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L’ALBA DELLA MERAVIGLIA ("EARTHRISE"), IL "SORGERE DELLA TERRA". AD EFESO, IN PRINCIPIO C’ERA IL "LOGOS" (DI ERACLITO), NON IL "LOGO" DI PAOLO DI TARSO ("EFESINI" 1-5).

CAMBIARE PARADIGMA: USARE "LE DUE METÀ DEL CERVELLO" (1980)! URGENTE UNA "RICAPITOLAZIONE", MATEMATICAMENTE CORRETTA, SECONDO FILOLOGIA.

Non è il caso di ripensare i fondamenti e uscire dall’orizzonte della tragedia e dall’infernale letargo antropologico ed epistemologico?!
martedì 25 febbraio 2025
LIVELLI DI REALTA’: UNA REC. DELL TESTO RELATIVO AL CONVEGNO (UNA VERA E PROPRIA RIUNIONE DEGLI "STATI GENERALI DEL REALISMO FILOSOFICO E SCIENTIFICO" - FIRENZE 1978) E AGLI ATTI (PUBBLICATI DALLA FELTRINELLI, MILANO 1984) (CFR. "ALFABETA", 66, 1984, pp.29-30)
"L’ONTOGENESI RICAPITOLA LA FILOGENESI" (ERNST HAECKEL). INDIVIDUO E SPECIE: QUALE "RICAPITOLAZIONE" (COME DA ANTROPOLOGIA O COME DA ANDROCENTRISMO)?!
APPUNTI PER IL CONGRESSO MONDIALE DI FILOSOFIA ROMA 1-8 AGOSTO 2024 (WCP2024 - (...)

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> CAMBIARE PARADIGMA --- IL "SÀPERE AUDE" DI ORAZIO E KANT, LA "PSICOLOGIA DI MASSA" DI SCHOPENHAUER E L’ "ECCE HOMO" DI NIETZSCHE:

lunedì 3 febbraio 2025

ARCHEOLOGIA DEL #SAPERE, PSICOANALISI, E ANTROPOLOGIA: IL "SÀPERE AUDE" DI ORAZIO E KANT E IL CAMMINO DI NIETZSCHE, OLTRE L’ORIZZONTE DI SCHOPENHAUER, CON #MACH E #FREUD...

KANT (1789) E #NIETZSCHE (1889): IL "#CREPUSCOLO DEGLI #IDOLI". Da #Orazio di #Venosa, a Kant di #Koenigsberg: "#Illuminismo (#Aufklärung) è la liberazione dell’uomo dallo stato volontario di minorità intellettuale. Dico minorità intellettuale, l’incapacità di servirsi dell’intelletto senza la guida d’un altro. Volontaria è questa minorità quando la causa non sta nella mancanza d’intelletto, ma nella mancanza di decisione e di coraggio nel farne uso senza la guida di altri. #Sapere #aude! Abbi il #coraggio di servirti del tuo proprio intelletto!" Questo è il motto dell’illuminismo. [...]" (Immanuel Kant, “Risposta alla domanda: Che cosa è l’illuminismo?”. 1789).

LA "PSICOLOGIA DI MASSA" DI SCHOPENHAUER E L’ "ECCE HOMO" DI NIETZSCHE. Schopenhauer, in una sua frase, invita a riflettere sul fatto che "«Ciò che il gregge odia di più è chi la pensa diversamente; non è tanto l’opinione in sé, ma l’audacia di pensare da sé, qualcosa che non sanno fare». La frase, come si sa, è quasi un proverbio (un ritornello dei "sapientissimi di tutti i tempi"), ma qui, Schopenhauer fa il "furbo" e incorpora nel suo "pensiero", come si può ben capire, il coraggio dei maestri Orazio e Kant, e cerca di proporsi come maestro dei maestri delle "pecore"!

Nietzsche, infatti, pur riconoscendo qualità e potenzialità straordinarie allo "Schopenhauer come #educatore" (la terza delle sue "Considerazioni Inattuali", 1874), capisce la famosa"antifona" (così anche con #Wagner) e prosegue il suo cammino, in #autonomia (oltre "il mondo come #volontà e #rappresentazione" del suo "maestro"), con Kant: "#Ecce #Homo. Come si diventa ciò che si è" (1888).

"BUCHI BIANCHI" (Carlo Rovelli, 2023). Con #Shakespeare, e come #Amleto, egli prosegue la sua strada e cerca di chiarirsi le idee su #Edipo, #Prometeo, #Arianna, il #Labirinto, "la #nascita della #tragedia (1872), #Dioniso e il #Crocifisso, e sul "Crepuscolo degli idoli" (1889). Egli, a partire da "#Aurora" (1881) e dalla "#Gaia #Scienza" (1882), ha camminato con Kant, Friedrich A. #Lange, Hermann von #Helmholtz, Ernst #Mach, e #DanteAlighieri (#Dantedì, #25marzo 2025).

      • Nota:

      • SCHOPENHAUER E L’ APOTEOSI DEL PLATONISMO E DEL PAOLINISMO. DAGLI "AFORISMI SULLA SAGGEZZA" del "Maestro" del "Mondo come volontà e rappresentazione", una "citazione" dal capitolo "II. Di ciò che si è:
      • Noi abbiamo già conosciuto in modo generale che ciò che si è contribuisce alla nostra felicità più di ciò che si ha o di ciò che si rappresenta. La cosa principale è sempre ciò che un uomo è, in conseguenza ciò che possede in lui stesso, perocchè la sua individualità l’accompagna dappertutto e dovunque, e colora di sua tinta tutti gli avvenimenti della vita. In ogni cosa, ed in ogni occasione quello che a bella prima gli fa impressione è lui stesso. Questo è già vero per i piaceri materiali, e, a più forte ragione, per quelli dell’anima. Così l’espressione inglese: To enjoy one’s self è molto ben trovata; non si dice mica in inglese: Parigi gli piace, si dice invece: egli si piace a Parigi (He enjoys himself at Paris)". (cfr. A. Schopenhauer, "Aforismi sulla saggezza" ).

Federico La Sala


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