IL COMMENTO
Solo la tecnologia ci può salvare dalle insopportabili vuvuzelas
Non appartengono alla cultura zulu, non hanno nulla di ancestrale e non derivano dal corno di koudou
di Aldo Grasso *
Un tifoso suona le vuvuzelas a Soweto, Johannesburg (Epa) Mettiamo la sordina alle vuvuzelas! Questi Mondiali 2010 rischiano di passare alla storia non per il gioco espresso ma per il fastidiosissimo suono delle trombette: noiose come uno sciame di zanzare inferocite, moleste come i bongo nelle notti estive, irritanti come i «ma va là» di Ghedini. Se il Sudafrica di Nelson Mandela si fa conoscere in tutto il mondo per il ronzio stordente delle vuvuzelas di plastica significa che qualcosa non ha funzionato. Prima di cercare di capire com’è possibile eliminare l’orrida colonna sonora, eliminiamo un equivoco alimentato dall’onnipotente presidente della Fifa Joseph Blatter. Le vuvuzelas non appartengono al repertorio culturale zulu, non hanno nulla di ancestrale, non affondano le loro radici nella musica etnica e non derivano dal corno di koudou (una specie di antilope). Rompono e basta!
Le vuvuzelas le ha inventate un signore che si chiama Freddie «Saddam» Maake: il suo punto di partenza era una di quelle trombette con peretta di gomma che si montano sulle biciclette come campanello. All’inizio, essendo d’alluminio, la vuvuzela era vietata negli stadi, nonostante Saddam e i suoi amici la usassero per infastidire gli avversari. Nel 1989 Saddam trova un industriale che comincia a fabbricare vuvuzelas di plastica. Siccome le cattive idee si diffondono con la rapidità della luce, eccoci qui a tentare di arginare questo incubo indifferenziato e stordente che rompe le scatole a calciatori, telecronisti e spettatori di tutto il mondo. Difficile sperare che i suonatori di vuvuzelas si ravvedano. Non resta che arrangiarsi. Il primo consiglio è operare sul suono del televisore di casa. La vuvuzela agisce su un frequenza che oscilla tra i 200 e 250 hertz.
Agendo sul bilanciamento, si abbassano i toni che si situano in questa gamma, si alzano gli altri e si rinuncia, ovviamente, all’effetto surround. Bisogna poi sperare che Sky e Rai facciano come la Bbc e la Zdf che stanno cercando di filtrare all’origine i rumori di fondo, rispolverando magari i vecchi microfoni direzionali. Anche le HBS (Host Broadcast Services), le società che forniscono i segnali audio e video per le varie piattaforme, si stanno attrezzando. Su Internet, senza alcuna garanzia, si offrono software per eliminare il fastidio. Il Popolo Viola sta già pensando di adottare le vuvuzelas per scendere in piazza contro la «legge bavaglio». Se c’è un’idea «intelligente» la sinistra non se la fa mai scappare.
Aldo Grasso 1-Corriere della Sera, 7 giugno 2010