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RIPENSARE L’EUROPA. PER IL "RISCHIARAMENTO" ("AUFKLARUNG") NECESSARIO. ANCORA NON SAPPIAMO DISTINGUERE L’UNO DI PLATONE DALL’UNO DI KANT, E L’IMPERATIVO CATEGORICO DI KANT DALL’IMPERATIVO DI HEIDEGGER E DI EICHMANN !!!

FREUD, KANT, E L’IDEOLOGIA DEL SUPERUOMO. ALLA RADICE DEI SOGNI DELLA TEOLOGIA POLITICA EUROPEA ATEA E DEVOTA. Un breve saggio di Federico La Sala, con prefazione di Riccardo Pozzo.

In questa lezione incontriamo un altro Kant (...) Foucault scopre in Kant il contemporaneo che trasforma la filosofia esoterica in una critica del presente che replica alla provocazione del momento storico (...)
martedì 7 maggio 2024
Foto. Frontespizio dell’opera di Thomas Hobbes Leviatano.
SIGMUND FREUD E LA LEZIONE DI IMMANUEL KANT: L’UOMO MOSE’, L’ UOMO SUPREMO, E LA BANALITÀ DEL MALE. I SOGNI DELLA TEOLOGIA POLITICA ATEA E DEVOTA E LA RIVOLUZIONE COPERNICANA. NOTE PER UNA RI-LETTURA
QUESTO L’INDICE (il testo completo è allegato - qui in fondo - in pdf):
I
PRIMA PARTE:
SIGMUND FREUD, I DIRITTI UMANI, E IL PROBLEMA DELL’ (...)

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> FREUD, KANT, E L’IDEOLOGIA DEL SUPERUOMO. --- Tutti contro Grass. Israele sbarra le porte a Guenter Grass e lo dichiara «persona non grata».

martedì 10 aprile 2012

Israele sbarrata per Grass

Israele sbarra le porte a Guenter Grass e lo dichiara «persona non grata». Dopo le polemiche e le accuse di filo-nazismo mascherato, scatta la punizione contro lo scrittore premio Nobel tedesco per la pubblicazione di un contestato poema fresco di stampa, dal titolo “Le cose che vanno dette”, sferzante sulla politica israeliana verso l’Iran. *

La frontiera sbarrata dal governo Netnayahu lascia perplessi molti: può uno Stato democratico bandire un’opinione, per quanto insostenibile? Reazione «profondamente esagerata», la definisce un ministro tedesco, Daniel Bahr. «Basso livello di tolleranza», dice lo storico israeliano della Shoah, Tom Segev: «Delegittimare chi critica è una tendenza molto pericolosa, autocratica e demagogica. Netanyahu e Lieberman sono bravissimi, in questo. Ogni voce contraria è subito indicata come un segnale d’antisemitismo. Ma se davvero ci mettiamo a distribuire i permessi d’ingresso secondo le opinioni politiche delle persone, finiamo in compagnia di Siria e dello stesso Iran».

Dalla sinistra israeliana, si schierano contro il boicottaggio altri intellettuali: gli scrittori Ronit Matalon e Yoram Kaniuk («il prossimo passo è bruciare i libri»), il pittore Yair Garbuz («e allora che dovremmo fare coi libri di quel rabbino che propone d’uccidere i non ebrei?»), il Nobel per la chimica Aaron Ciechanover («non si risponde alla follia con una follia»)... Il dibattito, c’è da giurare, continuerà. E sbucciando le cipolle, per dirla con un titolo di Gunni, alla fine s’arriverà al cuore della questione. Riassunta dalla cancelliera Angela Merkel: «C’è la libertà d’espressione artistica. E per fortuna c’è la libertà d’un governo, il mio, di non doversi per forza esprimere su ogni manifestazione dell’arte».

* l’Unità, 10.04.2012


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