Nuove minacce della Nord Corea: "Via libera all’attacco nucleare contro gli Usa"
Comunicato pubblicato dall’agenzia ufficiale di Pyongyang: "Ricevuto il definitivo ok per uno spietato attacco atomico". E sposta un missile Musudan verso Guam. Intanto conferma il blocco delle fabbriche a Kaesong. Gli Stati Uniti dispiegano un sistema antimissile nel pacifico *
SEUL - L’esercito nordcoreano ha ricevuto il definitivo via libera per uno "spietato" attacco nucleare contro gli Stati Uniti: lo ha reso noto un comunicato dello Stato maggiore dell’Esercito popolare coreano pubblicato dall’agenzia ufficiale di Pyongyang, Kcna. Nella nota si riferisce che l’esercito nordcoreano informa gli Stati Uniti che le minacce americane "saranno annientate da mezzi di attacco nucleare più efficaci, piccoli, leggeri e diversificati. La spietata operazione delle nostre forze armate rivoluzionarie a questo riguardo hanno superato l’esame e la ratifica finale".
La Kcna ha fatto sapere inoltre che la Casa Bianca e il Pentagono sono stati "formalmente" informati di una potenziale azione nucleare: "Nessuno può dire se una guerra esploderà o no in Corea e se esploderà oggi o domani. Basta provocazioni, la Corea si uniformi agli obblighi internazionali".
Il Pentagono ha pronto il dispiegamento sull’isola di Guam, nell’Oceano Pacifico dove ha una base, di un sistema Terminal high-altitude area defense battery, o Thaad, una batteria anti-missile per difendersi da eventuali attacchi della Corea del Nord. Guam è uno dei principali obiettivi possibili, data la sua vicinanza (’solo’ tremila chilometri) con le coste nordcoreane. E infatti, fa sapere il governo sudcoreano, Pyongyang ha mosso verso la sua costa orientale quello che sembra essere un missile Musudan, che ha un raggio d’azione che potrebbe arrivare sull’isola.
Pyongyang ha anche cominciato a realizzare lavori nel suo reattore nucleare di Yongbyon, dove nei giorni scorsi aveva annunciato di voler riprendere le attività.
Il segretario americano alla Difesa Chuck Hagel aveva detto di prendere "sul serio" le minacce della Corea del Nord ed esortato Pyongyang a metter fine alla sua "pericolosa retorica". Hagel ha detto anche che può essere pericoloso sbagliarsi sulla serietà delle minacce altrui: "basta un solo sbaglio e non voglio essere il segretario alla Difesa che una volta si sbagliò".
La tensione non rimane solo a livello militare: per il secondo giorno consecutivo, la Corea del Nord ha chiuso l’area di Kaesong, il complesso industriale in territorio nordcoreano dove operano però decine di aziende del Sud. L’area, l’unica sulla quale esista al momento una condivisione fra Nord e Sud, è stata chiusa da Pyongyang per ritorsione contro le manovre di Seul e Usa. La sudcorea ha annunciato di avere pronto un piano per proteggere i propri cittadini e le proprie imprese. Kaesong genera ogni anno nelle casse nordcoreane flussi per 87 milioni di dollari, in prevalenza grazie ai salari dei circa 53.000 lavoratori impiegati, fornendo supporto a oltre 250.000 persone, includendo anche i familiari.
* la Repubblica, 04 aprile 2013