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ITALIA. A TRICARICO (MATERA), ANCHE NEL CIMITERO, ARRIVANO I NUOVI FARAONI ....

PER ROCCO SCOTELLARO E PER LA DIGNITA’ DELLA BASILICATA, UNA MOBILITAZIONE NAZIONALE. Costruita nel cimitero di Tricarico (Matera), dinanzi alla tomba del poeta, una imponente cappella privata: un’offesa e uno scempio. Una nota di Piero Stefani - a c. di Federico La Sala

Il comunicato stampa di Carmela Biscaglia - Direttore del Centro di documentazione "Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra"
mercoledì 1 giugno 2011 di Federico La Sala
[...] Costruito nel cimitero di Tricarico (Matera) un manufatto che offende la figura del poeta Rocco Scotellaro
ed č irrispettoso di un luogo che č “luogo della memoria storica” della cittā di Tricarico e luogo della
“memoria letteraria” legato a tante pagine della prosa e della poesia di uno dei maggiori poeti del Novecento
italiano, al quale Tricarico ha dato i natali. Appare inoltre giā in gran parte chiuso il panorama della bella
valle del Basento e forse (...)

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> PER ROCCO SCOTELLARO --- ANTROPOLOGIA E "SAPERE AUDE!": FORMAZIONE E AUTONOMIA RELAZIONALE. La figura della madre e l’ultima poesia di Rocco Scotellaro (di Nicola Fanizza).

domenica 14 maggio 2023

#QUESTIONEANTROPOLOGICA E #FESTADELLAMAMMA (2023): FORMAZIONE, #AUTONOMIA RELAZIONALE E "CORAGGIO DI SERVIRSI DELLA PROPRIA INTELLIGENZA"

Un omaggio a una riflessione di Nicola Fanizza sulla figura di #RoccoScotellaro e sulla sua ipotesi di lettura della #relazione con la #madre:

      • L’ultima poesia di Rocco Scotellaro si chiude con questi versi:

      • "Muorimi, mamma mia, che ti vorro’ piu’ bene".

      • Quando il poeta di Tricarico scrisse questi versi non si augurava, cosi come e’ stato spesso scritto, di certo la morte di sua madre. Le sue non sono parole che rimandano a un rapporto di odio amore nei confronti di sua madre. Nessuno puo’ odiare, infatti, la propria mamma a tal punto da augurarle la morte. E poi, quale sarebbe il senso di volerle piu’ bene dopo la sua morte?
      • Eppure queste parole un senso ce l’hanno. Ci dicono che Scotellaro desiderava un rapporto nuovo e diverso con sua madre: voleva che lei smettesse di fare la madre, voleva che uscisse dal suo ruolo e si aprisse a una relazione nuova; voleva che lo trattasse con tatto, ossia con una prossimitā’ distanziante. Da qui la consapevolezza che, con la rimodulazione della distanza fra loro due, gli avrebbe voluto piu’ bene!
      • Nicola Fanizza

*

      • Nota:

#ANTROPOLOGIA E #SAPEREAUDE! (#Kant, 1784) Condivido, chiarissimo prof. Nicola Fanizza. Chiarezza e luciditā strategica, lungimirante, "messianca" da parte di Rocco Scotellaro... che ricorda alla madre che cosa la stessa madre gli ha insegnato, prima di essere "ridotta" a "madre"!

Federico La Sala


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