Kant
La città del filosofo rivuole il suo nome
La località russa di Kaliningrad chiede un referendum per tornare alla denominazione originaria di Koenigsberg
In questo modo potrebbe sfruttare per turismo la fama legata all’intellettuale: ma le polemiche non mancano
I nazionalisti legati a Mosca dicono no: "È solo una manovra politica contro Putin"
di Nicola Lombardozzi (la Repubblica, 21.02.2013)
MOSCA Qualcuno si chiede già come l’avrebbe presa lui, il grande filosofo Immanuel Kant che riposa nel suo mausoleo a due passi dalle acque del Baltico. Di certo avrebbe partecipato al dibattito che sta animando tensioni e polemiche tra i suoi concittadini.
Tutto nasce da una questione antica: restituire o meno alla città russa di Kaliningrad il nome originario di Koenigsberg perduto alla fine della Seconda Guerra mondiale, quando l’Armata Rossa sovietica strappò alla Germania nazista quel lembo di Prussia Orientale. Kaliningrad adesso è un territorio ex clave della Russia, incastonato tra Polonia e Lituania.
I suoi cittadini, quasi tutti di origine russa dopo il lento esodo della popolazione tedesca, vivono un rapporto conflittuale con la madre Patria. Chiedono maggiore autonomia e soprattutto sognano di aprirsi sempre di più verso l’Europa Occidentale.
Non per niente a Kaliningrad tutte le componenti, anche clandestine, di opposizione al Cremlino trovano un terreno molto fertile: dagli attivisti anti- corruzione, ai difensori dei diritti umani fino agli ecologisti. Per questo la proposta viene vista con sospetto dai politici della capitale.
Il movimento promotore, guidato dal deputato liberale Solomon Ginzburg ha già raccolto 5mila firme in pochi giorni e conta di arrivare al tetto di 25mila necessario per convocare un referendum. Le motivazioni sono due. La prima è quella di destalinizzare la città intitolata a uno dei padri dell’Urss, Mikhail Kalinin, protagonista delle sanguinose epurazioni degli anni Trenta. L’altra è quella di puntare sul turismo usando come testimonial il filosofo.
Difficile da far digerire a parte della popolazione che è parente diretta degli eroi sovietici che combatterono l’invasione nazista. Per questo, cautamente Solomon promette di far indire il referendum dopo il 2015 quando sarò celebrato il settantesimo della Vittoria e propone di ritornare a nome di Koenigsberg solo poco prima del 2024, trecentesimo anniversario della nascita del filosofo.
Ma le polemiche sono durissime. Qualcuno ci vede la tentazione di "ri-germanizzare" il territorio «vanificando il sacrificio delle vittime della Guerra Patriottica». Altri una semplice azione di disturbo alla presidenza Putin. Capita così che molti compagni di partito di Ginzburg si dissocino: «Vogliamo onorare e sfruttare la memoria di Kant? Facciamolo alla russa. Chiamiamo la città Kantograd, o Kantsk, oppure Kantejevka».