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TERRA!!! TERRA!!! PIANETA TERRA: FILOLOGIA E ’DENDROLOGIA’ (gr.: "déndron" - albero e "lògos" - studio/scienza). L’ALBERO DELLA VITA ...

RIPENSARE L’EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO". Per la rinascita dell’EUROPA, e dell’ITALIA. La buona-esortazione del BRASILE (2005). Una "memoria" - di Federico La Sala.

(...) il “nuovo mondo” che abbiamo costruito dimostra quanto presto abbiamo dimenticato la ‘lezione’ delle foreste, dei mari, dei deserti, e dei fiumi e delle montagne!!!
giovedì 25 aprile 2024
Secondo quanto suggerisce Vitruvio (De architectura, 2,1,3) la struttura del tempio greco trasse la sua origine da primitivi edifici in argilla e travi di legno (Wikipedia)
IL SEGRETO DI ULISSE: "[...] v’è un grande segreto /nel letto lavorato con arte; lo costruii io stesso, non altri./ Nel recinto cresceva un ulivo dalle foglie sottili,/rigoglioso, fiorente: come una colonna era grosso./Intorno ad esso feci il mio talamo [...]"
(Odissea, Libro XXIII, vv. 188-192).
EUROPA. PER IL (...)

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> RIPENSARE L’ EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO". ---- Il problema dell’Europa è la demenza senile (di Franco Berardi - "Bifo")

giovedì 11 giugno 2009

Il problema dell’Europa è la demenza senile

di Franco Berardi Bifo

[11 Giugno 2009]

Di seguito pubblichiamo un intervento di Bifo sui rislutati delle elezioni. Si tratta della risposta a una domanda che Carta ha posto a lui e ad altri: dopo i rultati elettorali, da dove ripartire? Dove vedi uno spiraglio? Sul nuovo numero di Carta, in edicola da venerdì 12, le risposte di Luigi Ferrajoli, Bia Sarasini, Igiaba Scego, Alberto Asor Rosa, Giulio Marcon, Vezio De Lucia, Marco Deriu, Tonino Perna, Luigi Pirelli, Alberto De Nicola. - CARTA.

Non sempre ci sono spiragli. In Europa ora è chiaro, di spiragli non ce n’è più. Non ho mai creduto in quella vecchia pippa dell’ottimismo della volontà. L’ottimismo della volontà è isterismo.

Quello che ora ci occorre è una intelligenza spregiudicata e coraggiosa.

Il problema d’Europa non è politico. Il problema d’Europa è la demenza senile. L’epoca moderna realizzò un equilibrio delicatissimo tra sfera del conoscibile, infosfera e ragione. La volontà politica agiva razionalmente perché questo equilibrio lo rendeva possibile.

L’accelerazione dell’emissione semiotica, l’infittirsi dell’Infosfera hanno prodotto alla lunga un effetto di sovraccarico, di indecidibilità ansiogena, di panico. Al tempo stesso l’Europa è invecchiata abnormemente. Si tratta di un problema demografico, prima di tutto, ma non soltanto. Un paese di vecchi che si abbarbicano penosamente alla vita, non perché la amino, ma perché è di loro proprietà. Un paese di vecchi bisognosi di giovani badanti filippine moldave o marocchine, vecchi idioti terrorizzati dall’agilità sprezzante dei popoli giovani che hanno sofferto talmente per colpa nostra, da non temere più nessuna sofferenza.

La demenza senile [perdita di memoria, incapacità di giudizio, paura irragionevole di ciò che non si conosce] si diffonde in tutti gli ambiti generazionali di questa società culturalmente decrepita, socialmente declinante. I ventenni che votano per Beppe Grillo o per Umberto Bossi non sono meno senilmente dementi, incapaci di elaborare un pensiero che li conduca fuori dal buio in cui si aggirano psicopatici.

Come andrà a finire, ora è facile prevederlo. I vecchi sono superarmati e uccideranno. Il pogrom, la violenza, la guerra civile interetnica.

Questo è il futuro d’Europa. Dovremmo cercare un modo per tradurre in termini laici, materialisti ed autonomi quel concetto che i cristiani esprimono con la parola: rassegnazione. Cosa si fa quando non c’è più niente da fare? Come restare liberi e felici quando la demenza aggressiva si cela in ogni anfratto? Come creare zone di resistenza umana, quando una macchina da guerra è nascosta in ogni nicchia?


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