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IL "BIPOLARISMO PRESIDENZIALE" E I COSTITUZIONALISTI IN COMA PROFONDO (1994-2011). DUE PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA GRIDANO: FORZA ITALIA!!! LA DOMANDA E’: CHI E’ "PULCINELLA"? CHI IL MENTITORE ISTITUZIONALE?!

PER L’UNITA’ D’TALIA, PER LA COSTITUZIONE, CONTRO LA DEVASTANTE DIARCHIA DI FATTO - DI IERI COME DI OGGI. Due note di Nicola Tranfaglia, su cui riflettere - a cura di Federico La Sala

SE LA GUERRA non avesse costretto le istituzioni fondamentali della società italiana, il Vaticano e la monarchia sabauda a dissociarsi dal dittatore, questi sarebbe durato altri trent’anni come avvenne puntualmente a Francisco Franco in Spagna e a Salazar in Portogallo.
martedì 15 marzo 2011 di Federico La Sala
[...] Oggi gli italiani diranno, con il linguaggio pacifico di una grande manifestazione, a Roma e in altre 80 città della penisola e milioni di tricolori alle finestre, che la difesa della Costituzione e quella della scuola pubblica sono battaglie congiunte e indivisibili [...]
[...] ha fatto bene Paolo Colombo a dedicare un saggio analitico e puntuale a La monarchia fascista 1922-1940 (Il Mulino editore, pagine 264, 25 euro) che ricostruisce con precisione il processo attraverso il quale (...)

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> PER L’UNITA’ D’TALIA, PER LA COSTITUZIONE ---- C-DAY. La giornata dedicata alla tutela della Costituzione. Giro dello Stivale per raccontare cosa succede nelle piazze italiane (di "Secolo XIX").

sabato 12 marzo 2011


-  Da genova a catanzaro
-  C-day, l’Italia in piazza

-  Genova - Giro dello Stivale per raccontare cosa succede nelle piazze italiane durante il ‘C-Day’, la giornata dedicata alla tutela della Costituzione.

ROMA

Il `Professore’ canta «Chiamami ancora amore» e la piazza sventola un centinaio di bandiere dell’Italia. Così le migliaia di manifestanti, presenti a Piazza del Popolo per il C-day, hanno accolto il cantante Roberto Vecchioni. «Non vedo quali altre scuole ci siano se non quelle pubbliche - ha detto il vincitore dell’ultima edizione del Festival di Sanremo dopo aver cantato - scuola e istruzione sono le prime cose di un paese civile. Nella scuola si impara a riconoscere gli amici dai nemici, si impara ad annusare l’altro e lo si fa grazie alle migliaia di insegnanti sottopagati che ci sono in Italia».

«Operai e studenti sono le due categorie che amo di più e nella canzone le ho volute mettere tutte e due perché sono straordinarie protagoniste della società italiana». Il `Professore’ ha poi dedicato agli studenti, che ha definito «la nostra speranza più alta», e al mondo della scuola la canzone «Sogna ragazzo sogna».

«È giunto il momento di stare tutti insieme, non è il momento di divisioni e politiche inutili. Dobbiamo essere uniti fin quando non saranno allontanati i nemici della Costituzione». Lo ha detto il portavoce di Articolo 21, Beppe Giulietti, durante il suo intervento dal palco del C-day, manifestazione in difesa della Costituzione. «Se ci sono persone di una destra non berlusconiana che sono d’accordo con noi ben vengano - ha aggiunto - attorno alla Costituzione non c’è bisogno di fili spinati».

«La gente va in piazza perché l’illegalità in Italia è dilagante». Così la cantante Fiorella Mannoia durante il C-day organizzato in difesa della Costituzione. «Ogni volta che c’è una manifestazione le si dà un titolo - ha aggiunto - ma oggi è più ampia. È per la legalità, per la Costituzione, per la scuola, per le pari opportunità, per contrastare la volgarità e perché siamo stanchi». «Siamo stati zitti per troppo tempo - ha concluso Mannoia - è ora che la gente si faccia sentire».

