Sit-in in Procura a Lecce per fermare il mostruoso piano anti-xylella
Giovedì 16 aprile 2015 ore 11,00
Tutti sotto la Procura di Lecce per chiedere di fermare ruspe e motoseghe e si accerti tutte le responsabilità di questa mostruosa vicenda che vuole il Salento e i suoi millenari ulivi e ogni specie vegetale e d’insetto cancellati per sempre compiendo un vero e proprio BIOCIDIO senza il minimo scrupolo! Si smascheri questa gigantesca Frode!!!
I cittadini del Salento si raccolgono attorno alla Procura della Repubblica per chiedere il ripristino di quello stato di legalità che la maxi-frode biocida della “Xylella” e il folle piano su di essa costruito hanno nei fatti sospeso portando il Salento tutto in un baratro, mettendo in ginocchio l’intera economia non solo agricola ma anche turistica etc., ed comportando uno stato di agitazione sociale inevitabile che vede in questo momento centinaia e centinaia di cittadini presidiare le campagne di giorno e di notte a difesa dei vitali olivi e dell’ecosistema tutto dai “raid” assassina-olivi e per le velenifere chimicizzazioni.
Si sta chiedendo pertanto:
un intervento urgente della Procura di Lecce e non solo per sequestrare i cantieri volti al taglio degli alberi d’olivo a Oria, a Veglie, come in altri paesi del Salento, (Leggi a tutela degli olivi: LEGGE dello Stato 14 febbraio 1951, n. 144; LEGGE REGIONALE 4 giugno 2007, n. 14 “Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia”;Legge dello Stato 14 gennaio 2013, n. 10 in particolare "Disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale”);
così il sequestro dei cantieri per il taglio della flora spontanea lungo i canali, fossi, strade, nelle aree verdi, (atti questi che calpestano la Direttiva Habitat 92/43/CEE; Rete Natura 2000; United Nations Conference on Environment and Development - UNCED, conferenza internazionale di Rio de Janeiro - del 1992 per la difesa della biodiversità ratificata dall’Italia; tra i principi fondanti della Carta Costituzionale italiana l’articolo 9 che afferma che la Repubblica tutela il Paesaggio);
il divieto di irrorazione di insetticidi, pesticidi e erbicidi in nome dellaXylella, (ciò in violazione dell’articolo 32 della Costituzione italiana che prevede la tutela della Salute dei cittadini; i principi di Precauzione e Prevenzione sanciti dalla Costituzione Europea; la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo);
di impedire la distruzione delle piante bloccate ingiustamente all’interno dei vivai, nonostante esse siano completamente sane e del tutto prive diXylella come risultato dalle analisi. Un’assurdità la loro distruzione prevista nel piano anti-xylella, come i divieti dei reimpianti in Salento delle innumerevoli piante olivi, mandorli, rosmarino, alaterno, acacia, oleandri, albicocco, pesco, pruno, malva, ..., punti assurdi che chiediamo alla Magistratura di approfondire come sia stato possibile inserire all’interno di atti e decreti pubblici.
In questo momento in cui è evidente che le istituzioni hanno smarrito la luce della Ragione chiediamo alla Magistratura di riportare razionalità, logicità, legalità, scientificità e, soprattutto, moralità nella nostra terra che è stata messa assolutamente in ginocchio non dal batterio, ma da quanto da taluni è stato mostruosamente costruito intorno ad esso.
* FONTE: La Rete delle Reti, mercoledì 15 aprile 2015 (ripresa parziale).