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AL DI LÀ DI HEGEL, HEIDEGGER, E RATZINGER. IL PROBLEMA DELL’UNO E LA VIA DEI "TRE SOLI". A scuola di Dante, Bruno, Galilei, Vico, e Kant ...

NUOVO REALISMO E "GAIA SCIENZA": LA LEZIONE DI DANTE (E NIETZSCHE), OGGI. CONOSCERE SE STESSI E CHIARIRSI LE IDEE, PER CARITÀ! Una nota - di Federico La Sala

Per ben agire e ben comunicare (anche solo con se stessi o con stesse!), come insegna Dante, ci vogliono TRE SOLI (la cosiddetta - impropriamente - teoria dei "due soli")!!!
sabato 7 settembre 2024
LA GAIA SCIENZA (...) in questo modo abbiamo imparato ad amare tutte le cose che oggi amiamo. In definitiva, siamo sempre ricompensati per la nostra buona volontà, per la nostra pazienza, equità, mitezza d’animo verso una realtà a noi estranea, quando lentamente essa depone il suo velo e si manifesta come una nuova inenarrabile bellezza: è questo il suo ringraziamento per la nostra ospitalità. Anche chi ama se stesso, lo avrà appreso per questa strada: non ce ne sono altre. Si deve (...)

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>LA LEZIONE DI DANTE (E NIETZSCHE), OGGI. ---"LIVELLI DI REALTÀ" (1978): MEMORIA DI UNA LEZIONE DI "NUOVO REALISMO" DAL "VECCHIO" ITALO CALVINO (1923-1985).

lunedì 23 ottobre 2023

SCIENZA, LETTERATURA E "LIVELLI DI REALTÀ" (1978):

UNA LEZIONE DI "NUOVO REALISMO" DAL "VECCHIO" ITALO CALVINO (1923-1985).

      • "Storie su storie, piani su piani, o la realtà in livelli" (di Nelson Goodman - Relazione tenuta al Convegno internazionale «Livelli della realtà» (Palazzo Vecchio, Firenze, 9-13 settembre 1978): cfr. AA. VV., Livelli di realtà, a c. di Massimo Piattelli Palmarini, Feltrinelli, Milano 1984, pp. 111-121);

      • "La letteratura e la realtà dei livelli" (di Italo Calvino - Relazione tenuta al Convegno internazionale «Livelli della realtà» (Palazzo Vecchio, Firenze, 9-13 settembre 1978): cfr. AA. VV., Livelli di realtà, a c. di Massimo Piattelli Palmarini, Feltrinelli, Milano 1984, pp. 432 - 443);


ITALO CALVINO, "Je ne suis pas satisfait de la littérature actuelle en Italie (“Gazzette de Lausanne”, 3-4 giugno 1967): *

      • «Io non sono tra coloro che credono che esista solo il linguaggio, o solo il pensiero umano. (Ce ne sono anche tra coloro che passano per "realisti"). Io credo che esista una realtà e che ci sia un rapporto (seppure sempre parziale) tra la realtà e i segni con cui la rappresentiamo. La ragione della mia irrequietudine stilistica, dell’insoddisfazione riguardo ai miei procedimenti, deriva proprio da questo fatto. Io credo che il mondo esiste indipendentemente dall’uomo; il mondo esisteva prima dell’uomo ed esisterà dopo, e l’uomo è solo un’occasione che il mondo ha per organizzare alcune informazioni su se stesso. Quindi la letteratura è per me una serie di tentativi di conoscenza e di classificazione delle informazioni sul mondo, il tutto molto instabile e relativo ma in qualche modo non inutile» («Gazzette de Lausanne», 3-4 giugno)".
        -  (cfr. I. CALVINO, Je ne suis pas satisfait de la littérature actuelle en Italie, in “Gazzette de Lausanne”, 3-4 giugno 1967, citato da C. Milanini in I. C., "Romanzi e racconti" II, Meridiani, Mondadori, 1992, pag. XXIII).

B)

ITALO CALVINO, "La letteratura e la realtà dei livelli":

      • "I vari livelli di realtà esistono anche in letteratura, anzi la letteratura si regge proprio sulla distinzione di diversi livelli di realtà e sarebbe impensabile senza la coscienza di questa distinzione. L’opera letteraria potrebbe essere definita come un’operazione nel linguaggio scritto che coinvolge contemporaneamente più livelli di realtà. Da questo punto di vista una riflessione sull’opera letteraria può essere non inutile allo scienziato e al filosofo della scienza [...].
      • [...] Al termine di questa relazione m’accorgo d’aver sempre parlato di “livelli di realtà” mentre il tema del nostro convegno suona (almeno in italiano): “I livelli della realtà”. Il punto fondamentale della mia relazione forse è proprio questo: la letteratura non conosce la realtà ma solo livelli. Se esista la realtà di cui i vari livelli non sono che aspetti parziali, o se esistano solo i livelli, questo la letteratura non può deciderlo. La letteratura conosce la realtà dei livelli e questa è una realtà che conosce forse meglio di quanto non s’arrivi a conoscerla attraverso altri procedimenti conoscitivi. È già molto" (cfr. I. Calvino, "La letteratura e la realtà dei livelli, op. cit., p. 432, e, p. 443).

C)

Per gli Atti del Convegno Internazionale «Livelli della realtà» (Palazzo Vecchio, Firenze, 9-13 settembre 1978), pubblicati anni dopo, cfr. il volume, "Livelli di realtà", a c. di Massimo Piattelli Palmarini (Feltrinelli, Milano 1984), e, per una recensione, cfr. Federico La Sala, "Livelli di realtà" ("Alfabeta", 66, 1984).

fls


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