GENOVA

Cantando l’inno d’Italia e distribuendo panini con dentro poesie al posto del prosciutto, centinaia di persone sono scese in piazza oggi pomeriggio a Genova per mobilitazione organizzata da Articolo 21 e Libertà e Giustizia per difendere la Costituzione e la scuola pubblica. «La scuola pubblica è un ascensore sociale, la scuola privata conserva i privilegi» era scritto su un cartello. «Bella, sana, robusta Costituzione, senza bisogno di trapianti e di lifting», «Io non inculco, educo», «Si scrive scuola pubblica, si legge democrazia» e «La cultura non si mangia, ma fa crescere» si leggeva su altri manifesti alzati al cielo dei manifestanti. Parrucche tricolori in testa e bandiere tricolori alla mano, il Popolo Viola ha raccolto tra l’altro firme a favore di «una legge di solidarietà nazionale per la ricostruzione dell’Aquila». Mentre al megafono è stato letto in pubblico il discorso di Piero Calamandrei nel 1950 a difesa della scuola pubblica, sono state distribuite barchette di carta con scritto «Viva la scuola pubblica».

MILANO

Oltre un migliaio le persone che stanno manifestando a Milano in difesa della Carta costituzionale. Dal palco si alternano vari oratori introdotti da Piero Ricca, il blogger che fu condannato e poi assolto per avere gridato «buffone» al premier Silvio Berlusconi in Tribunale a Milano. Le parole d’ordine si articolano su vari argomenti: dalla difesa dell’autonomia della magistratura, a quella della scuola pubblica e dell’acqua pubblica. «Bisogna respingere questo attacco alla democrazia - ha detto uno degli oratori, l’attore Moni Ovadia -. Chi ci governa è nemico della Repubblica».

Il premio nobel Dario Fo, nel suo intervento alla manifestazione a difesa della Costituzione a Milano ha anche ironizzato sul `cerottone’ con cui Silvio Berlusconi è stato visto dopo la recente operazione maxillo-facciale. «Forse - ha detto - lo hanno operato dal di fuori, perché lui non apre mai bocca, specie nei processi». Fo, in un largo Cairoli che non ha potuto contenere alcune migliaia di manifestanti, ha spiegato: «eravamo una Repubblica fondata sul lavoro, non sullo sfruttamento. Un tempo, le leggi ad personam non esistevano. Ora dire che la legge è uguale per tutti sembra una battuta». «Come possiamo continuare a tenercelo - ha chiesto Dario Fo -? Non è che ci sia anche qualche responsabilità della sinistra?». Il premio Nobel ha poi ironizzato sulla vicenda Ruby chiedendosi se sia possibile che Berlusconi quando telefonò in Questura per farla affidare al consigliere regionale Nicole Minetti fosse davvero convinto che la ragazza fosse nipote di Mubarak. «Se è così - ha detto Fo - allora è scemo».

CATANZARO E REGGIO CALABRIA

Alcune decine di cittadini hanno partecipato, a Catanzaro, raccogliendo l’invito della sezione cittadina dell’associazione nazionale partigiani (Anpi), alla manifestazione «C day» in difesa della Carta Costituzione in occasione del 150/mo anniversario dell’Unità d’Italia. Nella centrale piazza Prefettura del capoluogo calabrese, tra bandiere tricolori e con il gonfalone dell’Anpi, uomini e donne, giovani e anziani, hanno esposto e indossato cartelli con il testo degli articoli della carta fondamentale dello Stato evidenziando la necessità di «difenderla - hanno spiegato - dai continui attacchi che le vengono rivolti, ribadendo la necessità della certezza del diritto». Molti dei partecipanti, soprattutto i più giovani, con una copia della Costituzione in mano, hanno dato vita ad una lettura pubblica dei testi degli articoli mentre in tanti hanno intonato «Bella ciao». «Siamo in piazza - ha detto il presidente dell’Anpi catanzarese, Mario Vallone - per difendere la costituzione e per dire no allo scempio della democrazia da parte del Governo e della destra che, per coprire i misfatti e i guai giudiziari del loro capo e presidente del Consiglio, vogliono abolire le intercettazioni, impedire i processi e la libera informazione con la famigerata legge bavaglio». Anche a Reggio Calabria, in piazza Camagna,l’Anpi ha chiamato a raccolta i cittadini a difesa della Costituzione. Tante le adesioni di singoli e rappresentanti di associazioni cittadine.

VENEZIA

Il fondatore di Emergency, Gino Strada, è intervenuto questo pomeriggio a Mestre insieme con altre 400 persone circa alla manifestazione in difesa della Carta Costituzionale. «La Costituzione - ha detto Strada - è stata stuprata, umiliata, vilipesa da tutta la classe politica italiana. Trovo perfino indegno che i partiti si presentino in piazza oggi per difenderla, dopo che hanno votato a favore della guerra, del prevalere del privato sul pubblico». «L’unico modo - ha concluso - è che i cittadini riprendano ad organizzarsi autonomamente, riscrivendo le regole del vivere civile».

BARI

«Io penso che la Costituzione è giovane, è fresca, è il documento più bello che parla della dignità di questo giovane Paese che ha soltanto 150 anni. Allora, bisogna difendere con le unghie e con i denti la nostra Costituzione, la carta d’identità della nostra dignita»`. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, intervenendo alla manifestazione in corso a Bari a difesa della Costituzione. All’incontro partecipa un centinaio di persone. ’`La nostra democrazia - ha detto il governatore - e’ figlia di una grande battaglia di libertà. I padri e le madri costituenti hanno guardato il teatro di una tragedia senza precedenti: 50 milioni di morti nel mattatoio europeo tra la prima e la seconda guerra mondiale. Loro hanno scritto quell’ art.11 che dice che l’Italia ripudia, un verbo di forza biblica, la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionalì’. «Loro hanno scritto - ha sottolineato - che la modernità parte dal principio di eguaglianza: per esempio tutti dobbiamo essere eguali davanti alla legge. Anzi, chi più è potente, più deve essere sottoposto al controllo di legalità, mentre oggi noi viviamo in un Paese in cui c’è uno Stato che è giustizialista con le persone giustiziate e garantista con i garantisti».

FIRENZE

Una parte dei manifestanti, giunti in piazza Santa Croce, con bandiere tricolori e striscioni, è salita sul sagrato della Basilica ed ha intonato prima l’inno italiano e poi Bella ciao. Durante il corteo, senza simboli di partito, è stato più volte scandito lo slogan `Dimissioni!’ rivolto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Secondo la Questura i partecipanti all’iniziativa, che si è conclusa intorno alle 17, sono stati circa 5000 e non 8000 come invece hanno detto gli organizzatori. A Pisa e a Livorno, i manifestanti si sono riuniti per leggere passi della Costituzione, in particolare i Principi fondamentali e gli articoli 33 e 34 dedicati alla scuola. Analoghe iniziative si sono svolte in altre città toscane.

CAGLIARI

Da questa mattina il Tricolore sventola dalla Torre Aragonese di Porto Torres. Dal 24 novembre del 2009 è uno dei due luoghi simbolo della battaglia per il lavoro dei cassintegrati della Vinyls, giunti anche al loro 389/o giorno di occupazione dell’ex isola carcere dell’Asinara. «Questa bandiera rappresenta per noi un grande simbolo, quello della difesa della costituzione e del diritto alla dignità della vita, attraverso il lavoro - sottolinea Romano Chessa, operario della Tecnicoop, una ditta d’appalto della Vinyls - siamo orgogliosi di farla svettare dal luogo da cui stiamo portando avanti una dura lotta contro la disoccupazione». Si sono ritrovati sotto questo presidio i lavoratori, assieme alle loro mogli. E proprio una di loro, Marisa Sanna, moglie di Antonello Pinna, ha cucito la bandiera, da dedicare al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. «Sono emozionata - dice Marisa - vedere così in faccia al popolo, così imponente, questo grande vessillo che cucito tra i mille impegni mi fa sentire un pò come quelle coraggiose donne del Risorgimento». Marisa giovedì era a Cagliari in occasione della visita di Susanna Camusso, leader della Cgil. «Sono entrata in Cattedrale - racconta - e ho acceso due ceri alla Madonna con Gesù in grembo. Ho chiesto la grazia `che gli operai possano tornare presto a lavoro’». A dare una mano a Marisa, che a 45 anni è già mamma di quattro figli e nonna di due, per la realizzazione del Tricolore, sono stati gli operai sia della Vinyls che dell’Eurocoop e Tecnicoop. «Romano Chessa e mio marito, Antonello, hanno imbastito i numeri, l’ 1, il 5 e lo zero sulla stoffa, poi ho cucito tutto, è stata un’impresa, spero che ci porti fortuna e che la vertenza vada a buon fine, con questi alti e bassi, non c’è da stare tranquilli».


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