Caro John
Ti prego (ancora) di rileggere: "Noi siamo bensì membri legislativi di un regno dei costumi, possibile mediante la libertà rappresentata a noi mediante la ragion pratica come oggetto di rispetto, ma nello stesso tempo ne siamo i sudditi, non il sovrano, e il disconoscere il nostro grado inferiore come creature, e il rifiuto presuntuoso dell’autorità della legge santa, è già una infedeltà alla legge secondo lo spirito, quand’anche se ne osservi la lettera".
Tieni presente che Kant si chiama "Immanuel" e che ha scritto anche su "la pace perpetua". La possibilita’ di vivere per sempre su questa terra, su una terra nuova ("Ge-nova") , trasformata in un bel Paradiso (un "regno di grazia"), può andare totalmente in fumo, se noi - non Cristo - non moriamo a noi stessi e agli altri e non siamo capaci di ri-nascere a noi stessi, agli altri, e alla stessa Terra!!! Kant, come Dante, è scesso all’inferno per capirlo.
Cristo ci ha insegnato la strada, ma se ci vogliono 82.000 dollari per non cadere in tentazione (ai tempi di Gesù bastavano 29 denari) dove vogliamo andare, se non restare nella vecchia terra?!
Sì, la terra ("geo-") va! Ma dove va? Verso la pace perpetua o "la pace perpetua"?!
Ripeto. Essere giusti con noi stessi - come con Kant - è difficile, ma è l’unica via per non ... morire a noi stessi, agli altri, e al "regno della grazia" (Kant). Ricordiamo: GRAZIA (gr.: "Charis") di DIO ("Deus charitas est": 1 Gv., 4.8).
M. grazie ancora per la tua benevole attenzione e moltissimi saluti.
Federico La Sala