Inviare un messaggio

In risposta a:
TERRA!!! TERRA!!! PIANETA TERRA: FILOLOGIA E ’DENDROLOGIA’ (gr.: "déndron" - albero e "lògos" - studio/scienza). L’ALBERO DELLA VITA ...

RIPENSARE L’EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO". Per la rinascita dell’EUROPA, e dell’ITALIA. La buona-esortazione del BRASILE (2005). Una "memoria" - di Federico La Sala.

(...) il “nuovo mondo” che abbiamo costruito dimostra quanto presto abbiamo dimenticato la ‘lezione’ delle foreste, dei mari, dei deserti, e dei fiumi e delle montagne!!!
giovedì 25 aprile 2024
Secondo quanto suggerisce Vitruvio (De architectura, 2,1,3) la struttura del tempio greco trasse la sua origine da primitivi edifici in argilla e travi di legno (Wikipedia)
IL SEGRETO DI ULISSE: "[...] v’è un grande segreto /nel letto lavorato con arte; lo costruii io stesso, non altri./ Nel recinto cresceva un ulivo dalle foglie sottili,/rigoglioso, fiorente: come una colonna era grosso./Intorno ad esso feci il mio talamo [...]"
(Odissea, Libro XXIII, vv. 188-192).
EUROPA. PER IL (...)

In risposta a:

> RIPENSARE L’ EUROPA!!! --- PUGLIA: LECCE. Inchiesta Xylella, nessuna emergenza. Motta: “Batterio in Salento da almeno 15 anni, Ue tratta in errore da dati impropri”.

sabato 19 dicembre 2015

Inchiesta Xylella, nessuna emergenza. Motta: “Batterio in Salento da almeno 15 anni, Ue tratta in errore da dati impropri”

di Cinzia Ferilli (Il Paese Nuovo, dicembre 19, 2015)

LECCE - La xylella è presente in Salento da almeno 15-20 anni, per questo non è possibile parlare né di emergenza nè di necessità di misure da quarantena. Inoltre non è certo che vi sia un nesso causale tra il batterio e l’insorgenza del Co.Di.Ro.

Ruota intorno a questi presupposti l’inchiesta della Procura di Lecce che ieri a distanza di oltre un anno e mezzo dall’apertura ha condotto ad un clamoroso sviluppo: l’iscrizione nel registro degli indagati di 10 persone, tra ricercatori e studiosi legati alla vicenda, tra cui spicca il nome del commissario straordinario del governo, Giuseppe Silletti. A spiegare il percorso che ha condotto a tali provvedimenti e al sequestro preventivo d’urgenza degli ulivi oggetto dell’ultima ordinanza di eradicazione emessa, datata 16 dicembre, è stato questa mattina il Procuratore della Repubblica di Lecce Cataldo Motta, che insieme ai sostituti procuratori Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci, ha firmato gli atti che hanno scatenato la bufera sul caso xylella. Gli indagati dovranno rispondere di violazione delle disposizioni in materia ambientale, falso materiale e ideologico commesso da pubblico ufficiale, getto pericoloso di cose, distruzione di bellezze naturali. Tutti reati ipotizzati come colposi.

L’inchiesta si basa sul fatto “che non è stato accertato il nesso di causalità tra il complesso del disseccamento rapido degli ulivi e l’insorgenza della xylella fastidiosa” poiché i periti che hanno supportato l’attività investigativa della Procura hanno accertato la presenza di ulivi in perfetto stato di salute che erano però risultati positivi alla xylella e, al contrario, di attigui alberi secchi su cui non è risultata la presenza del batterio. Ma c’è di più.

Gli approfondimenti hanno permesso di accertare la presenza in Salento di ben 9 ceppi diversi di xylella, indice questo di una mutazione del batterio, processo che richiede tempi molto lunghi. Cosa che “ha condotto ad escludere una diffusione recente del batterio, bensì retrodatata. Non si può stabilire con precisione a quando risalga ma di certo non è più recente di un periodo orientativo di 15/20 anni” ha spiegato Motta. Non ci sarebbero, dunque, i presupposti per dichiarare la diffusione della xylella fastidiosa in Salento come un’emergenza, la quale si fonda su presupposti di insorgenza temporali e spaziali ben precisi: apparizione improvvisa in zone limitate di un patogeno mai esistito su quel territorio. Per la xylella fastidiosa, invece, non sarebbe stato così, in base a quanto emerge dalle indagini.

Pertanto “è esclusa la necessità di un intervento rapido e tempestivo poiché non siamo in presenza di una situazione di emergenza che comporti le misure legate alla quarantena” ha aggiunto Motta. Gli abbattimenti delle piante, nello specifico, risulterebbero dunque dei provvedimenti troppo aggressivi ed inutili a debellare un patogeno già radicato da tempo sul territorio. A condurre a queste misure sono state delle rigorose direttive europee emesse però sulla base di una “falsa rappresentazione di della situazione”.

Il ruolo dell’Unione Europea viene chiarito dal procuratore: “L’Ue è stata tratta in errore da quanto è stato rappresentato a sua volta basato su dati impropri ed inesatti” che facevano intendere si trattasse di una diffusione recente. Da questo presupposto a catena si sarebbero creati una serie di visioni errate della situazione, che avrebbero condotto a provvedimenti stringenti. Tutto però resta da accertare.

“L’indagine non è compiuta” ha specificato il procuratore, poiché gli accertamenti proseguiranno e potrebbero ampliarsi anche ad altri aspetti della vicenda come quello sulle modalità di concessione e utilizzo dei finanziamenti pubblici. Inoltre Motta ha spiegato che i tempi d’attesa trascorsi prima che si potessero avere dei risultati sono stati lunghi in quanto “si è scelto di procedere con cautela a causa della difficile materia su cui si andava ad indagare”.conferenza motta ambientalisti

Riguardo al coinvolgimento del commissario Silletti, il procuratore ha spiegato: “Silletti è indagato a causa della sua esperienza specifica. Probabilmente ci sono stati anche lì degli errori dovuti alla mancata conoscenza completa della situazione, ma resta tutto da valutare”. Infine la magistratura leccese richiama alle sue responsabilità anche il mondo scientifico: “Se ci fosse stata maggiore collaborazione e confronto nel settore si sarebbe dato il via a teorie migliori e ad accertamenti più specifici in modo tale da capire precisamente cosa si andava a combattere e come correttamente si doveva farlo”.

Enorme soddisfazione per questo improvviso e clamoroso risvolto dell’inchiesta è stato espresso dagli ambientalisti e dagli attivisti che da tempo speravano in questo risultato. Alcuni di loro hanno raggiunto la procura di Lecce in mattinata per ringraziare di persona i sostituti procuratori Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci per il lavoro svolto, mostrando loro un cartello con scritto “C’è un giudice a Lecce, anzi due. Grazie”, e il procuratore Cataldo Motta per aver bloccato il taglio degli ulivi fermando il Piano Silletti.


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: