Una disorganizzazione perfettamente sospetta
di Furio Colombo (il Fatto, 18.10.2011)
Sabato 15 ottobre è una data da ricordare. Quel giorno è finita la manifestazione spontanea del dissenso contro un governo che pure molti (in Italia e nel mondo) giudicano indegno di governare e comunque dedito ad attività inutili, illegali o sconce. È accaduto che una violentissima e bene organizzata sequenza di azioni distruttive, da parte di squadre di giovani mascherati, detti “Black bloc”, abbia cancellato il senso e la testimonianza di una manifestazione pacifica, organizzata assieme ad altre centinaia di eventi del genere (tutti pacifici e indisturbati) nel resto del mondo.
Dovunque tali eventi volevano dire dissenso profondo e distacco assoluto da governi e misure detti di “austerità” che impongono ai cittadini, incluse le masse senza lavoro, i fallimenti di un’epoca di incontrollate attività di finanza a beneficio di pochi.
Un solo governo, quello ormai illegale di Berlusconi (dopo la bocciatura alla Camera della legge sulla contabilità dello Stato, bocciatura che non è sanabile) non ha tollerato la grande manifestazione di dissenso dei cittadini. La manifestazione è stata colpita con inaudita violenza e una modesta e disorientata protezione della polizia.
C’è un rapporto diretto fra un pessimo governo (che non tollera alcun tipo di critica e controlla tutta l’informazione) e la distruzione del dissenso tramite violenza organizzata? Non sono in grado di dimostrarlo ora, ma lo dico perché la coincidenza fra protesta, distruzione violenta della protesta, e stroncatura, d’ora in poi, di ogni altro tentativo di protesta pubblica contro il governo, è troppo clamorosa per confinarla nei limiti di poche centinaia di persone cattive, che rompono persino le statue della Madonna. La buona organizzazione che è mancata alla polizia, era ferrea fra gli uomini in nero. Forse è un caso. Forse.
Raccontare cosa non è successo a Londra spiega in parte ciò che è successo a Roma. Ossia le ragioni dell’eccezione italiana. Ora che tutti i soloni italiani hanno aperto le proprie bare e hanno riesumato insipidi minestroni sul ritorno dei cattivi maestri, gli anni Settanta, Lama, il servizio d’ordine dei bei temi andati e tutto il repertorio di chi per questioni anagrafiche è portato nostalgica-mente a rileggere sempre e comunque la storia con gli occhi delle propria giovinezza, cerchiamo invece di guardare gli avvenimenti italiani attraverso quello che è accaduto all’estero. Perché a Roma tanta violenza e nel resto del pianeta il movimento degli Indignati ha potuto protestare pacificamente?
SABATO a Londra c’erano qualche migliaio di protestanti nella zona della City. La polizia ha bloccato duemila persone che cercavano di forzare il blocco e ha impedito loro di entrare nella zona del London Stock Exchange, la Borsa, simbolo del capitalismo. A Londra stamani gli impiegati della City passavano tranquillamente a piedi con i loro vestiti blu e le ventiquattrore in mano davanti alle tende dove un centinaio di protestanti si sono accampati e dove dichiarano di restare fino a Natale. Sono sul terreno dell’Abbazia di St Paul’s, quindi la polizia non li può sloggiare. Dalla cattedrale hanno chiesto di usare rispetto, niente di più. C’e gente che porta cibo, ci sono i generatori per la corrente, i fornelli da campo. Alcuni lavoratori della City che passavano di lì hanno dichiarato di condividere i motivi della protesta e di simpatizzare con gli “Occupy Wall Street”, che protrebbe sembrare un controsenso, ma che dimostra quanto questo movimento sia nuovo e che non si possa giudicarlo e misurarlo con i vecchi parametri.
Perché Roma sembra così lontana? La polizia britannica ha seguito regole ben chiare. Sabato il cordone delle forze dell’ordine ha controllato la protesta. Memore di quanto è successo con i riots di agosto , i fermi preventivi sono stati molti. Alcuni sono stati rilasciati subito dopo poche ore. Altri verranno processati (con regole certe e condanne forse troppo dure, ma certamente esemplari). La polizia metropolitana non usa armi (sono muniti di manganello, fischetto e manette), solo i corpi speciali di Scotland Yard sono armati e in caso di manifestazioni l’uso di lacrimogeni e idranti non è la norma . Paradossalmente le forze dell’ordine inglesi sono più garantiste perché hanno poteri più ampi.
UN AGENTE in pattuglia (senza armi) può fermare, perquisire e portare alla stazione di polizia per accertamenti qualunque persona lui ritenga con “ragionevole sospetto” che stia per commettere un reato e sia in possesso di un’arma impropria. E in più la magistratura può chiedere provvedimenti restrittivi della libertà personale (tipo obbligo di firma o interdizione da certi luoghi) in occasione di certi avvenimenti per certi soggetti. Tipico è il caso delle tifoserie violente, ma questa facoltà è stata usata ampiamente anche prima del Royal Wedding, quando sono state effettuate vere e proprie “retate” in ambienti che si reputavano a rischio. La polizia inglese opera secondo il principio della “policing by consent”, il che non vuol dire che ti arresta solo se sei d’accordo. Significa mettere a disposizione della cittadinanza un servizio di polizia che opera con l’approvazione della cittadinanza stessa. L’esistenza stessa delle forze di polizia è dettata da un patto sociale con il popolo per cui a certe persone è demandato il compito di far rispettare le regole e la legge. Il poliziotto è al servizio del cittadino prima che della legge. E questo già spiega molte cose.
L’eccezione italiana ha anche anche un risvolto culturale che noi italiani tendiamo sempre a sottovalutare. Non si può pensare che il clima di Montecitorio non valichi quelle mura? Quando un ministro La Russa manda affanculo Fini, quando il ministro Angelino Alfano lancia la sua tessera contro i banchi dell’Idv, quando si sfiora la rissa ogni volta che c’è una votazione, quando la bagarre è perpetua e trasborda (scortata dalle auto blu con lampeggiante) direttamtente dalle sedi istituzionali ai salotti televisivi, prosecuzione catodica della rissa, non viene in mente a nessuno che il pesce puzza sempre dalla testa?