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Dopo il primo, il secondo. Conclusi i lavori del 2° Festival Internazionale di Filosofia ....

MELCHISEDECH A SAN GIOVANNI IN FIORE, TRA I LARICI “PISANI”. Per i ‘Settanta’ di VATTIMO: 1° FESTIVAL INTERNAZIONALE DI FILOSOFIA A SILVANA MANSIO (CS) - di Federico La Sala

domenica 8 luglio 2007 di Emiliano Morrone
A gloria e difesa della nostra Costituzione: Viva l’Italia!!!
SECONDO L’ORDINE DI MELCHISEDECH
In memoria di don Lorenzo Milani e in omaggio a Carlo A. Ciampi
di Federico La Sala
Caro Direttore,
Nella risposta data (nella sua rubrica) da frà Calvino alla mia lettera (cfr. Etsi deus non daretur..., ildialogo, 06 maggio 2006), c’è un ‘passaggio’ su cui - a mio parere - è assolutamente necessario ritornare e chiarirlo, subito e decisamente: “Tu, sacerdote in eterno secondo l’ordine di (...)

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> MELCHISEDECH A SAN GIOVANNI IN FIORE, TRA I LARICI “PISANI”. Per i ‘Settanta’ di VATTIMO --- TORINO: CHIESA STRACOLMA PER L’ULTIMO SALUTO. “La carità, diceva Gianni in Credere di credere, non è secolarizzabile, non ha fine nella storia" (di Cristina Palazzo).

sabato 23 settembre 2023

Chiesa stracolma per l’ultimo saluto a Vattimo a Torino. L’abbraccio di Caminada e l’affetto di colleghi, allievi, parenti e amici

      • Chiesa stracolma per l’ultimo saluto a Vattimo a Torino. L’abbraccio di Caminada e l’affetto di colleghi, allievi, parenti e amici
      • Il feretro avvolto da un grande mazzo di rose rosse e altri fiori bianchi. Fuori dalla chiesa sono rimaste le bandiere NoTav

di Cristina Palazzo (la Repubblica/Torino, 23 settembre 2023)

“Gianni nella sua vita ha cercato di amare e ha tanto desiderato di essere amato. Che ora possa godere del sentirsi abbracciato dall’amore infinito di Dio in modo assoluto e senza più rischio di fine”. Cosi il rettore don Giovanni Ferretti questa mattina ha dato l’ultimo saluto commosso a Gianni Vattimo filosofo e padre del pensiero debole, “amico Gianni” ricordato nella sua “intelligenza acuta sempre in ricerca, alla sua militanza sociale e politica e soprattutto alla fede cristiana che lo ha ispirato”.

La bara questa mattina ha lasciato la camera ardente allestita nell’Università di Torino per raggiungere la chiesa di San Lorenzo, in piazza Castello nel cuore di Torino. Era la chiesa che amava e “frequentava con discrezione”. Accanto al feretro che era avvolto da un grande mazzo di rose rosse e altri fiori bianchi, è entrato in chiesa l’assistente e compagno di vita Simone Caminada: tra le sue mani il copricapo da docente di Vattimo.

Al primo banco della chiesa gremita anche il sindaco Stefano Lo Russo, l’assessore Jacopo Rosatelli e l’assessore regionale Andrea Tronzano, tra i banchi tanti volti istituzionali e della comunità accademica, come Maurizio Ferraris, Massimo Cacciari, Elsa Fornero, Franco Debenedetti. la sociologa Chiara Saraceno, il direttore del dipartimento di filosofia Graziano Lingua e tanti ex studenti del filosofo. Molti commossi per il saluto al maestro. Fuori dalla chiesa sono rimaste le bandiere NoTav: nei giorni scorsi il movimento lo ha salutato con una lettera di Nicoletta Dosio, presente anche al funerale.

Il sacerdote, filosofo e già rettore dell’Università di Macerata, legato a Luigi Pareyson, molto vicino a Vattimo - è stato lui a dargli l’estrema unzione - lo ha ricordato con la sua fede che “ha cercato di ripensare con rigore critico”. Gianni Vattimo, ha ripercorso si è “impegnato a superare la visione sacrificale del cristianesimo che lo aveva tormentato in Gioventù. Egli ha giustamente scoperto e sostenuto che essa non corrisponde al Vangelo di Gesù. Ed è giunto a sentire la tanto desiderata vicinanza di Dio che ci ama e ci vuole felici”.

Due i testi scelti per il funerale pensando “alla sua figura umana generosa, l’inno alla Carità e la Beatitudine secondo Matteo, testi non casuali ma che hanno ispirato il filosofo e che ricordano importanti aspetti della sua fede. “La carità, diceva Gianni in Credere di credere, non è secolarizzabile, non ha fine nella storia - riprende il sacerdote -. Ci fa vivere oltre la morte. Mentre le beatitudini hanno ispirato l’impegno culturale e politico di Gianni per la giustizia sociale e l’emancipazione di poveri ed oppressi che gli stava a cuore”. Le ultime due parole della cerimonia, però, sono arrivate dalla comunità di Vattimo, quella che attorno al suo pensiero di era costruita negli anni: “Ciao Maestro” e lo hanno salutato con un grande applauso.


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