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ELVIO FACHINELLI (1928-1989). Per il ventennale della morte.

giovedì 18 febbraio 2010
Per il Ventennale della morte di Elvio Fachinelli (1928-1989)
sull’impossibile formazione degli analisti
Conversazione di Sergio Benvenuto con Elvio Fachinelli - http://www.ildialogo.org/stampa/ELVIOFACHINELLIn.pdf] (1928-1989)”, questa “intervista alla quale teneva in modo particolare”. (...)

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> ELVIO FACHINELLI (1928-1989). --- NEL "NOME DI FREUD", LA "PSICOANALISI" DEL «JOYOSO» JACQUES LACAN. Due brevi note a margine del XXI Cogresso della Società Picoanalitica Italiana.

mercoledì 1 maggio 2024

LA CULTURA EUROPEA, SIGMUND #FREUD, E L’INNO ALLA #GIOIA (F. #Schiller, "An die #Freude", 1785).

      • NEL "NOME DI FREUD", LA "PSICOANALISI" DEL «JOYOSO» JACQUES LACAN. Due brevi note a margine della seguente "dichiarazione":

      • “I wish to begin by saying what, while appearing under Freud’s name, extends beyond the time of his appearance and conceals its truth even in its very unveiling - that Freud’s name signifies «joy»” (Jacques Lacan, «An address: Freud in the century», 1956).

MEMORIA, STORIA, E FILOLOGIA. A CHE GIOCO GIOCHIAMO?!

      • "GIOIOSAMENTE, GIOCOSAMENTE: «FREUD ... E»
      • Freud - letto in italiano come si scrive è quasi «fred-do»
      • Freud - pronunciato in tedesco dà «Froid», che in-francesce-tradotto-in-italiano è ancora «freddo»
      • Freud - più una «e» in tedesco equivale alla nostra «gioia»
      • Freud - più la «e», pronunciata in tedesco su suolo italico dà «fro(i)de»
      • (cit. da una mia relazione intitolata, "Cosa nasconde Freud a Freud? Cosa nascondiamo noi a noi stessi? Note da/per un seminario interdisciplinare sulla "Interpretazione dei sogni", all’ Università di Salerno, Sede di Via Irno - 30. 03. 1976).

FREUD O LACAN? "SÀPERE AUDE" (ORAZIO - KANT). Nella ricorrenza del XXI Congresso Nazionale della Societa’ Psicoanalitica italiana, RICORDANDO ELVIO FACHINELLI (con le parole di Francesco Marchioro: "Spirito curioso, ironico, indipendente e analista non ortodosso denuncia con forza una sorta di «freudolente» uso della terapia e accusa la sua stessa istituzione di praticare una “psicoanalisi della risposta”, nel senso che si limita a «dare ragione all’esistente, razionalizzare le irrazionalità, tamponare i conflitti», offrire una terapia dell’adattamento invece di essere una psicoanalisi interrogante, capace di sollevare domande radicali sullo statuto del soggetto e la sua relazione alla Lebenswelt, al mondo della vita.": Altoadige.it, 22.12.2019), non è il caso di svegliarsi dal sonno dogmatico e riprendere il filo da Kant (1724-2024), dalla interpretazione dei "sogni di un visionario" (1766), e riprendere coraggiosamente a "servirsi della propria intelligenza ("1784), e, insieme, far un so critico della propria facoltà di giudizio, come ha fatto e sollecitato a fare in prima persona Michel Foucault nel 1984?

Federico La Sala


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