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RIPENSARE L’EUROPA. PER IL "RISCHIARAMENTO" ("AUFKLARUNG") NECESSARIO. ANCORA NON SAPPIAMO DISTINGUERE L’UNO DI PLATONE DALL’UNO DI KANT, E L’IMPERATIVO CATEGORICO DI KANT DALL’IMPERATIVO DI HEIDEGGER E DI EICHMANN !!!

FREUD, KANT, E L’IDEOLOGIA DEL SUPERUOMO. ALLA RADICE DEI SOGNI DELLA TEOLOGIA POLITICA EUROPEA ATEA E DEVOTA. Un breve saggio di Federico La Sala, con prefazione di Riccardo Pozzo.

In questa lezione incontriamo un altro Kant (...) Foucault scopre in Kant il contemporaneo che trasforma la filosofia esoterica in una critica del presente che replica alla provocazione del momento storico (...)
venerdì 3 maggio 2024
Foto. Frontespizio dell’opera di Thomas Hobbes Leviatano.
SIGMUND FREUD E LA LEZIONE DI IMMANUEL KANT: L’UOMO MOSE’, L’ UOMO SUPREMO, E LA BANALITÀ DEL MALE. I SOGNI DELLA TEOLOGIA POLITICA ATEA E DEVOTA E LA RIVOLUZIONE COPERNICANA. NOTE PER UNA RI-LETTURA
QUESTO L’INDICE (il testo completo è allegato - qui in fondo - in pdf):
I
PRIMA PARTE:
SIGMUND FREUD, I DIRITTI UMANI, E IL PROBLEMA DELL’ (...)

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> FREUD, KANT, E L’IDEOLOGIA DEL SUPERUOMO. --- Mentalità nazista anti rom (di Moni Ovadia) - Otto idee per Rom e Sinti. un piccolo manifesto per favorire l’integrazione e cacciare i pregiudizi (di Alexian Santino Spinelli).

sabato 4 settembre 2010

Mentalità nazista anti rom

di Moni Ovadia (l’Unità, 04.09.2010)

Oggi a Roma in Campo de’ Fiori si terrà una manifestazione di solidarietà e di lotta per i diritti dei rom e dei sinti. Il mio amico Santino Spinelli, rom abruzzese, cittadino italiano, musicista di fama internazionale, professore di cultura romanì all’università di Chieti, mi ha lanciato un accorato appello perché ne parli. Lo faccio con il cuore e con tutta la passione di cui sono capace, ma questa volta anche alzando il tiro. I recenti provvedimenti del governo francese, le esternazioni di ministri del nostro governo in vena di emulazioni, l’ennesima tragica morte di innocenti nei luoghi del degrado a cui i rom sono costretti con deliberata crudeltà da un sistema che li vuole cancellare sono infami espressioni di razzismo, nulla di meno.

La mentalità che li partorisce è identica a quella dei nazisti. Non ingannino le modalità apparentemente diverse dovute solo al mutato contesto formale in cui viviamo. La stessa mentalità portò alle vessazioni e alle violenze antisemite e antinomadi che naturalmente sfociarono nello sterminio di ebrei, rom e sinti nei campi di sterminio.

I diretti responsabili odierni di questa politica sono i nazisti di oggi, chi approva, chi tace, chi gira la testa dall’altra parte è un infame complice di questi miserabili vigliacchi. In questi giorni è stato messo in pensionamento anticipato un coraggioso prelato cattolico che aveva alzato la voce con chiarezza e senza riserve diplomatiche contro il governo francese. Non dimentichiamo mai che il silenzio, l’opportunismo e le titubanze per convenienza sono, ieri come oggi i più perniciosi alleati dell’orrore.

Tutti gli esseri umani per bene hanno la responsabilità e il dovere di lottare contro il razzismo se non vogliono diventarne sodali. In particolare, tocca agli ebrei e alle loro istituzioni denunciare i politici razzisti interrompendo ogni rapporto di contiguità con loro.


Oggi a Campo dei fiori un presidio contro la discriminazione: ecco un piccolo manifesto per favorire l’integrazione e cacciare i pregiudizi

Otto idee per Rom e Sinti

Per dire stop a razzismo e discriminazione, ai campi Rom e alle forme di ghettizzazione delle popolazioni Sinti e Rom, oggi il Coordinamento nazionale antidiscriminazione ha organizzato una manifestazione alle 14.30 in Piazza Campo dei fiori, a Roma

di Alexian Santino Spinelli (il Fatto, 04.09.2010)

Un bambino muore, un bambino di soli tre anni muore a Roma, Caput Mundi, a poca distanza dal Vaticano, centro dell’Impero della Chiesa Cattolica Romana, nel cuore della cultura europea. È un bambino rom che allunga un’interminabile lista di bambini rom morti per cause futili. Lui figlio legittimo della discriminazione e della segregazione razziale, capro espiatorio di tutti i mali della società come poteva pensare di non pagare le sue colpe e di non essere usato come agnello sacrificale? Ai disvalori si è opposta una sincera e ferrea resistenza durante la seconda guerra mondiale che è costata oltre 50 milioni di morti di cui 500 mila Rom e Sinti barbaramente massacrati nei lager.

Oggi si vive un retaggio di quella cultura etnocentrica e razzista, con i campi di sterminio “moderni” (campi nomadi anche se i Rom non sono nomadi per cultura) e le nuove forme di deportazioni “civili” e “democratiche” approvate in larga maggioranza dall’opinione pubblica teleguidata e frastornata dai pregiudizi. Ma che non ci sia l’alibi del “Io non sapevo”. Ecco otto punti per migliorare la situazione dei Rom e Sinti in Italia

1 La sicurezza e la legalità vanno garantite a tutti. Rom e Sinti compresi. Nessuna voce autorevole ha condannato realmente l’episodio. Solo all’estero si sono resi conto della gravità della situazione dei Rom e Sinti in Italia.

2 Ristabilire la legalità riguardo la palese violazione dei più elementari diritti umani nei confronti delle diverse comunità Rom e Sinte in Italia, costrette a vivere in condizioni disumane e fortemente discriminate in netto contrasto con la Costituzione Italiana, con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e con le normative europee ed internazionali.

3 Smantellare i campi nomadi che sono pattumiere sociali degradanti e frustranti, centri di segregazione razziale permanente ed emblema della discriminazione. I Rom e Sinti non sono nomadi per cultura. La mobilità è sempre coatta e mai una scelta.

4 Facilitare l’accesso alle case popolari con pari opportunità o sviluppare insediamenti urbanistici non ghettizzanti facilitando anche l’utilizzo dei servizi pubblici. Favorire il più possibile l’accesso alla scolarizzazione, al lavoro e all’assistenza sanitaria alle famiglie di Rom e Sinti più disagiate.

5 Arrestare il processo di demonizzazione e di criminalizzazione di un intero popolo. Sono i singoli che hanno un nome e cognome a sbagliare e che devono essere puniti e non l’etnia di appartenenza.

6 Promuovere la conoscenza della storia, della cultura, dell’arte e della lingua dei Rom e dei Sinti per combattere gli stereotipi negativi e favorire l’integrazione.

7 Creare una consulta in Italia di intellettuali Rom e Sinti e associazioni che abbiano una esperienza internazionale sulle problematiche concernenti la realtà delle comunità romanès che possano favorire la mediazione nella risoluzione dei problemi sociali e politici.

8 Favorire il più possibile il processo di integrazione positiva a coloro i quali dimostrano una chiara volontà di partecipazione sociale evitando di porre sullo stesso piano chi merita e chi delinque.

(*) musicista e docente universitario


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