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LA PAROLA DI DIO, IL COPYRIGHT, E LA PIRATERIA RATZINGERIANA. LA "LUCE DEL MONDO" SONO IO! CHE SUCCESSO, QUANTI SOLDI CON I DIRITTI DI AUTORE!!!

DIRITTI D’AUTORE E LETTERA DI EMBARGO. Gesù di Nazaret, Joseph Ratzinger - Benedetto XVI. Giallo sul nuovo libro del papa. Una nota di Piergiorgio Odifreddi - a cura di Federico La Sala

(...) sono andato in libreria a comprare il libro del papa. Il libraio mi ha riconosciuto, e mi ha mostrato una sedicente “Lettera di embargo” che la RCS Libri aveva mandato nei giorni scorsi a tutti i librai. Poichè la cosa ha dell’inusuale (...) la riproduco qui, nonostante fosse ovviamente da tenere “segreta” (...)
domenica 13 marzo 2011
[...] Posso solo immaginare che, scambiando Ratzinger per Dan Brown, si volesse proteggere il segreto sull’esistenza o meno di un assassinio nel romanzo, e sul nome dell’eventuale assassino. E correre ai ripari in caso di rottura dell’embargo, cambiando il finale [...]
"Deus caritas est". La prima enciclica di Ratzinger è a pagamento
LA "LUCE DEL MONDO" SONO "IO"!!! CHE SUCCESSO, QUANTI SOLDI CON I DIRITTI DI AUTORE!!! Il benvenuto alla “Ratzinger Academy”. Una nota di Philippe (...)

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> DIRITTI D’AUTORE E LETTERA DI EMBARGO. --- Dov’è il vento dello Spirito? (di Angelo Casati)

domenica 13 marzo 2011

Dov’è il vento dello Spirito?

di Angelo Casati (Il Gallo, n° 2. febbraio 2011)

Lo scorso 20 novembre a Saint Jacques, in Valle d’Aosta, dove don Michele Do aveva abitato contemplato insegnato, un gruppo di amici si è incontrato per ritrovare il suo spirito: partecipiamo di quella atmosfera offrendo ai lettori un passaggio intenso dell’appassionata testimonianza di don Angelo Casati, ben noto a chi frequenta queste pagine. Vorrei ora sfiorare paure e speranze che si mescolano in questa stagione nell’orizzonte più prettamente ecclesiale. La paura del venir meno del vento.

Il vento nella chiesa. Lego l’immagine del vento allo Spirito. Non è una legatura, frutto di fantasie o fuori le righe, è dentro la fantasia e le righe del vangelo, l’immagine l’ha usata Gesù: «il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va, così è chiunque è nato dallo Spirito» (Gv 3,7).

Mi sono chiesto dove annuso il vento? Lo annuso nella chiesa? Forse sono impietoso, io l’ho respirato a pieni polmoni nella stagione del concilio, oggi mi manca l’aria. Come se faticassi ad annusare il vento ai piani alti. I documenti sono pesanti, logorroici. Sono tomi. Li confronto con i vangeli, quattro, poche pagine e stracolme di vento, di profezia, ti fanno alzare la testa. Oggi i documenti ecclesiastici vengono sfornati a getto continuo e chi li legge? Hanno il linguaggio degli ambienti clericali, sono pallidi, non c’è vento.

Se tento di decifrare minimamente le ragioni della mancanza di vento [...] mi verrebbe da attribuirla, tra le molte, a due, che hanno in comune la mancanza di ascolto.

Un non ascolto delle Scritture sacre. Oggi che il card. Martini non ha quasi più voce, chi parla o scrive a partire dalle Scritture Sacre? Da tutto meno che da quelle. [...] Mi sembra, perdonate, di essere ritornato per certi aspetti alla vecchia teologia del mio Seminario, dove si costruivano elucubrazioni e poi si andava a scovare, per suffragarle, un versetto delle Scritture sacre. Se non si parte da quelle non c’è vento, il vento è nella parola. Non nei nostri idoli, per religiosi che siano: hanno bocca e non parlano! Fattura di mani di uomini.

Alla mancanza di vento darei un’altra causa: il non ascolto dei fedeli. Dello Spirito che li abita, quasi si sia creata una riserva esclusiva ed escludente dello Spirito, una riserva in alto o nel clero. Si è reagito alla complessità rafforzando l’istituzione, ricompattando, dilatando l’ossessione delle appartenenze, cercando di entrare nelle strategie dell’agone politico. Nella paura che qualcosa sfugga. C’è qualcuno che pensa per tutti, in un unico movimento dall’alto in basso, mai dal basso in alto. Il laicato dove è consultato? Le donne dove? I piccoli, quelli cui sono rivelati i segreti del Regno, quelli che facevano esultare Gesù, mi dite dove? Sono loro la nostra frequentazione? O siamo sui terrazzi alle cene con coloro che contano, molto in potere e poco nello Spirito? Di qui una chiesa monocorde, che canta a una sola voce, che ha un solo colore e pensa che questa uniformità sia ricchezza. Una chiesa che non entra nelle case - e pensa di essere la depositaria del vento, mentre se c’è qualcosa di imprendibile è il vento. Una chiesa immobile, prevedibile. Sai già dov’è e che cosa ripeterà. Mentre dei guidati dallo Spirito è detto che sono come il vento che «non sai di dove viene dove va».

E poi c’è un sommerso della chiesa. Dove respiri. Io, vecchio come sono, vengo chiamato di qui e di là in comunità, parrocchie, gruppi e me ne ritorno, un po’ stanco la sera per via che sono consumato dagli anni, ma sorpreso: spazi, donne e uomini, dove vedo la passione del vangelo, la passione della terra, uomini e donne nel mondo, ma non arresi alla mondanità. In ascolto di Dio e della carovana dell’umanità in cui camminano, donne e uomini in ascolto del cielo e della terra.

Questa è la chiesa dimenticata, di cui non si parla né si scrive, di cui Don Michele Do diceva la bellezza.


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