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MESSAGGIO CRISTIANO E TRADIMENTO STRUTTURALE. La chiesa cattolico-romana non ha più il diritto di definirsi “cristiana”

LA CHIESA E GLI ABUSI DEI PRETI: A VERONA, IL PRIMO RADUNO DELLE VITTIME ITALIANE. La storia di Laura - di Vera Schiavazzi

A VERONA. (....) il gruppo ‘La colpa’ (info@lacolpa.it) ... ha organizzato l’incontro al Palazzo della Gran Guardia (...)
sabato 25 settembre 2010 di Federico La Sala
[...] «Vogliamo offrire a tutte le vittime di preti pedofili italiani il sostegno psicologico che è indispensabile, perché queste violenze sono paragonabili a quelle familiari anche per le conseguenze che lasciano - spiega Salvatore Domolo, 45 anni, il portavoce, che ha alle spalle una storia di bambino abusato e di ex prete - e il sostegno legale. Ma non ci interessano i risarcimenti, quanto l’urgenza di un’azione legale verso la Chiesa cattolica per crimini contro l’umanità. E il 31 (...)

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> LA CHIESA E GLI ABUSI DEI PRETI - “La Chiesa risponderà di crimini contro l’umanità”. Nasce a Verona l’associazione italiana delle vittime dei preti pedofili. Prevista per fine ottobre a Roma una manifestazione internazionale (di Marco Politi).

domenica 26 settembre 2010

COME LE GERARCHIE ECCLESIASTICHE COPRONO I LORO COMPLICI. STORIA DI UN PEDOFILO RECIDIVO E SEMPRE SALVATO DI SUOI SIMILI. La famiglia Gastal, quella che ebbe i figli stuprati, già dal 1984 portò in tribunale Gilbert Gauthe e non cedette ad ogni sorta di pressione, che si esercitò anche sui testimoni e sui media. Il Vaticano non trascurò alcun tipo di ricatto e sopruso e tirò in ballo - perché il processo si volgesse a suo favore - persino le conoscenze con le autorità locali ed il governatore. Tuttavia, in nome della verità, si arrivò così al dibattimento giudiziale, alle giurie popolari ed alla TV. Purtroppo (la madre dell’ignoranza è sempre incinta), gli altri fedeli arrivarono ad accusare i Gastal di testardaggine, tantoché li trattarono da criminali. Il muro di omertà era però stato infranto. Altre pressioni vennero dall’arcivescovo Pio Laghi (complice della dittatura in Argentina, cap. precedente), poi nunzio apostolico negli USA. Undici testimonianze, registrate in cassette da parte di ragazzi la cui età oscillava tra i 13 e i 17 anni, inchiodarono definitivamente padre Gauthe con 34 capi d’accusa: crimini contro natura, atti sessualmente immorali, materiale pornografico, stupro aggravato per sodomia ai danni di un adolescente di 12 anni. Quest’ultimo crimine implicava la pena di morte, così come recitano le leggi della Louisiana. Allora il Vaticano inasprì ancor più le modalità di persuasione, finché si arrivò per vie traverse al tanto sospirato patteggiamento con la famiglia. Il 14 ottobre ci fu la condanna a 20 anni di reclusione del criminale e alla promessa dell’accusa che la pena sarebbe stata scontata fino agli ultimi giorni. Il giudice Brunson concluse la sentenza con le seguenti parole: “I suoi crimini contro le sue giovanissime vittime hanno gettato un peso terribile su quei bambini, sulle loro famiglie e sulla società, e indubbiamente anche sul suo Dio e sulla sua Chiesa”. Durante la causa civile, fu anche chiesto alla devota cattolica Faye Gastal, madre della vittima, che cosa le passasse per la testa, guardando il vescovo Frey, presente ai dibattimenti con l’avvocato del colpevole monsignor Mouton: “Quando li guardo, penso a Gauthe che mette il suo pene in bocca a mio figlio, che gli eiacula in bocca, che gli infila il pene nel retto. Ecco che cosa penso” . I giurati, dopo appena un’ora e 45 minuti decisero per un risarcimento “giusto e ragionevole”: 1 milione di dollari alla vittima e 250.000 alla famiglia. Ma la Chiesa non desistette: la tanto sospirata libertà condizionata per Gauthe arrivò già nel 1998. Gli fu accordata da un giudice cattolico a soli 12 anni dalla condanna, ma un po’ di tempo dopo era di nuovo in galera per molestie ai danni di un minore. E tuttavia, ancora una volta, gli concessero il regime di semilibertà! Nell’aprile del 2008 lo ritroviamo come conduttore di autobus per viaggi scolastici: nessuna segnalazione era stata fatta sulla sua pericolosità . Povero stupratore, recitano le litanie religiose. Cari fratelli, non fatevi più ingannare: il miglior perdono è la vendetta. In tal modo applicherete il primo credo assoluto della Città del Vaticano, che anche dopo anni, secoli e millenni, ricorda gli “sgarbi” subiti. Pure i fedeli dovrebbero applicare lo stesso principio, contro quella masnada di fornicatori che alligna nella Santa Sede. Nei capitoli precedenti abbiamo esaminato che cosa hanno fatto a coloro che sostengono i poveri, ai comunisti, agli atei, a coloro che non fanno parte della loro setta. Non dimenticarlo mai, neppure quando si avvicina la morte .

DA: LA RELIGIONE CHE UCCIDE COME LA CHIESA DEVIA IL DESTINO DELL’UMANITÀ (Nexus Edizioni), giugno, 2010. 517 pagine, 130 immagini, € 25

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