La profezia di Bettazzi “Lascerà prima di non farcela più”
di Guido Novaria (La Stampa - Torino, 12 febbraio 2013)
La notizia delle dimissioni di Papa Benedetto XVI l’aveva data con un anno di anticipo, esattamente il 13 febbraio del 2012, durante la trasmissione di Radiodue Rai «Un giorno da pecora»: «Papa Ratzinger pensa alle dimissioni», scatenando l’immancabile putiferio che da sempre accompagna le sue esternazioni. Monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, non aveva usato il condizionale, sicuro com’era di quella notizia e soprattutto della sua fonte.
Bettazzi aveva escluso l’esistenza di un complotto per uccidere Papa Ratzinger: «No, non credo. Fosse stato il Papa precedente lo capirei, ma questo Papa mi sembra così mite, religioso. Non troverei i motivi per un attentato», aveva detto alla radio.
A risentirla un anno dopo, quell’intervista radiofonica ha un sapore quasi profetico: «La teoria del complotto penso sia un sistema per preparare l’eventualità delle dimissioni. Per preparare questo choc - perché le dimissioni di un Papa sarebbero uno choc - cominciano a buttare lì la cosa del complotto».
E alla domanda se Ratzinger avesse intenzione di dimettersi, la risposta di Bettazzi era stata chiarissima: «Credo di sì, anche se l’hanno smentito. Un vecchio cardinale, però, mi diceva sempre: se il Vaticano smentisce vuol dire che è vero. Io penso che lui si senta molto stanco, basta vederlo, è uno abituato agli studi teologici, alla meditazione». E ha aggiunto: «E di fronte ai problemi che ci sono, forse anche di fronte alle tensioni esistenti all’interno della Curia, potrebbe pensare che di queste cose se ne occuperà il nuovo Papa».
Sul presunto complotto contro il Papa era intervenuto il portavoce vaticano, padre Federicdo Lombardi: «E’ una storia che non merita di essere presa sul serio» aveva spiegato. Il vescovo emerito di Ivrea aveva riconfermato la teoria delle dimissioni anche dopo quel clamoroso annuncio di un anno fa: «Il Papa potrebbe dare le dimissioni, prima che arrivi quel momento in cui non è più il pontefice a guidare la Chiesa. Ha visto gli ultimi anni di Giovanni Paolo II, e sapeva che lui voleva dare le dimissioni ma non gliel’hanno lasciate dare. Io gli auguro lunga vita e lucidità, ma se Benedetto XVI si accorgesse che le cose stanno cambiando, avrebbe il coraggio di dimettersi».
Ad avvalorare la tesi delle dimissioni, secondo monsignor Bettazzi sarebbe arrivata la «sistemazione» del suo segretario particolare: «Quando padre Georg è stato consacrato arcivescovo e promosso Prefetto della Casa Pontificia, ho intuito che i tempi erano maturi. Dopo aver risolto la questione del suo segretario, che non rimarrà a disposizione di tutti ma avrà garantito un posto da vescovo, si è sentito più libero di dare le dimissioni. Del resto se un vescovo dopo i 75 anni non può reggere la sua diocesi e i cardinali con più di 80 anni non possano partecipare al conclave per l’elezione del Papa, mi sembra coerente che anche un Papa raggiunti certi limiti d’età, se il suo fisico non gli consente di continuare, possa dimettersi».
Sul futuro del Vaticano, il vescovo emerito di Ivrea che quest’anno compirà novant’anni non si sbilancia: «Prego che lo Spirito Santo aiuti i Cardinali, che vengono anche dai Continenti più in difficoltà, a capire la situazione della Chiesa e a scegliere un Papa adatto ai nostri tempi».