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LIBERALIZZAZIONE

Farmaci da banco nei supermercati. Una scelta opinabile

lunedì 3 luglio 2006 di Mauro Diana
Farmaci da banco nei supermercati. Una scelta opinabile.
Il centrosinistra sembra finalmente uscito da quel torpore che gli ronzava intorno dopo la vittoria al cardiopalma delle scorse politiche. Con un provvedimento firmato dal ministro Bersani, il governo Prodi ha dato il via libera ad una serie di liberalizzazioni che riguardano tutti i singoli cittadini: dalle licenze dei taxi, agli onorari dei liberi professionisti sino alla tanto discussa abolizione dell’ICI che la Chiesa non pagava (...)

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> Farmaci da banco nei supermercati. Una scelta opinabile

martedì 4 luglio 2006
La "maggior concorrenza" tanto favoleggiata sarà solo apparente, per i motivi illustrati nell’articolo - Pensate a cosa è successo con la benzina, dove la concorrenza non si è tradotta in abbassamenti di prezzo. In Italia l’elevato costo dei medicinali non è dovuto tanto ai farmacisti, ma all’elevato costo a cui le aziende farmaceutiche vendono i farmaci. Tanto è vero che in altri Paesi Europei i medicinali da banco costano, al pubblico, meno di quanto costano ai farmacisti italiani! Significa che, per quanta concorrenza ci potrà mai essere, un italiano pagherà comunque di più di, ad esempio, un greco. E solo per colpa delle aziende. Paradossalmente, il problema dei farmaci da banco non è che costano tanto (che pure è vero) ma che se ne consumano pochi, meno di quanto le industrie vorrebbero. Date un occhiata all’articolo che segnalo. Temo che in futuro assisteremo a molti incentivi all’acquisto dei farmaci da banco, ben oltre le effettive necessità dei consumatori. Se un farmacista della Coop dicesse ai clienti di non acquistare il tal farmaco perchè a loro non serve, non credete che alla fine del mese verrebbe licenziato? In farmacia, oggi, è più probabile che si dissuada da un acquisto inutile, perchè si è più liberi di esercitare la propria professionalità (ovviamente ci sono eccezioni, come in ogni campo...). Un modo per risparmiare è quello di scegliere i medicinali generici, ma pochi li vogliono, perchè la seduzione del marchio è forte. Un’altra possibilità sarebbe quella di tornare al prezzo dei farmaci imposto dallo Stato (e non parzialmente libero, come ora). Questo prezzo imposto è stato abolito tempo fa, in nome della concorrenza e per "far scendere i prezzi". Che, invece, sono aumentati a dismisura. Si è fatto un regalo multimiliardario all’industria spacciandolo per un’agevolazione per i consumatori. Come succederà per i farmaci da banco al supermercato. Secondo me si dà addosso alla "lobby dei farmacisti" in modo anche ingiusto, dimenticandoci di interessi ben più forti e colpevoli.

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