Inviare un messaggio

In risposta a:

CARMELITANI SCALZI ED ECUMENISMO: STORIA E MEMORIA. Ritrovato nel salernitano "file" perduto del tardo Rinascimento

sabato 4 maggio 2024
UOMINI E DONNE, PROFETI E SIBILLE, OGGI: STORIA DELLE IDEE E DELLE IMMAGINI.
A CONTURSI TERME (SALERNO), IN EREDITA’, L’ULTIMO MESSAGGIO DELL’ECUMENISMO RINASCIMENTALE .....
RINASCIMENTO ITALIANO, OGGI: LA SCOPERTA DI UNA CAPPELLA SISTINA CON 12 SIBILLE.
Le Sibille di Contursi hanno parentele (...)

In risposta a:

> CARMELITANI SCALZI ED ECUMENISMO --- IL "CARMELO" E IL "BENE", E IL "VAQNGELO". Ricordarsi di Chi ("X") associava nel suo Nome, "Carmelo" e "Bene", e cercare di sapere dell’Uno e dell’Altro ("provare per credere").

martedì 9 gennaio 2024

FACOLTÀ DI GIUDIZIO, FILOLOGIA (LOGOS), E MESSAGGIO EVANGELICO.

ALCUNE NOTE SUL "SÀPERE AUDE" ("RISOLVITI AD ASSAGGIARE") E SUL SONNODOGMATICO...

      • RITORNO AL #FUTURO, 8: CON #GALILEO #GALILEI E #IMMANUEL #KANT, #PROVARE PER #CREDERE... #8Gennaio 2024

      • In #memoria dell’apostolo Tommaso e del teologo Tommaso d’Aquino, e del filosofo Immanuel Kant:

a) NOTIZIA DELL’APOSTOLO #TOMMASO DALL’#EVANGELO DI GIOVANNI: " Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò»" (Gv. 24-25).

b) NOTIZIA BIOGRAFICA DI TOMMASO D’AQUINO: " [...] La famiglia d’Aquino era in rapporti con #FedericoII di Svevia che aveva istituzionalizzato la #ScuolaMedicaSalernitana, primo centro di fruizione culturale degli scritti medici e filosofici di #Avicenna e #Averroè, noti al Dottore Angelico.
-  Stabilendosi presso la sorella Teodora al castello dei Sanseverino, tenne una serie di lezioni straordinarie nella celebre Scuola Medica che aveva sollecitato l’onore ed il decoro della parola dell’Aquinate. A memoria del suo soggiorno, nella chiesa di San Domenico si conservano la reliquia del suo braccio e le spoglie delle sorelle.
-  Il 29 settembre 1273 egli partecipò al capitolo della sua provincia a Roma in qualità di definitore. Ma alcune settimane più tardi, mentre celebrava la messa nella cappella di San Nicola, Tommaso ebbe una sorprendente visione tanto che dopo la messa non scrisse, non dettò più nulla e anzi si sbarazzò persino degli strumenti per scrivere. A Reginaldo da Piperno, che non comprendeva ciò che accadeva, Tommaso rispose dicendo: «Non posso più. Tutto ciò che ho scritto mi sembra #paglia in confronto con quanto ho #visto» [...]".

c) "RISPOSTA ALLA DOMANDA: CHE COS’E’ L’ILLUMINISMO?" (I. Kant, 1784): «L’Illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto d’intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell’Illuminismo.».


      • NOTA

      • COME "PERDERE LA TESTA", SENZA NEMMENO ACCORGERSENE:

DALL’EVANGELO AL "VANGELO"...

"Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù" ... Tenendo presente che #DIDIMO= #GEMELLO, il #messaggio evangelico (dell’apostolo Giovanni) è più che chiaro e senza equivoci, e, la sottolineatura interpretativa del "fratello-gemello" è stata fornita ed è stata "salvata": chi ha orecchie per intendere, intenda. A non cogliere queste apparenti (e non illusorie, kantianamente) "sfumature" filologiche, si rischia di restare e permanere nel "VAN-#GELO" del "giocastolaio" (l’erede paolino-romano della "caduta" biblica e della "tragedia" greca), e dell’EVANGELO, dell’EV-ANGELO (#EU-ANGELO - "#BUONA-NOVELLA"), e, infine, perdere per sempre la "E" ("la via, la vita, la verità"). In principio era il Logos, non il logo...

Federico La Sala


CINEMA, FILOLOGIA, TEATRO, METATEATRO, E PSICOANALISI DELLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA.

      • "RITORNO AL FUTURO", 9:

A CARMELO BENE, IN MEMORIA...

Ricordando il film "Salomé" (1972), sollecitato da uno "strano" omaggio di uno studioso di #filosofia, appassionato di cinema, che voleva rendere onore alla tradizione culturale del Sud: " Come disse Carmelo Bene, solo i meridionali pensano", ho pensato che, probabilmente non è stata ancora aggiornata la #storiografia antropologica e cinematografica sulla qualità dell’opera teatrale e della cinematografia dello stesso Carmelo Bene , e, non si è ancora ben riflettuto sulla memoria semantica delle parole "CARMELO" e "BENE".

CUM GRANO SALIS. Cosa significa "carmelo", cosa "bene"?! Forse è non è bene interrogarsi ANCORA (di nuovo e meglio) sul "#sàpere aude" di Quinto #Orazio Flacco e di Immanuel Kant: provare per credere, per non "perdere la testa" (la vita stessa nelle illusioni della #propaganda).

(#8gennaio2024).

      • Nota:

"SAPERE AUDE!" (KANT). #TEATRO, #FILOLOGIA E #PSICOANALISI. ALLA #LUCE DELLA EPIFANIA 2024 E DELLE APPARENZE DEL PRESENTE, utile #ricordarsi di Chi ("X") associava nel suo #Nome, #Carmelo e #Bene, e #cercare di #sapere dell’#Uno e dell’#Altro ("provare per credere").

Federico La Sala


MEMORIA E STORIA DEL CAMMINO DELL’UNITÀ LINGUISTICA E POLITICA ITALIANA:

      • RITORNO AL FUTURO, 10....

"SÀPEREAUDE!" (ORAZIO-#KANT). UN APPUNTO IN RICORDO DI DUE CITTADINI DI #CERIGNOLA, UNITI DALLA PASSIONE DELLA #PAROLA E DALLA #POLITICA, E , SOPRATTUTTO DAL VOCABOLARIO: *

NICOLA ZINGARELLI (Cerignola 28 Agosto 1860 - †Milano 7 Giugno 1935) filologo e linguista italiano, autore dell’omonimo "Vocabolario della lingua italiana".

E

GIUSEPPE DI VITTORIO (Cerignola, 11 agosto 1892 - Lecco, 3 novembre 1957), sindacalista, politico e antifascista italiano. (Fondatore e segretario generale della CGIL fino alla morte e presidente della federazione sindacale mondiale.

*

LA SCOPERTA DEL VOCABOLARIO: "[...] Peppino diventa grande da molti punti di vista, dirige decine di migliaia di operai e braccianti, scrive lettere e corrispondenze per i giornali e ancora non sa dell’esistenza del vocabolario. Come egli stesso raccontava, l’ignoranza gli costa tanta fatica, lo costringe a sfogliare giornali e libri per ore nella speranza di trovare la parola che intende scrivere per poterla usare senza commettere errori.
-  La scoperta, come racconta Felice Chilanti nella biografia pubblicata a puntate nel 1953 su Lavoro, settimanale della CGIL e ripubblicata su Rassegna.it in occasione del centenario della confederazione, avviene un giorno a #Barletta, lungo il bel viale della stazione. "Di Vittorio vide una bancarella di libri e cominciò a chiedere i prezzi, a scorrere gli indici, a calcolare le sue possibilità. In un angolo del banchetto vi era un grosso volume che Di Vittorio cominciò a sfogliare: era un libro vecchio, molto usato e anche sudicio. Scorrendo le pagine scoprì che conteneva lungi elenchi di parole e che accanto ad ogni parola era indicato il significato. [...] Era il libro che da tanto tempo cercava, lesse sulla copertina la nuova parola: vocabolario. Chiese al venditore il prezzo [...]: lire 3,75. Fu un grave colpo per lui: non aveva in tasca che una lira e settantacinque centesimi, e con estrema amarezza confidò la cosa al libraio. «Datemi almeno due lire e cinquanta» disse questi. Ma Di Vittorio non possedeva neppure un soldo di più. E già se ne stava andando amareggiato quando il libraio lo richiamò: «Nemmeno due lire volete darmi?». «Se volete vi dò la giacca, ma in tasca ho soltanto una lira e settantacinque».
-  Come avrete già immaginato, il libraio diede il vocabolario a Peppino, che passò la notte a sfogliarlo pagina dopo pagina. Ma la storia non finisce qui. Perché Di Vittorio il giorno dopo cominciò a segnare su un block notes tutte le parole sconosciute, udite negli incontri casuali, in treno, lette in un giornale o in un libro. «Ricordo ancora alcune di quelle parole - racconta egli stesso a Chilanti - come ad esempio idraulica, bigamia. Quando tornavo a casa ne apprendevo il significato sul vocabolario e lo trascrivevo con parole mie sul notes. Questo metodo mi aiutava molto. Con un metodo di poco diverso, molti anni dopo ho imparato il francese». (cfr. Vincenzo Moretti, "Il vocabolario di Peppino. Giuseppe Di Vittorio e il valore della conoscenza", La Stampa/Scuola, 19/6/2007).

Federico La Sala


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: