LA SCALA DI WITTGENSTEIN, IL MANICOMIO, E LA SOVRANITA’ DI ARTAUD... *
Antonin Artaud (1896-1948), Poesie scelte, traduzione e commento di Marie Laure Colasson,
La crudeltà della parola
Un aneddoto.
Una sera mentre era internato in un manicomio psichiatrico (alla fine della sua vita che durò nove anni), Artaud si cala dal muro di cinta alla ricerca della libertà perduta. A un certo punto, ritorna al manicomio scalando all’incontrario il muro. Dei poliziotti accorgendosi dello scalatore vogliono arrestarlo. E lui risponde: “ma io sto tornando al manicomio, sono un pazzo”. Ho narrato questo aneddoto in quanto ci dà un profilo del geniale sovversivo, nero, Antonin Artaud il quale ha una importanza fondamentale per la poesia che prenderà corpo nel corso del novecento, una poiesis che fa della immaginazione il perno attorno al quale si può costruire una poesia moderna.
Per Deleuze l’immaginazione non è una facoltà della mente, ma una collezione di idee: «collezione senza album, messa in scena senza teatro, o anche flusso delle percezioni»;1 dunque, non qualcosa che funzioni seguendo un ordine, ma un processo delirante, libero, al quale le idee partecipano. E che cos’è l’idea? In questo senso, non è nient’altro che il dato, l’esperienza: un’impressione nell’immaginazione.
Per il tramite della immaginazione «la letteratura (ormai sarebbe meglio dire la scrittura), rifiutandosi di assegnare al testo (e al mondo come testo) un «segreto», cioè un senso ultimo, libera un’attività che potremmo chiamare contro-teologica, o meglio rivoluzionaria, poiché rifiutarsi di bloccare il senso equivale sostanzialmente a rifiutare Dio e le sue ipostasi, la ragione, la scienza, la legge. [...] Per restituire alla scrittura il suo avvenire, bisogna rovesciarne il mito: prezzo della nascita del lettore non può essere che la morte dell’Autore».2
1 G. Deleuze, Empirismo e soggettività, Orthotes, Napoli-Salerno, 2018, p. 13
2 R. Barthes, Il brusio della lingua. Saggi critici IV, Einaudi, Torino, 1988, p. 55
NOTE:
CUM GRANO SALIS (#KANT/#FOUCAULT, 1784/1984). BRILLANTISSIMO #ARTAUD! SUL SALIRE E SCENDERE (#DANTE2021), CONSIDERARE ANCHE LA LEZIONE DI #WITTGENSTEIN ("Tractatus", 6.54).
FLS