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ITALIA

Dico e dico: pace...pace, e rispetto della dignità umana e dei diritti di tutti e di tutte!!! Per solidarietà G. Vattimo, lettera aperta di Federico La Sala a Prodi

GESU’!!! "JE SUiS ... CHRETIEN" !!! Non ... "CRETIN"!!! NE’ "CATTOLICO-ROMANO"!!!
sabato 10 febbraio 2007 di Vincenzo Tiano
[...] Caro Prodi
Proceda!!! Tutto il mio sostegno e il mio invito a continuare sulla strada di essere umani adulti, sia della ragione sia della fede!
Buon lavoro e VIVA L’ITALIA !!! [...]

Per solidarietà a Gianni Vattimo* ... una lettera a Prodi!!!
PACS... PACE, E RISPETTO DELLA DIGNITA’ E DEI DIRITTI DI TUTTI E DI TUTTE!!!
Lettera aperta a ROMANO PRODI
di Federico La Sala
 (...)

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> "DICO" e DICO: PACE... PACE, E RISPETTO DELLA DIGNITA’ E DEI DIRITTI DI TUTTI E DI TUTTE!!! Per solidarietà a Gianni Vattimo, lettera (2005) aperta di Federico La Sala a Romano Prodi

lunedì 5 marzo 2007

Unioni civili, avanti piano. Rutelli: «Non sono una priorità»

Il 10 marzo manifestazione nazionale*

«Come governo dobbiamo occuparci di tutto, ci occuperemo anche dei Dico, ma mettiamo tutto nella loro giusta priorità. Oggi la priorità è l’economia». Passata la crisi di governo, mentre si cerca di tirare le fila sul rifinanziamento della missione militare italiana in Afghanistan (il ddl inizia l’iter alla Camera martedì) e si cerca l’intesa per una nuova legge elettorale, si continua a discutere anche di un altro “nodo” politico che deve affrontare la maggioranza: i famigerati Dico. Tanto più che per il 10 marzo è prevista a Roma una manifestazione nazionale, lanciata da Arcigay e altre associazioni, proprio per chiedere il riconoscimento delle unioni civili.

Così sull’argomento torna anche il vicepremier Francesco Rutelli, intervistato da Lucia Annunziata alla trasmissione «In mezz’ora». Alla domanda sulla manifestazione di sabato prossimo per i Dico, Rutelli ha replicato: «Le priorità sono altre. Quanti italiani hanno uno stipendio di 900 euro, quanti hanno una pensione di 600 euro, quanti ragazzi hanno un prospettiva di lavoro...».

Insomma: sui Dico avanti, ma piano. Anche se Piero Fassino, segretario dei Ds, proprio sabato era tornato a ribadire la necessità di non rallentare l’iter parlamentare avviato: «Questo comporta che si apra una discussione sull’iter che tenga presente l’apporto di tutti. Ma è un iter legislativo che è finalizzato ad arrivare ad una soluzione e non rinviare sine die la soluzione di questo problema». Mentre Clemente Mastella ribadisce: «In Senato non passeranno mai». Da sottolineare che durante le dichiarazioni di voto al senato, Giulio Andreotti, aveva sottolineato che non avrebbe votato la fiducia a Prodi proprio a causa dei Dico.

«Vuole sapere su cosa mi interpellano i miei concittadini? - sottolinea il leader della Margherita - Sul lavoro precario dei loro figli. Allora, è bene parlare di questi temi che piacciono tanto ai giornali, ma non c’è dubbio che se lei si trova davanti il vicepresidente del Consiglio pro tempore, io le debbo dire che si tratta di questioni importanti, ma che, vivaddio, dobbiamo parlare anche delle cose che interessano agli italiani...». a

Da sottolineare che nella Margerita prima della crisi di governo si era consumando una vera e propria spaccatura tra “teodem” più oltranzisti che non volevano i Dico e laici. Spaccatura che si aggrava dopo le dichiarazioni di Enzo Carra, leader dei teodem della Margherita insieme alla Binetti, intervistato da La Stampa: «A questo punto sui dico vogliamo vederci chiaro. Al Senato non ci sono i numeri e noi lavoreremo per affossarli una volta per tutte». «Noi non complottiamo né contro il governo né contro il Pd - aggiunge - Anzi, è merito nostro se Rosy Bindi è stata affiancata a Barbara Pollastrini nel gestire la questione delle coppie di fatto. E se Prodi non è andato in affanno». E ancora: «Noi nel ’family day’ del governo saremo in prima fila e i nostri parlamentari Bobba e Calgaro stanno fornendo un grande contributo all’organizzazione ».

«Finalmente i Teodem gettano la maschera - risponde afferma il deputato della Margherita Francesco Merlo - Che rappresentassero la corrente clericale della Margherita non avevamo alcun dubbio, sin dall’inizio della loro discesa in campo. Ma che, dopo le ripetute dichiarazioni dei loro principali leader, adesso rivendichino a proposito dei Dico anche la pressoché esclusiva rappresentanza dei cattolici in politica è più una considerazione grottesca, se non carnevalesca, che non una riflessione seria ed articolata». «Sarei curioso di conoscere - prosegue - come può decollare l’Ulivo, come può crescere il partito democratico, come può rafforzarsi una coalizione come il centro sinistra, come si può aiutare il governo Prodi oggi con atteggiamenti clericali, tendenzialmente intolleranti e adesso anche apertamente polemici contro la politica del ministro Bindi e, di conseguenza, contro la stragrande maggioranza del governo».

Il problema è spinoso anche in vista delle manifestazioni per i dico del 10 marzo e ’family day’ alla quale parteciperanno “pezzi” di governo. Non sarà come a Vicenza, dove i ministri non sono stati fatti scendere in piazza sulla base Usa? Chiede infatti Annunziata a Francesco Rutelli: «Che ci siano queste manifestazioni è la normalità - risponde il vicepremier - Ma con Vicenza c’è una radicale differenza, sulla politica estera può cadere il governo. Se c’è un voto in cui si va in minoranza su una materia economica o relativa ai diritti civili, si può recuperare».

Fatto sta che i malumori per la manifestazione di sabato non mancano. L’appuntamento è per le 15.30 del 10 marzo in piazza Farnese a Roma per rivendicare «Diritti ora». Numerossime le adesioni raccolte dal sito Internet (www.dirittiora.it). E soprattutto tanti i politici di sinistra in piazza. Sicuri il ministro Alfonso Pecoraro Scanio, i sottosegretari Acciarini e Manconi, in forse i ministri Pollastrini, Ferrero e Bonino, sicuramente no Rosy Bindi («per il ruolo istituzionale che rivesto». Numerosi anche attori, registi, scrittori e giornalisti. «I capigruppo di Camera e Senato che non saranno presenti alla manifestazione non saranno considerati “assenti giustificati”», dice Alessandro Zan, coordinatore nazionale della manifestazione.

* l’Unità, Pubblicato il: 04.03.07, Modificato il: 04.03.07 alle ore 18.55


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