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RIPENSARE L’EUROPA. PER IL "RISCHIARAMENTO" ("AUFKLARUNG") NECESSARIO. ANCORA NON SAPPIAMO DISTINGUERE L’UNO DI PLATONE DALL’UNO DI KANT, E L’IMPERATIVO CATEGORICO DI KANT DALL’IMPERATIVO DI HEIDEGGER E DI EICHMANN !!!

FREUD, KANT, E L’IDEOLOGIA DEL SUPERUOMO. ALLA RADICE DEI SOGNI DELLA TEOLOGIA POLITICA EUROPEA ATEA E DEVOTA. Un breve saggio di Federico La Sala, con prefazione di Riccardo Pozzo.

In questa lezione incontriamo un altro Kant (...) Foucault scopre in Kant il contemporaneo che trasforma la filosofia esoterica in una critica del presente che replica alla provocazione del momento storico (...)
venerdì 3 maggio 2024
Foto. Frontespizio dell’opera di Thomas Hobbes Leviatano.
SIGMUND FREUD E LA LEZIONE DI IMMANUEL KANT: L’UOMO MOSE’, L’ UOMO SUPREMO, E LA BANALITÀ DEL MALE. I SOGNI DELLA TEOLOGIA POLITICA ATEA E DEVOTA E LA RIVOLUZIONE COPERNICANA. NOTE PER UNA RI-LETTURA
QUESTO L’INDICE (il testo completo è allegato - qui in fondo - in pdf):
I
PRIMA PARTE:
SIGMUND FREUD, I DIRITTI UMANI, E IL PROBLEMA DELL’ (...)

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> FREUD, KANT, E L’IDEOLOGIA DEL SUPERUOMO. ---- Quello che deve essere detto. Günter Grass, Israele e il giovane Ratzinger (di Marco Dolcetta)

mercoledì 11 aprile 2012

Il Nobel tedesco sotto accusa

Günter Grass, Israele e il giovane Ratzinger

di Marco Dolcetta (il Fatto, 11.04.2012)

In queste ore si è scatenata una campagna internazionale contro lo scrittore Nobel Günter Grass che ha di recente, in una poesia, criticato Israele e difeso l’Iran per le sue scelte nucleari. Israele lo ha definito persona non grata e il “suo” partito l’Spd lo ha severamente criticato. In tale circostanza vengono riproposte le accuse alla sua partecipazione giovanile alle SS.

Vogliamo ricordare alcune sue righe tratte dal romanzo autobiografico “Sbucciando le cipolle” pubblicato nel-l’anno in cui lui stesso rivelò di aver militato durante la guerra nelle SS. Bisogna ricordare a proposito della sua partecipazione alle SS che a partire dal 1° dicembre 1936, sotto lo Jugenddienstpflicht tutti gli altri gruppi giovanili vennero banditi e i loro membri vennero assorbiti nella Gioventù hitleriana. L’appartenenza all’HJ venne resa obbligatoria per i giovani di età superiore a 14 anni nel 1939. La coscrizione diventerà poi obbligatoria per tutti quelli di età superiore ai 10 anni nel 1941.

Con il procedere della guerra, il gruppo assunse funzioni militari, gestendo le difese antiaeree e fornendo all’esercito molti soldati, specialmente per le Waffen-SS. Vennero arruolati nell’esercito membri della Gioventù hitleriana sempre più giovani che, durante la battaglia di Berlino nel 1945, costituivano grossa parte delle difese tedesche. Tra i giovanissimi iscritti per legge alla Hitlerjugend figurarono l’artista Joseph Beuys, l’attivista antinazista Sophie Scholl e Joseph Alois Ratzinger, allora 14enne, divenuto in seguito papa col nome di Benedetto XVI.

COSÌ RACCONTA GRASS e scrive:

-  “Una volta - ancora nel campo di Bad Aibling - 3 sigarette Camel mi fruttarono un cartoccetto di cumino, che masticai in ricordo del maiale con cavoli al cumino: una ricetta del maestro perso di vista. E un po’ di cumino barattato lo passai al mio compagno, insieme al quale stavo accovacciato al riparo di un telone sotto la pioggia insistente e lanciavo 3 dadi forse giocandoci il nostro futuro. Eccolo li, si chiama Joseph, mi sommerge di parole - a voce bassa, anzi sommessa - e non riesce a uscirmi di mente.
-  Io volevo diventare questo, lui quello. Io dicevo che esistono più verità. Lui diceva che ne esiste una sola. Io dicevo di non credere più a niente. Lui insellava un dogma dopo l’altro. Io esclamavo: ma Joseph, non avrai in mente di fare il grande inquisitore o magari qualcosa di più? Lui faceva sempre qualche punto in più e giocando citava Sant’Agostino, comeseavesse davanti le sue confessioni nella versione latina.
-  Così passavamo il tempo parlando, e giocando a dadi, finché un giorno lui venne rilasciato, visto che nella regione bavarese era di casa, mentre io, privo di indirizzo e quindi apolide, finii prima alla disinfestazione e poi in un campo di lavoro”. Grass cosi racconta del suo incontro con Joseph Ratzinger, che diventerà Papa. “Sostanzialmente, mia sorella non crede ai miei racconti. Inclinò la testa con aria diffidente quando dissi che quel compagno si chiamava Joseph, aveva parlato con accento piuttosto bavarese ed era un cattolico di ferro. Nessuno come il mio compagno Joseph era riuscito a parlare a favore dell’unica verità rivelata con tanta fanatica profondità e tanta amabile delicatezza al tempo stesso.
-  Se non ricordo male, veniva dalla zona di Altotting. La diffidenza di mia sorella aumentò: ‘Puzza di esagerazione, proprio come una delle tue storie! ’... Per rendermi più credibile ammisi una certa insicurezza: con lui avevo masticato cumino da un cartoccio, e la sua fede era così saldamente fortificata come un tempo il vallo atlantico; potrebbe essersi trattato davvero di tal Ratzinger che oggi in vesti papali vuol essere infallibile, anche se in quella maniera timida a me già nota che, in quanto fatta di affermazioni pacate, era particolarmente efficace. Qui mia sorella rise come sanno ridere solo le levatrici a riposo: ‘Ecco un’altra delle tue storie di fantasia con cui da bambino incantavi nostra madre’. E va bene, - ammisi, - che il tipo magrolino con il quale ai primi di giugno del ‘45 stavo seduto sotto un telone nel campo di Bad Aibling si chiamasse davvero Ratzinger non posso giurarlo, ma che pensasse di diventare prete, di ragazze non volesse saperne e subito dopo la liberazione della prigionia intendesse studiare il dannato ciarpame dogmatico, è sicuro. Così come che questo Ratzinger, che prima era prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e adesso dice la sua da pontefice, fosse realmente uno dei 10mila nel campo”.

Scrive Grass: “Per provocare, avevo apertamente affermato che, come dimostrava la storia della chiesa, persino un miscredente poteva senz’altro diventare papa”.

Sarebbe bello che i due vecchi amici, già SS, già denazificati, e poi chi Papa chi premio Nobel, si incontrassero a prescindere da rimozioni o smemoratezze.


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