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RIPENSARE L’EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO". Per la rinascita dell’EUROPA, e dell’ITALIA. La buona-esortazione del BRASILE (2005). Una "memoria" - di Federico La Sala.

(...) il “nuovo mondo” che abbiamo costruito dimostra quanto presto abbiamo dimenticato la ‘lezione’ delle foreste, dei mari, dei deserti, e dei fiumi e delle montagne!!!
giovedì 25 aprile 2024
Secondo quanto suggerisce Vitruvio (De architectura, 2,1,3) la struttura del tempio greco trasse la sua origine da primitivi edifici in argilla e travi di legno (Wikipedia)
IL SEGRETO DI ULISSE: "[...] v’è un grande segreto /nel letto lavorato con arte; lo costruii io stesso, non altri./ Nel recinto cresceva un ulivo dalle foglie sottili,/rigoglioso, fiorente: come una colonna era grosso./Intorno ad esso feci il mio talamo [...]"
(Odissea, Libro XXIII, vv. 188-192).
EUROPA. PER IL (...)

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> RIPENSARE L’ EUROPA!!! --- Integrazione Ue, "Avanti con le 4 Unioni": l’appello del mondo accademico al Consiglio europeo

sabato 20 giugno 2015

Integrazione Ue, "Avanti con le 4 Unioni": l’appello del mondo accademico al Consiglio europeo

Oltre cento tra professori e personalità europee hanno sottoscritto una lettera aperta alle istituzioni comunitarie in vista del vertice europeo *

ROMA - "Bisogna imparare la lezione impartita dalla crisi: non è possibile vivere in un mercato unico con una singola moneta ma 19 diverse politiche economiche e fiscali". Sono oltre cento gli accademici e le personalità di svariati paesi dell’Unione Europea che in due giorni hanno sottoscritto una lettera aperta alle istituzioni europee, dalla Commissione al Parlamento, dal Consiglio alla Banca Centrale Europea alla vigilia del Consiglio europeo. L’invito è a procedere con un percorso e scadenze certe verso l’obiettivo delle 4 Unioni: bancaria, fiscale, economica e politica, "altrimenti la crisi potrebbe peggiorare ancora".

La strada indicata è una "integrazione differenziata, coniugando l’approfondimento dell’Eurozona con il desiderio di alcuni Stati membri di ridurre il loro livello di integrazione, senza però dar loro un potere di veto sui bisogni dei cittadini europei". Secondo le personalità europee è necessario trasformare il Meccanismo Europeo di Sicurezza in un Fondo Monetario Europeo "da un Vicepresidente della Commissione, che dovrebbe essere anche il presidente dell’Eurogruppo, incaricato di gestire una capacità fiscale e di prestito fondata su risorse proprie, almeno per l’Eurozona, e sotto l’effettivo controllo democratico del Parlamento Europeo".

Alla stesso modo "L’Europa deve trasformarsi da consumatrice a produttrice di sicurezza. Solo gli Stati di dimensione continentale - come Usa, Cina, India, Russia e Brasile - contano nel mondo globale". È quindi necessaria un’unica politica estera e una Cooperazione strutturata permanente sulla difesa.

Ecco il testo della lettera e i primi firmatari:

Lettera aperta ai presidenti della Commissione europea, del Parlamento europeo, del Consiglio europeo, della Banca centrale europea e dell’Eurogruppo.

Gent.mi Presidenti,

al prossimo Consiglio europeo presenterete un report cruciale sulla riforma dell’Unione Economica e Monetaria che fisserà l’agenda politica dell’integrazione europea per la legislatura in corso. Potete basarvi sul successo dell’integrazione europea il cui nucleo è la condivisione della sovranità attraverso istituzioni democratiche sovranazionali. Dovrete partire dalle lezioni apprese dalla crisi: non possiamo vivere in un mercato unico con una moneta unica e 19 politiche economiche e fiscali. Il riconoscimento dell’insostenibilità di lungo termine di questa asimmetria aveva portato i vostri predecessori a stabilire nel documento del dicembre 2012 Towards a Genuine Economic and Monetary Union gli obiettivi delle unioni bancaria, fiscale, economica e politica.

