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CARMELITANI SCALZI ED ECUMENISMO: STORIA E MEMORIA. Ritrovato nel salernitano "file" perduto del tardo Rinascimento

venerdì 3 maggio 2024
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> CARMELITANI SCALZI ED ECUMENISMO: STORIA E MEMORIA. --- Il Bambino Gesù di Santa Teresa d’Avila. La storia del “Lloroncito”

martedì 29 settembre 2020

La storia del “Lloroncito”, il Bambino Gesù di Santa Teresa d’Avila

Racconta la tradizione che quando la santa partì per un viaggio il volto del Bambino Gesù iniziò a lacrimare

di Gaudium Press*

Teresa di Gesù, la santa, mistica e Dottore della Chiesa, era molto devota all’infanzia di Gesù. Ne è prova la presenza dell’immagine del Bambino Gesù in ciascuna delle sue fondazioni carmelitane. Esiste anche una leggenda che afferma che la splendida immagine del Bambino Gesù oggi venerata nella chiesa di Santa Maria della Vittoria di Praga (Repubblica Ceca) apparteneva alla religiosa riformatrice dell’Ordine del Carmelo.

      • Foto] Il Bambino Gesù “Lloroncito”.

Per questo, non stupisce che tra i tesori di valore spirituale lasciati dalla santa ci siano varie immagini del Bambino Gesù. Una di queste, quella nota come “El Lloroncito”, richiama l’attenzione in modo particolare.

La bella immagine - che ricorda proprio il Bambino Gesù di Praga, perché con la mano destra benedice e con la sinistra sostiene un globo che rappresenta l’universo - si trova nel convento San José di Toledo (Spagna), una delle fondazioni di Santa Teresa di Gesù.

L’immagine, alta appena 20 centimetri, intagliata nel legno e risalente al XVI secolo, venne portata dalla santa a Toledo quando nel 1569 vi fondò il convento, la sua quinta fondazione.

Secondo la tradizione carmelitana, la piccola immagine è chiamata “El Lloroncito” perché quando Santa Teresa d’Avila doveva partire e lasciare il convento di Toledo il volto del Bambino Gesù iniziò a lacrimare.

Così è scritto nel museo del convento che custodisce questo tesoro: “Il giorno 8 giugno 1580, Santa Teresa si congedava dalle sue religiose di Toledo per recarsi a Segovia. Il cuore naturalmente affettuoso della santa soffriva molto in questi congedi, soprattutto quando pensava che non avrebbe rivisto le sue figlie. Quella volta né lei né le sue amate religiose si sbagliavano, perché tutte presentivano che la Madre era giunta al termine del suo viaggio terreno. Secondo una pia tradizione, perfino un’immagine del Bambino Gesù si associò al dolore delle monache, versando lacrime quando la santa abbandonò il suo amato convento di Toledo. Da allora questa immagine viene chiamata con il soprannome affettuoso ‘Niño Lloroncito’”.

L’immagine del Bambino Gesù ha un ricco corredo composto da vari abiti ricamati, pezzi di oreficeria, scarpe e sonagli, oggetti abituali della dote delle religiose.

“Io sono Gesù di Teresa”

Un’altra tradizione parla dell’incontro personale che Santa Teresa ebbe con il Bambino Gesù.

Si dice che il fatto avvenne nel monastero dell’Incarnazione di Avila un giorno in cui la Madre stava scendendo le scale e inciampò in un bel bambino che le sorrideva. Suor Teresa, sorpresa nel vedere un bambino all’interno del convento, gli si rivolse chiedendogli: “E tu chi sei?”, al che il bambino rispose con un’altra domanda: “E chi sei tu?”. La Madre disse: “Io sono Teresa di Gesù”. Il bambino, con un sorriso ampio e luminoso, le disse; “Io sono Gesù di Teresa”.

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[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicott i]

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Gaudium Press | Fri Sep 02 2016 - QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

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Fonte: Aleteia (ripresa parziale).


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