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ITALIA: STORIA E POLITICA (1513-2013). MACHIAVELLI CONTRO OGNI TIRANNIA E CONTRO OGNI POPULISMO: C’E’ CAPO E "CAPO" E STATO E "STATO"!!!

LA QUESTIONE DELLO STATO: "IL PRINCIPE" O MEGLIO "DE PRINCIPATIBUS" (1513). UN OMAGGIO A NICCOLO’ MACHIAVELLI. Una nota di Sergio Romano - con un saggio (pdf) di Federico La Sala

Lascio al lettore decidere se fra l’epoca di Machiavelli e la nostra corra qualche analogia. Mi limito a osservare che questo Stato apparentemente unitario è un mosaico di lobby, corporazioni, patriottismi municipali, irresponsabilità regionali e sodalizi più o meno criminali (...)
mercoledì 23 gennaio 2013 di Federico La Sala
[...] Credo che la chiave di cui il lettore ha bisogno per orientarsi fra tante interpretazioni di Machiavelli sia nascosta nella sua vita. Il Principe è il risultato delle esperienze che l’autore aveva fatto negli anni fra il 1498 e il 1512 quando era stato cancelliere e segretario dei Dieci di Libertà, l’organo che nella Repubblica fiorentina era contemporaneamente ministero degli Interni, degli Esteri e della Guerra. Aveva viaggiato in Italia e in Europa, aveva frequentato le corti (...)

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> LA QUESTIONE DELLO STATO --- BENE COMUNE (COSTITUZIONE) E "VERA COGNIZIONE DELLE STORIE". PER MACHIAVELLI, ALCUNE "INDICAZIONI" DI ERACLITO DI EFESO

sabato 19 agosto 2023

BENE COMUNE (COSTITUZIONE) E "VERA COGNIZIONE DELLE STORIE".

COSMOLOGIA E CIVILTÀ: PER MEGLIO RI-COMPRENDERE LA LEZIONE DI NICCOLO’ MACHIAVELLI, FORSE, E’ MEGLIO RIFLETTERE SU ALCUNE "INDICAZIONI" DI ERACLITO DI EFESO.

Alcuni appunti per segnavia, in ricordo di Mario Tronti *

A) - Niccolò Machiavelli, "Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio" (ca. 1516-1517):

      • "[...] non si truova principe né republica che agli esempli delli antiqui ricorra. Il che credo che nasca non tanto da la debolezza nella quale la presente religione ha condotto el mondo, o da quel male che ha fatto a molte provincie e città cristiane uno ambizioso ozio, quanto dal non avere vera cognizione delle storie, per non trarne, leggendole, quel senso né gustare di loro quel sapore che le hanno in sé." (Introduzione).
        -  "[...] facil cosa è conoscere donde nasca ne’ popoli questa affezione del vivere libero; perché si vede per esperienza, le cittadi non avere mai ampliato nè di dominio né di ricchezza, se non mentre sono state in libertà. E veramente maravigliosa cosa è a considerare, a quanta grandezza venne Atene per spazio di cento anni, poiché la si liberò dalla tirannide di Pisistrato. Ma sopra tutto maravigliosissima è a considerare a quanta grandezza venne Roma, poiché la si liberò da’ suoi Re. La ragione è facile a intendere; perché non il bene particulare, ma il #bene comune è quello che fa grandi le #città. E senza dubbio, questo bene comune non è osservato se non nelle republiche [...]" (Libro secondo, cap.2).

B) - Eraclito, "Frammenti" ("I Presocrativci. Testimonianze e frammenti", Laterza):

      • "Di questo #lógos che è sempre gli uomini non hanno intelligenza, sia prima di averlo ascoltato sia subito dopo averlo ascoltato; benchè infatti tutte le cose accadano secondo lo stesso lógos, essi assomigliano a persone inesperte, pur provandosi in parole ed in opere tali quali sono quelle che io spiego, distinguendo secondo natura ciascuna cosa e dicendo com’è. Ma agli altri uomini rimane celato ciò che fanno da svegli, allo stesso modo che non sono coscienti di cio che fanno dormendo. " (1 Diels-Kranz)
        -  "Bisogna dunque seguire ciò è comune. Ma pur essendo questo lógos #comune, la maggior parte degli uomini vive come se avesse un propria e particolare saggezza" (2 Diels-Kranz).
        -  "Unico e comune è il #mondo per coloro che sono #desti." (89 Diels-Kranz).
        -  "Il #pensare è a tutti comune!." (113 Diels-Kranz ).
        -  "È necessario che coloro che parlano adoperndo la mente si basino su ciò che è comune a tutti, come la #città sulla #legge, ed in modo ancora più saldo. Tutte le leggi umane infatti traggono alimento dall’unica legge divina: giacchè essa domina tanto quanto vuole e basta per tutte le cose e ne avanza per di più." (114 Diels-Kranz).

* C - A MARIO TRONTI IN MEMORIA, UNA NOTA A MARGINE DELL’INTRODUZIONE A "IL POLITICO. Da Machiavelli a Cromwell".

Federico La Sala


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