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TERRA!!! TERRA!!! PIANETA TERRA: FILOLOGIA E ’DENDROLOGIA’ (gr.: "déndron" - albero e "lògos" - studio/scienza). L’ALBERO DELLA VITA ...

RIPENSARE L’EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO". Per la rinascita dell’EUROPA, e dell’ITALIA. La buona-esortazione del BRASILE (2005). Una "memoria" - di Federico La Sala.

(...) il “nuovo mondo” che abbiamo costruito dimostra quanto presto abbiamo dimenticato la ‘lezione’ delle foreste, dei mari, dei deserti, e dei fiumi e delle montagne!!!
giovedì 25 aprile 2024
Secondo quanto suggerisce Vitruvio (De architectura, 2,1,3) la struttura del tempio greco trasse la sua origine da primitivi edifici in argilla e travi di legno (Wikipedia)
IL SEGRETO DI ULISSE: "[...] v’è un grande segreto /nel letto lavorato con arte; lo costruii io stesso, non altri./ Nel recinto cresceva un ulivo dalle foglie sottili,/rigoglioso, fiorente: come una colonna era grosso./Intorno ad esso feci il mio talamo [...]"
(Odissea, Libro XXIII, vv. 188-192).
EUROPA. PER IL (...)

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> RIPENSARE L’ EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU - ROPEUO". ---- TRATTATO: IRLANDA AL VOTO, EUROPA CON IL FIATO SOSPESO .. Si sono aperti stamattina alle 07:00 locali (08:00 in Italia) i seggi in Irlanda per il referendum sul trattato di Lisbona, la nuova costituzione dell’Unione europea. Gli occhi dell’Europa sono tutti puntati su Dublino. L’Irlanda è infatti l’unico dei 27 Paesi dell’Ue dove il trattato è sottoposto a referendum, il cui esito è incerto, visto che gli ultimi sondaggi danno il fronte del ’no’ e quello del ’si’’ praticamente testa a testa (di Patrizio Nissirio).

giovedì 12 giugno 2008

Ansa» 2008-06-12 08:27

TRATTATO: IRLANDA AL VOTO, EUROPA CON IL FIATO SOSPESO

dall’inviato Patrizio Nissirio

DUBLINO - Si sono aperti stamattina alle 07:00 locali (08:00 in Italia) i seggi in Irlanda per il referendum sul trattato di Lisbona, la nuova costituzione dell’Unione europea. Gli occhi dell’Europa sono tutti puntati su Dublino. L’Irlanda è infatti l’unico dei 27 Paesi dell’Ue dove il trattato è sottoposto a referendum, il cui esito è incerto, visto che gli ultimi sondaggi danno il fronte del ’no’ e quello del ’si’’ praticamente testa a testa. Più della metà dei 27 ha già ratificato il trattato di Lisbona; ultimi in ordine di tempo, ieri, Estonia, Finlandia e Grecia. Il risultato non si saprà prima di domani: lo scrutinio inizierà infatti solo domani mattina, con i risultati attesi nel tardo pomeriggio.

Un referendum che negli ultimi giorni è diventato una vera battaglia tra i due fronti contrapposti, uno scontro che continua per le strade della capitale anche oggi, in teoria giornata del ’silenzio’ prima del voto.

La città è letteralmente tappezzata di manifesti che gridano ’Yes’ e ’No’ al Trattato. Ogni singolo palo della luce, segnale stradale, lampione ha sopra almeno due poster degli schieramenti contrapposti: il fronte del Sì spiega che il Trattato manterrà l’elevato livello di benessere raggiunto dall’Irlanda soprattutto grazie ai fondi Ue, mentre un No marginalizzerà l’Irlanda; quello del No ammonisce che l’Europa porterà via la sovranità di Dublino nella difesa, sull’aborto, sulle tasse e sul mercato del lavoro.

Nella centralissima College Street un gruppo di ’Giovani irlandesi per il Si’ europeò, invita i passanti (a dir poco scarsamente interessati) a votare a favore di Lisbona, urlando in un megafono. Poco distante sull’O’Connell Bridge, che attraversa lo scuro fiume Liffey, due ragazze sorridenti indossano magliette celesti con una Vittoria alata circondata dalle stelle dell’Europa, e distribuiscono volantini: ma a dispetto della simbologia, non sono messaggi a favore del Trattato.

E’ un volantino di Libertas, il misterioso gruppo messo in piedi dall’imprenditore Declan Ganley, che nelle ultime settimane con la sua campagna martellante ha portato il No a superare per la prima volta il Sì nei sondaggi. Una campagna, dicono i fautori del Sì (tutti i principali partiti di governo e opposizione, fatta eccezione per il Sinn Fein), che ha usato bugie e mistificazioni per spaventare i cittadini e convincerli a respingere il Trattato.

Libertas, e i suoi alleati (che vanno dalla sinistra estrema, ai nazionalisti, agli ultrà cattolici), prendono a cannonate numerosi aspetti del ponderoso documento (Ganley dice di essere uno dei pochi ad averlo letto tutto). Dimezzerà il peso del voto irlandese nell’Ue - ammoniscono - toglierà il commissario europeo a Dublino per cinque anni, sottometterà la legge irlandese a quella comunitaria (in particolare, sottolineano, ’obblighera’ l’Eire a legalizzare l’abortò), e in generale consegnerà a Bruxelles il potere in 60 aree finora appannaggio del governo nazionale. E concludono con il loro slogan: "Vota No a Lisbona, sbagliato per l’Irlanda, sbagliato per l’Europà. Contro queste affermazioni è sceso in campo Micheal Martin, ministro degli Esteri, che ha spiegato la crescita dei No nei sondaggi proprio con la campagna negativa fatta dai fautori della bocciatura: "Ci sono affermazioni false fatte dai sostenitori del No, in particolare quelle fatte da estremisti di destra sulle questioni sociali, come quando dicono che il Trattato avrebbe influenza sulla legge irlandese sull’aborto. O quando si dice che ci costringerà ad abbandonare la neutralità".

Il ministro se la prende in particolare con l’organizzazione Libertas, che definisce "un gruppo che nessuno conosceva, venuto fuori da nulla con forti finanziamenti, che ha fatto affermazioni false ed instillato dubbi sul Trattato di Lisbona... noi abbiamo dovuto demistificare questi miti. Per esempio, sulla difesa comune, noi abbiamo un divieto costituzionale a parteciparvi, a meno che non si tenga un referendum. Ma penso che la campagna del No abbia dato tutto... credo che vinceremo". Ma al di là dell’ottimismo di Martin, nessuno se la sente davvero di fare previsioni, viste le percentuali dei Sì e No nei sondaggi, di fatto testa a testa. E per giunta, l’Ue non saprà neanche oggi a fine voto se il tentativo di riforma sarà stato silurato o meno dagli irlandesi, che sono circa l’1% della sua popolazione. Lo scrutinio inizierà infatti solo venerdì 13, al mattino, con i risultati attesi nel tardo pomeriggio. Fino ad allora, il Trattato di Lisbona resterà appeso a un filo.


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