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TERRA!!! TERRA!!! PIANETA TERRA: FILOLOGIA E ’DENDROLOGIA’ (gr.: "déndron" - albero e "lògos" - studio/scienza). L’ALBERO DELLA VITA ...

RIPENSARE L’EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO". Per la rinascita dell’EUROPA, e dell’ITALIA. La buona-esortazione del BRASILE (2005). Una "memoria" - di Federico La Sala.

(...) il “nuovo mondo” che abbiamo costruito dimostra quanto presto abbiamo dimenticato la ‘lezione’ delle foreste, dei mari, dei deserti, e dei fiumi e delle montagne!!!
giovedì 25 aprile 2024
Secondo quanto suggerisce Vitruvio (De architectura, 2,1,3) la struttura del tempio greco trasse la sua origine da primitivi edifici in argilla e travi di legno (Wikipedia)
IL SEGRETO DI ULISSE: "[...] v’è un grande segreto /nel letto lavorato con arte; lo costruii io stesso, non altri./ Nel recinto cresceva un ulivo dalle foglie sottili,/rigoglioso, fiorente: come una colonna era grosso./Intorno ad esso feci il mio talamo [...]"
(Odissea, Libro XXIII, vv. 188-192).
EUROPA. PER IL (...)

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> RIPENSARE L’ EUROPA!!! ---- UE, NAPOLITANO: UNIONE POLITICA UNICA STRADA POSSIBILE - La frase che più colpisce è l’invito ai governi nazionali a non fare dell’Unione Europea "un caprio espiatorio" delle proprie colpe. Ma non è il solo richiamo. Giorgio Napolitano ha invitato anche a non perdere il treno del Trattato di Lisbona, delle riforme urgenti, necessarie, indispensabili. Senza di esse dovremmo rassegnarci a non contare nel mondo e a vedere svanire le conquiste di 50 anni di integrazione che non sono acquisite una volta per tutte, come si è portati erroneamente a credere (Ansa).

sabato 21 giugno 2008

Ansa» 2008-06-21 20:44

UE, NAPOLITANO: UNIONE POLITICA UNICA STRADA POSSIBILE

dell’inviato Alberto Spampinato

LIONE - La frase che più colpisce è l’invito ai governi nazionali a non fare dell’Unione Europea "un caprio espiatorio" delle proprie colpe. Ma non è il solo richiamo. Giorgio Napolitano ha invitato anche a non perdere il treno del Trattato di Lisbona, delle riforme urgenti, necessarie, indispensabili. Senza di esse dovremmo rassegnarci a non contare nel mondo e a vedere svanire le conquiste di 50 anni di integrazione che non sono acquisite una volta per tutte, come si è portati erroneamente a credere. In un discorso forte, accorato, pronunciato in francese agli Stati Generali d’Europa riuniti a Lione, presenti Romano Prodi, Mario Monti, Tommaso Padoa-Schioppa, il vice presidente della Commissione Europea Jacques Barrot e l’ex premier belga Guy Verhofstadt, il presidente della Repubblica ha affrontato innanzi tutto il nodo del ’no’ irlandese al Trattato, ha chiesto di superare le resistenze e di completare l’integrazione europea con nuove regole e con il capitolo decisivo delle politiche comuni. "E’ giunto il momento della prova". Se non fosse possibile approvare il nuovo nuovo Trattato, ha detto, per superare lo stallo i Paesi che danno vita all’Euro dovrebbero costituirsi come gruppo di avanguardia per fare "scelte più avanzate di integrazione e di coesione".

Occorre capire, ha aggiunto, che il voto irlandese più che un problema di rifiuto dell’Europa pone "il grande problema della partecipazione e del consenso dei cittadini" al progetto europeo", problema eluso da "troppi governi nazionali", che non hanno coinvolto adeguatamente cittadini e Parlamenti in queste scelte e "anzi hanno dissimulato le posizioni da essi sostenuta in sede europea chiamando in causa l’Europa, in particolare la Commissione, la ’burocrazia di Bruxelles’, come caprio espiatorio per coprire loro responsabilità e insufficienze. E’ mancato un discorso di verità con i cittadini". Invece, occorre "una piena assunzione di responsabilità da parte dei governi e delle forze politiche", poiché non si può pretendere dai cittadini che si orientino da soli in materie così complesse. "Occorre battere queste strade senza ulteriori incertezze, ambiguità e ripensamenti".

L’Italia confida nel semestre di presidenza francese che inizia a luglio e sosterrà con convinzione gli sforzi di Parigi. Napolitano ha indicato la necessità di tornare alla ispirazione dei ’padri fondatori’ che hanno indicato il traguardo dell’unione politica, "la sola strada percorribile", tanto più necessaria oggi in un mondo globalizzato in cui nessuno stato nazionale da solo "può risolvere i suoi problemi né dare un valido contributo al superamento delle sfide globali". "Non c’é pretesa di autosufficienza, non c’é illusione protezionista che possa mettere l’Italia o la Francia o la Germania al riparo dalla globalizzazione". Esplicito il rimpianto per la mancata approvazione del Trattato Costituzionale che conteneva le riforme e le regole indispensabili in una Europa a 27.

Poiché quei contenuti sono stati fatti salvi "in larghissima misura" nel nuovo Trattato, bisogna approvarlo. In una giornata dominata ancora dallo scontro fra politica e giustizia, il capo dello Stato si è tenuto alla larga dalle polemiche di casa nostra, riservandosi di occuparsene al rientro a Roma, previsto in serata. Sul tema europeo, Napolitano ha volato atto sulle residue resistenze di alcuni settori politici, in particolare della Lega Nord, che pure nei giorni scorsi ha assicurato che voterà a favore della ratifica parlamentare del Trattato. E se il discorso sui capri espiatori può riferirsi in parte anche al governo italiano, il passaggio appare formulato più che altro come un’esortazione.


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