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TERRA!!! TERRA!!! PIANETA TERRA: FILOLOGIA E ’DENDROLOGIA’ (gr.: "déndron" - albero e "lògos" - studio/scienza). L’ALBERO DELLA VITA ...

RIPENSARE L’EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO". Per la rinascita dell’EUROPA, e dell’ITALIA. La buona-esortazione del BRASILE (2005). Una "memoria" - di Federico La Sala.

(...) il “nuovo mondo” che abbiamo costruito dimostra quanto presto abbiamo dimenticato la ‘lezione’ delle foreste, dei mari, dei deserti, e dei fiumi e delle montagne!!!
giovedì 25 aprile 2024
Secondo quanto suggerisce Vitruvio (De architectura, 2,1,3) la struttura del tempio greco trasse la sua origine da primitivi edifici in argilla e travi di legno (Wikipedia)
IL SEGRETO DI ULISSE: "[...] v’è un grande segreto /nel letto lavorato con arte; lo costruii io stesso, non altri./ Nel recinto cresceva un ulivo dalle foglie sottili,/rigoglioso, fiorente: come una colonna era grosso./Intorno ad esso feci il mio talamo [...]"
(Odissea, Libro XXIII, vv. 188-192).
EUROPA. PER IL (...)

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> RIPENSARE L’ EUROPA!!! --- Non ricominciamo la guerra di Troia! Simone Weil: la violenza pietrifica le anime (di Elena Tebano)

sabato 5 novembre 2016


Simone Weil: la violenza pietrifica le anime

di Elena Tebano (Corriere della Sera, 03.11.2016)

«Mettiamo la maiuscola a parole prive di significato e, alla prima occasione, gli uomini spargeranno fiumi di sangue, accumuleranno rovine su rovine ripetendo quelle parole, senza mai ottenere davvero qualcosa di corrispondente; niente di reale può davvero corrispondere a queste parole, poiché non significano niente». Quando Simone Weil si esprimeva così in Non ricominciamo la guerra di Troia, quasi 80 anni fa, l’Europa era alla vigilia della Seconda guerra mondiale e i termini al centro dello scontro erano «nazione, sicurezza, capitalismo, comunismo, fascismo, ordine, autorità, proprietà, democrazia».

Il libro del potere, la breve raccolta di saggi dell’autrice francese a cura di Mauro Bonazzi, appena edita da Chiarelettere, ha il merito di restituircene tutto il vigore per un oggi in cui sono cambiati i termini con la maiuscola, ma non la loro pericolosa indefinitezza (si pensi alla contrapposizione tra una visione integralista dell’«Islam» e l’«Occidente»).

I tre testi del libro sono uniti dalla stessa, attualissima, esigenza: una riflessione sulla forza e sui suoi effetti al cospetto del mondo in cui vige il suo dominio. Per Simone Weil il modello è l’«ispirazione greca», la cui «essenza» - sostiene in L’ispirazione occitana , il terzo scritto della raccolta, pubblicato originariamente nel 1942, un tentativo di identificare nel cristianesimo evangelico il vero erede della cultura greca - è «la conoscenza della forza» e cioè «riconoscerla come pressoché unica sovrana di questo mondo e rifiutarla con disgusto e disprezzo».

All’analisi del «suo potere di trasformare gli uomini in cose», che «pietrifica seppur in modo diverso sia l’animo di coloro che la subiscono sia quello di coloro che la esercitano», è dedicato in particolare il primo saggio, L’Iliade o il poema della forza del 1940.

Ed è qui l’intuizione forse più interessante: un no fortissimo alla «scorciatoia» della violenza, come la definisce Bonazzi nell’introduzione, che alla complessità del reale preferisce «soluzioni drastiche, fondate su opposizioni nette: il bene contro il male, la luce contro il buio», perché distrugge anche chi ne esce vincitore.

Un rifiuto che Simone Weil ha incarnato con il suo radicalismo fino a morirne: non si è mai sottratta alle guerre che hanno segnato il suo tempo e ha sempre combattuto per gli ultimi, senza però mai cedere alla logica della forza.


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