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PRESIDENZIALISMO ALLA "FORZA ITALIA". Silvio Berlusconi dal 1994 al 1996 era, fu, ufficialmente d’accordo. Lo dice Marco Pannella, il leader radicale.

lunedì 7 febbraio 2011
Riforme: Pannella, a Berlusconi
Dico Si’ a Presidenzialismo Americano
(ASCA) - Roma, 21 ott - ’’Noi Radicali siamo da decenni in lotta per la riforma ’americana’ dello Stato Italiano. Presidenzialista, federalista, uninominalista, onestamente referendaria, antipartitocratica...oggi (...)

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> PRESIDENZIALISMO ALLA "FORZA ITALIA". ---- Da Bonino stop a Pannella --- Il puttaniere radicale (di Marco Bracconi)

lunedì 7 febbraio 2011


-  Governo, da Bonino stop a Pannella
-  "Io non mi fido di Berlusconi"

-  Il vicepresidente del Senato è scettica sull’apertura al dialogo del leader dei Radicali: "Il premier non mi pare in grado di gestire alcunché politicamente parlando"

ROMA - "Comprende" il tentativo di dialogo che Pannella vuole intraprendere con il presidente del Consiglio, ma la poca fiducia nel premier non le consente di condividere la scelta. Emma Bonino, radicale, vicepresidente del Senato, in un intervento a Radio Radicale ha espresso apertamente ill suo dissenso: "Capisco questa iniziativa di Marco quando dice che bisogna scommettere il pochissimo probabile contro il molto possibile. Ma io rispetto a lui ho meno fiducia, Berlusconi non mi pare più in grado di gestire alcunché politicamente parlando, non lo ha fatto nemmeno in periodi meno turbolenti, e non vedo perché dovrebbe farlo adesso".

La Bonino ha, poi, spiegato, che "non si tratta di entrare al governo o in maggioranza". Piuttosto è una questione di ’prudenza’: "Se, per esempio, arrivasse un’amnistia ci manca pure che i radicali non lo votano. Consiglierei prudenza a chi grida ai tradimenti, è già stato fatto prima del 14 dicembre e poi i voti a Berlusconi sono arrivati da qualche transfuga dell’Idv e del Pd, non da noi, così come sull’ultima votazione sulla perquisizione per il caso Ruby. Capisco che la gente possa essere un po’ sconcertata perché è tutto polarizzato su Berlusconi sì o no, ma prima di parlare di tradimenti consiglierei un po’ di prudenza perché è già stato detto e non è avvenuto, né penso che avverrà".

Poca fiducia nel premier. La Bonino è convinta che Berlusconi non sia cambiato rispetto al passato e che il suo legame con la Lega sia immutato: "Continuo a pensare che uno nel futuro è quello che è stato nel passato, e in questa situazione così totalmente dipendente dalla Lega che ha una sua impostazione su sicurezza e giustizia antitetica a quella che noi proponiamo, proprio perché ho meno speranza su Berlusconi, dico però che le altre alternative sono una peggio dell’altra, cioè il Cln o le elezioni anticipate. Questo è il dramma del Paese", conclude.

* la Repubblica, 07 febbraio 2011


Il puttaniere radicale

di Marco Bracconi (la Repubblica, 7 FEB 2011)

Su Facebook sostiene che è “un dovere aiutare le istituzioni”. Poi ammette di stare trattando con il Cavaliere e dichiara che “tra il puttaniere Berlusconi e il casto Formigoni non si può stare che col primo”.

Marco Pannella si prepara (e prepara i suoi) all’ennesima giravolta della sua lunga carriera. Ha un pugno di deputati che valgono oro per il premier, e poco importa che siano stati eletti nelle liste del Pd. Vuole rientrare in gioco. E il gioco che va alla grande è allargare la maggioranza. O tenerla per le palle, direbbe con una delle sue abituali perifrasi.

Sulla mossa del sovrano la monarchia radicale sembra perplessa. Emma Bonino, che nel regno svolge le funzioni di Regina madre, dice che non si fida di Berlusconi. Mentre dai militanti, vagamente disorientati, arrivano centinaia di messaggi per niente gentili.

Ma il meglio deve ancora venire.

Chissà con quali ardite circonlocuzioni Pannella spiegherà ai suoi che bisogna sostenere un esecutivo che si appresta a imporre idratazione e alimentazione forzata a tutti i Welby italiani, presenti e futuri.

Marco lo sa benissimo, ma fa finta di niente. Meglio non dire adesso che il Cavaliere è quel genere di puttaniere che prima pecca e poi compra le indulgenze da Bertone e Bagnasco.

Tanto nemmeno costano soldi, solo qualche voto giusto in Parlamento.


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