"L’Europa operi come soggetto unitario nello scenario internazionale" *
"L’Europa in quanto tale è destinata all’irrilevanza, al declino se non riesce ad operare come soggetto unitario nello scenario internazionale". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rispondendo alla domanda di un giovane ricercatore all’Istituto Europeo Universitario nell’ambito della cerimonia di inaugurazione della nuova sede degli Archivi Storici UE a Firenze.
Il Presidente Napolitano ha anche affrontato - rispondendo alle domande di altri studenti - il tema dell’immigrazione affermando che "è molto importante avere un coordinamento europeo sulle politiche dell’immigrazione. Questa è la via da seguire".
Il Presidente, osservando che "spesso c’è una sovrapposizione impropria tra diritto d’asilo e immigrazione" , ha ribadito che "il diritto d’asilo è riconosciuto da principi imprescindibili sanciti non solo dagli stati ma dalle convenzioni internazionali". Per quanto riguarda l’immigrazione regolare l’Italia si è affidata a un sistema di accesso per quote mentre altri paesi hanno scelto strade diverse ma "l’importante è che ci si regoli secondo principi fondamentali, fissati in norme comuni. Anche per questo - ha detto il Presidente - occorre volontà politica, volontà di dare luogo a un coordinamento delle politiche nazionali sull’immigrazione. Per le istanze di appello - ha inoltre osservato - a livello europeo operano la Corte di Giustizia europea e quella dei diritti umani".
Il Capo dello Stato ha auspicato una implementazione del Trattato di Lisbona: "Spero che l’Italia dia il suo contributo, ci sono gli strumenti ma ho paura che la volontà politica sia spesso mancante. Ci sono state troppo esitazioni dei paesi membri nel fare i passi necessari".
Tra le opportunità offerte dal Trattato di Lisbona "dobbiamo vedere se può essere realizzata - ha ricordato il Presidente - una cooperazione strutturata nel campo della difesa: penso sia necessario integrare i bilanci degli stati membri dell’Unione europea. Abbiamo clamorose duplicazioni e frammentazioni che impediscono una più forte produttività nel campo della difesa europea".
Il Capo dello Stato ha indicato anche l’esigenza di "unificare le quote di cui dispongono gli Stati europei in seno al Fondo Monetario Internazionale. L’unificazione delle quote darebbe un peso nuovo all’Europa nello scenario internazionale. Ma questa unificazione incontra resistenze difficilmente superabili".
Ad una domanda sul contributo che i nuovi Stati membri possono dare all’Unione europea, il Presidente Napolitano ha risposto che "i paesi dell’Europa dell’est entrati nell’Unione Europea sono paesi membri come tutti gli altri. Si devono liberare del complesso di essere considerati come una categoria a parte, che possono diventare una seconda classe dell’Europa. Devono essere coerenti con gli impegni assunti che prevedono una cessione alla UE di una parte della loro sovranità e non devono avere timore di essere trascinati in politiche più avanzate".
* Fonte: www.quirinale.it