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TERRA!!! TERRA!!! PIANETA TERRA: FILOLOGIA E ’DENDROLOGIA’ (gr.: "déndron" - albero e "lògos" - studio/scienza). L’ALBERO DELLA VITA ...

RIPENSARE L’EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO". Per la rinascita dell’EUROPA, e dell’ITALIA. La buona-esortazione del BRASILE (2005). Una "memoria" - di Federico La Sala.

(...) il “nuovo mondo” che abbiamo costruito dimostra quanto presto abbiamo dimenticato la ‘lezione’ delle foreste, dei mari, dei deserti, e dei fiumi e delle montagne!!!
giovedì 25 aprile 2024
Secondo quanto suggerisce Vitruvio (De architectura, 2,1,3) la struttura del tempio greco trasse la sua origine da primitivi edifici in argilla e travi di legno (Wikipedia)
IL SEGRETO DI ULISSE: "[...] v’è un grande segreto /nel letto lavorato con arte; lo costruii io stesso, non altri./ Nel recinto cresceva un ulivo dalle foglie sottili,/rigoglioso, fiorente: come una colonna era grosso./Intorno ad esso feci il mio talamo [...]"
(Odissea, Libro XXIII, vv. 188-192).
EUROPA. PER IL (...)

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> RIPENSARE L’ EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO". ---- LO SCUDO DI ACHILLE. L’epos greco fonda l’Occidente. Uno spirito laico differenzia la polis dal misticismo degli asiatici di Eva Cantarella (di Eva CAntarella)

domenica 1 maggio 2011

L’epos greco fonda l’Occidente Uno spirito laico differenzia la polis dal misticismo degli asiatici

di Eva Cantarella (Corriere della Sera, 01.05.2011)

«Che i poemi omerici siano grandissima poesia, è superfluo dire. Che siano un documento storico è cosa meno nota, che ha dato origine a non poche controversie: si può credere» , chiedeva ad esempio lo storico Henri-Irénée Marrou, al racconto di eventi proiettati in un passato così irreale nel quale «persino le bestie parlano» ? Cosa, questa (che le bestie parlino, in Omero) assolutamente innegabile. Non solo parlano, conoscono anche il futuro: Xanto, il cavallo di Achille, predice al suo padrone la morte. Ma questo non toglie che l’epos sia un documento storico.

Precorrendo non di poco l’idea che la storia vada intesa come il patrimonio culturale di una comunità, già Vico (Principi di Scienza nuova), scriveva che Omero è «il primo storico, il quale ci sia giunto di tutta la gentilità» . Nella specie, lo storico che trasmette la memoria di quella Grecia nella quale, scrive Gaetano Parmeggiani, affondano le radici «della nazionalità europea» : la Grecia della ragione, radicalmente diversa dall’Oriente istintivo e mistico, dalla quale parte «quel filone di pensiero che corre da epoca e luoghi remoti - la Tessaglia o la Ionia sullo scorcio del secondo millennio avanti la nostra era- fino ai giorni di cui abbiamo diretta esperienza» . Affermazione, bisogna dire, non poco perigliosa. Contrapporre la ragione greca alla cultura orientale è facilmente classificabile come eurocentrismo.

Ma proprio per questo, oggi, è interessante leggere un libro così decisamente controcorrente (Gaetano Parmeggiani, Lo scudo di Achille, Sellerio). La razionalità dei greci, come ben noto, venne messa in discussione - sono ormai quarant’anni- da I greci e l’irrazionale di Eric Dodds, che avanzava forti dubbi sul fatto che la Grecia fosse l’unico isolotto di razionalità nel gran mare teistico della cultura antica. Il libro contribuì non poco a smantellare la credenza nel cosiddetto «miracolo greco» , alla cui storicità, successivamente, sferrò un attacco feroce un libro di Martin Bernal: Black Athena. The Afroasiatic Roots of Classical Civilisation. Secondo Bernal quelle che abbiamo sempre considerato conquiste intellettuali dei greci, dalla filosofia alla teoria politica, dall’arte alla storiografia, nacquero, in realtà, per merito delle popolazioni asiatiche e africane. I greci si sarebbero limitati a recepirle. Le radici della civiltà occidentale, insomma, andrebbero cercate nella cultura afroasiatica.

La nostra convinzione che le origini della civiltà occidentale siano indoeuropee sarebbe la conseguenza di una falsificazione storiografica, perpetrata a partire dalla fine del Settecento, quando l’Europa- escludendo «altri» , che europei non erano- volle costruire un monumento a se stessa, facendo della Grecia il luogo della sua prodigiosa adolescenza. Impossibile ripercorrere il dibattito che seguì, al termine del quale (al di là della denuncia degli eccessi e dei non pochi veri e propri errori di Bernal) a Black Athena è giusto e doveroso, comunque, riconoscere di aver non poco contribuito a far accettare, anche ai più recalcitranti, l’innegabile esistenza di influssi orientali sulla cultura greca.

Ma Parmeggiani la pensa diversamente: furono i filosofi greci, scrive, che nel VI secolo a. C. innalzarono «quel baluardo che difenderà a lungo l’Occidente dal misticismo orientale» . Ed è greco «quell’umanesimo laico, limpido, che è la matrice del pensiero moderno» , a suo giudizio già presente nell’epos: i poemi omerici, sostiene, sono laici. E al di là di ogni discussione sui debiti della Grecia verso l’Oriente (sulla cui misura si possono avere opinioni diverse, ma che non possono essere negati), su questo punto ha molte ragioni dalla sua. Il comportamento dell’individuo omerico è ispirato alla necessità sociale di ottenere dai suoi pari il riconoscimento dell’onore (time). Null’altro esiste, per lui, dopo la morte, se non il ricordo dei posteri. Questo rivelano i poemi, «raffinata, coerente e organica enciclopedia che raccoglie il bilancio di un’epoca» , scrive Luciano Canfora nella introduzione al libro.

E lo scudo di Achille, è, a ben vedere, il cuore di questa enciclopedia. Le scene di vita cittadina, su di esso scolpite, sono i momenti fondamentali della vita di una polis: un matrimonio, un processo, l’aratura di un campo, una vendemmia... È una polis interamente antropocentrica, quella omerica, «in cui gli dèi non sono che uomini, appena un po’ più grandi del vero» . Che le opinioni certamente radicali del suo autore vengano o meno condivise, vale la pena leggere questo libro che- pregio non da poco- induce a ragionare e ripensare criticamente molte delle proprie certezze. Anche se alla fine ne dovessero uscire confermate.


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