Il fuoco ha lambito il sito archeologico. In mille circondati dai roghi in Arcadia
Filmati due piromani nella periferia di Atene. Arrestati quattro sospetti
Il Peloponneso brucia ancora
Fiamme vicino all’antica Olimpia
Almeno 57 morti. Il governo fissa una taglia di un milione di euro sugli incendiari
La Farnesina assicura che nessun italiano dei 20 mila in Grecia è tra le vittime*
ATENE - Non accenna a diminuire la violenza distruttiva degli incendi che da tre giorni devastano il Peloponneso. Il governo ha deliberato lo stato d’emergenza e fissato una taglia di un milione di euro a chi fornirà informazioni per identificare gli incendiari. Si aggrava intanto il bilancio delle vittime, almeno 57; decretati tre giorni di lutto. Le fiamme hanno sfiorato anche il sito archeologico dell’antica città di Olimpia, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. L’incendio è arrivato a pochi metri dal famoso e antichissimo stadio lambendo le rovine che secondo una fonte del ministero della Cultura greco "sono state però salvate". In quella zona sono in azione oltre 1.000 pompieri e circa 400 militari con l’appoggio di diversi aerei ed elicotteri antincendio. E nel villaggio di Andristena, nella prefettura dell’Arcadia, circa mille persone si sono radunate nella piazza principale per sfuggire alle fiamme che hanno circondato tutto l’abitato. "La situazione è ancora molto critica", ha dichiarato un portavoce dei vigili del fuoco.
Un milione di euro sugli incendiari. Il ministero ellenico per l’ordine pubblico ha offerto una ricompensa variabile da 100.000 a un milione di euro "a chiunque fornirà informazioni che conducano all’identificazione e all’arresto degli appartenti ad una organizzazione criminale che si sono resi responsabili degli incendi divampati nel paese dal 1 luglio ad oggi".
Video degli incendiari. La polizia ha arrestato quattro persone, sospettate di incendio doloso. E a riprova dell’origine dolosa degli incendi, la tv privata Antenna ha trasmesso alcune immagini che riprendono due sconosciuti mentre appiccano il fuoco alla periferia di Atene. Nei fotogrammi, filmati ieri - ha precisato l’emittente - si vedono distintamente due individui di spalle che armeggiano nei pressi di alberi e cespugli sul monte Imetto, alla periferia orientale della capitale. Dopo alcuni secondi, davanti ai due uomini comincia a sprigionarsi fumo e i due si danno alla fuga. Antenna non ha precisato se i due piromani siano stati identificati e arrestati.
Nessun italiano tra le vittime. Il bilancio delle vittime è purtroppo ancora provvisorio perché vi sono fondati timori che molte persone si siano barricate nelle abitazioni per sfuggire alle fiamme e che siano morte asfissiate dal fumo. La Farnesina assicura che nessun italiano è rimasto vittima degli incendi. Secondo le stime in possesso del ministero degli Esteri sarebbero circa 20 mila gli italiani presenti in questi giorni in tutta la Grecia.
Danni incalcolabili. I danni provocati dagli incendi sono incalcolabili. Al momento si ritiene che siano bruciate almeno 500 abitazioni oltre a migliaia di ettari di campi coltivati a grano, uliveti e alberi da frutta, foreste di pini, abeti e platani.
Il fuoco avanza. Oltre alla situazione critica nella zona dell’antica Olimpia, gli incendi continuano ad avanzare intanto nei pressi di Megalopoli, nel centro del Peloponneso, e le fiamme sono arrivate a minacciare anche la periferia di Kalamata, una cittadina di 40.000 abitanti sulla costa occidentale. Frattanto bruciano ancora altre zone della Grecia come l’isola di Evia, a Nord-Ovest di Atene, dove diverse località balneari sono state fatte evacuare, come pure sono stati evacuati diversi piccoli paesi nella zona di Keratea, sulla costa ateniese.
Aiuti dalla Ue. In Grecia sono frattanto cominciati ad arrivare gli aiuti dell’Unione europea per dare manforte ai pompieri locali: in giornata si uniranno alle operazioni di spegnimento altri cinque Canadair (due italiani e tre francesi), una sessantina di vigili del fuoco francesi e circa 30 mandati da Cipro.
* la Repubblica, 26 agosto 2007.