I cittadini europei si aspettano da Voi una visone ambiziosa del futuro dell’Europa con un percorso chiaro e delle scadenze precise al fine di raggiungere queste unioni e creare un’Unione più efficiente e democratica. L’importante azione della Banca Centrale Europea ha attenuato la pressione dei mercati e l’Unione Monetaria appare oggi come un bambino abbandonato di cui nessuno voglia prendersi cura. Dal 2012 sono stati fatti significativi progressi solo riguardo all’Unione bancaria, per la mancanza di volontà politica degli Stati membri. Ma senza progressi verso le 4 Unioni la crisi potrebbe peggiorare ancora. Gli strumenti di emergenza, come il Meccanismo Europeo di Sicurezza, va riportato nel quadro giuridico dell’Unione e trasformato in un Fondo Monetario Europeo gestito da un Vicepresidente della Commissione, che dovrebbe essere anche il presidente dell’Eurogruppo, incaricato di gestire una capacità fiscale e di prestito fondata su risorse proprie, almeno per l’Eurozona, e sotto l’effettivo controllo democratico del Parlamento Europeo. Questo è essenziale per una politica economica europea, per investimenti finalizzati alla crescita, e per passare dalla solidarietà tra gli stati a quella tra i cittadini.

La crisi ha mostrato l’inefficacia del mero coordinamento delle politiche economiche e fiscali nazionali e la paralisi prodotta dall’unanimità. Gli Stati membri hanno ora più vicoli di bilancio che in un sistema federale pienamente sviluppato, senza beneficiare di un bilancio e di politiche federali. Così l’Europa non riesce a superare la crisi. Il completamento delle unioni bancaria, fiscale, economica e politica è necessario per portare l’Unione verso una stabile e sostenibile prosperità economica e sociale. L’integrazione differenziata può coniugare l’approfondimento dell’Eurozona con il desiderio di alcuni Stati membri di ridurre il loro livello di integrazione, senza però dar loro un potere di veto sui bisogni dei cittadini europei.

Lo spostamento del focus strategico americano sul Pacifico ha creato un vuoto di potere che promuove instabilità tutto intorno all’Europa, dall’Est al Sud. L’Europa deve trasformarsi da consumatrice a produttrice di sicurezza. Solo gli Stati di dimensione continentale - come Usa, Cina, India, Russia e Brasile - contano nel mondo globale. L’UE deve procedere verso l’Unione politica, con un’unica politica estera, di sicurezza e di difesa finalizzate a stabilizzare i suoi confini e a fare fronte alle attuali minacce e sfide geopolitiche. L’inizio di una Cooperazione strutturata permanente sulla difesa è una questione di volontà politica e non di risorse visto che i paesi “Euro-Plus” hanno la seconda spesa militare al mondo.

Il “tutto il necessario” del presidente Draghi è stato cruciale nel momento più difficile della crisi. Il vostro Rapporto dovrebbe essere il “tutto il necessario” politico da parte di tutte le istituzioni dell’Unione. Dovrebbe fornire un percorso e scadenze certe per completare l’unione bancaria e creare quella fiscale, economica e politica entro la fine di questa legislatura europea. Se questo richiede una modifica dei Trattato, la si faccia.

I cittadini hanno bisogno di una visione e di un percorso per un’Europa fondata sulla democrazia, la solidarietà e la sussidiarietà. Nient’altro potrà restituire la fiducia nell’Unione. L’alternativa è il diffondersi di una percezione sociale di un declino inevitabile e irreversibile, che alimenta il populismo, il nazionalismo e la xenofobia. La leadership implica una responsabilità nei confronti dei cittadini di oggi e di domani. Gli europei contano sulla vostra leadership, responsabilità e visione per portare loro e la loro Unione fuori dalla crisi.

Questa Lettera aperta è stata promossa dal prof. Roberto Castaldi il 16 giugno. In 2 giorni hanno aderito oltre un centinaio di accademici e personalità europee. Tra i primi firmatari: Edmond Alphandery, Enrique Baron Crespo, Franco Bassanini, Vitor Bento, Lorenzo Bini Smaghi, John Bruton, Carlos Closa, Anna Diamantopoulou, Sergio Fabbrini, Franco Gallo, Anthony Giddens, Daniel Innerarity, Pascal Lamy, Jo Leinen, Jean-Victor Louis, Claus Offe, Antonio Padoa Schioppa, Gianfranco Pasquino, Gian Enrico Rusconi, Vivien Schmidt, Zvetan Todorov, Jose Ignacio Torreblanca, Alexander Trechsel, Lukas Tsoukalis, Nadia Urbinati. È aperta a ulteriori adesioni sul sito www.cesue.eu

* la Repubblica, 20 giugno 2015


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