di opposizione ad arte annientate? Quale pluralismo, se domina un modo di fare politica in cui i soliti decidono e hanno sempre deciso le sorti della città? Quale rispetto e valorizzazione della diversità se un filosofo (di sinistra) di fama internazionale è stato boicottato dai Ds, e disprezzato per il suo orientamento sessuale? Quale questione morale caratterizza il partito dei Ds?

Sono ben accette le risposte, affinché anch’io possa abbracciare questa causa, con l’ardore e la fermezza che contraddistinguono molti giovani sangiovannesi, a cominciare dal Prof. Giovanni Iaquinta, politicamente così convinto.

Vincenzo Tiano

(*) la parola ultima va sostituita con intima. L’errore è a me imputabile e, riportando rettifica, ne chiedo scusa.

V.T.


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