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EICHMANN A GERUSALEMME (1961). “come fu possibile la hitlerizzazione dell’Imperativo Categorico di Kant? E perché è ancora attuale oggi?” (Emil L. Fackenheim, Tiqqun. Riparare il mondo).

HEIDEGGER, KANT, E LA MISERIA DELLA FILOSOFIA - OGGI. Alcune note di Federico La Sala

(...) Ancora oggi, ci sono studiosi che sembrano “prendere sul serio il profetismo di Heidegger” e insistono a dare credibilità ai sogni dei visionari e dei metafisici (...)
lunedì 22 agosto 2011
[...] Nel 1933, il discorso del rettorato di Martin Heidegger è la ‘logica’ conseguenza dell’assassinio non solo del “Mosè della nazione tedesca” (come voleva Holderlin), ma del Mosè Liberatore e Legislatore dell’intera tradizione abramica (ebraismo, cristianesimo, e islamismo) ed europea. L’"Uno" di Mosè (“Ascolta Israele, il Signore nostro Dio, il Signore è Uno”), come l’“uno”di Kant, diventa l’uno della monarchia prussiana prima (si cfr. la (...)

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> HEIDEGGER, KANT, E LA MISERIA DELLA FILOSOFIA - OGGI. ---- TUTTA PAGLIA! Parola di Hölderlin: «Pallaksch. Pallaksch». Alune note (di Federico La Sala)

mercoledì 27 luglio 2022

"MENTE ESTATICA" E "SCHIZOFRENIA DELLA SALUTE":

RITORNARE A HÖLDERLIN.

Una ipotesi-chiave per reinterpretare «“Pallaksch”, la parola magica di Hölderlin». *

In #memoria di #ElvioFachinelli e di #RubinaGiorgi...

      • "TUBINGA, GENNAIO: [...] Venisse, / venisse un uomo, / venisse un uomo al mondo, oggi, con / la barba di luce dei / Patriarchi: potrebbe, se parlasse di questo / tempo, / potrebbe / solo balbettare e balbettare /ininterrotta-, ininterrot-/tamente, mente. //(«Pallaksch. Pallaksch»)".
      • PAUL CELAN, Poesie (trad. di E. Polledri).

      • DOC. 1. "TommasodAquino. Vita, pensiero, opere": "[...] Guglielmo di Tocco nella Positio per la canonizzazione di #sanTommaso [...] scrive: “Si dice anche che, mentre si trovava a San Severino, nel castello della sorella, insieme al suo compagno [...], il nostro dottore sia rimasto in estasi per un periodo di tempo così lungo da sembrare del tutto privo di sensi. [...] Dopo un’ora, il suo compagno si avvicinò al maestro e, scuotendolo vigorosamente per il mantello, riuscì infine a destarlo dal sonno, per così dire, della contemplazione. Allora, sospirando, Tommaso gli confidò: «Reginaldo, figlio mio, te lo dico in segreto, ma ti proibisco di rivelarlo ad alcuno finché resterò in vita. Il mio scrivere è giunto al termine, mi sono state rivelate, infatti, cose tali al cui confronto ciò che ho scritto e insegnato mi sembra ben poca cosa (palea est: è paglia); per questo confido nel mio Dio che, così come è giunta la fine del mio scrivere, giunga presto anche la fine della mia vita» ([...]" (James A. Weisheipl, "Tommaso d’Aquino", JacaBook, 2016).

      • DOC. 2. "AL DI LA’ DEI CIELI. LA SEDE DEL FILOSOFO TEDESCO NIETZSCHE": "[...] Le sue parole furono ardite e il suo pensiero grandioso, spaccò in due gli Europei con la spada del suo dire. Nessun compagno trovò alla sua estasi: estatico, lo considerarono pazzo [...]" (Muhammad Iqbal, "Il Poema celeste" - 1932, Bari 1965).

      • DOC. 3. #Pallaksch appare essere una probabilissima derivazione holderliniana dell’espressione latina "palea est" (attribuita a Tommaso d’Aquino), molto prossima a quella italianizzata : "è tutta pallaccia", "è tutto pagliaccia", "è tutta paglia!".

      • Doc. 4. SPIRITO CRITICO E AMORE CONOSCITIVO: DANTE2021. Come per san Tommaso e per Nietzsche, non è possibile che anche Holderlin abbia messo i piedi in un nuovo cielo e una nuova terra, e che "Trasumanar significar per verba/ non si poria; però l’essemplo basti / a cui esperienza grazia serba" (Par. I, vv. 70-72)? (Federico LA Sala, 20.07.2022).

*

"LA PAROLA MAGICA DI HÖLDERLIN: [...] Come nota Christoph Theodor Schwab nel suo diario del 1841, il #poeta malato aveva escogitato, e usava con predilezione, l’espressione #pallaksch, che si poteva prendere per un ‘sì’ o per un ‘no’ e che gli serviva come espediente per evitare l’affermazione o la negazione.

FriedrichHölderlin s’inchina e entra nella “torre” del falegname Ernst Zimmer nel 1807. Due anni prima lo avevano dichiarato ipocondriaco, “la sua #follia è diventata furiosa”, scrive il dottor Müller, a cui, da Homburg, è chiesta una perizia medica. In particolare, annota il #dottore, “i suoi discorsi paiono incomprensibili, parte in tedesco, parte in greco e in latino”. La fatale follia di Hölderlin si celebra in linguaggio, catabasi nell’incomprensibile. Hölderlin resta nella “torre” più di trent’anni, morirà nel giugno del 1843. [...]

Nello studio su «Hölderlin. «L’arte della parola» (IL Melangolo, 1979), Roman Jakobson ci porge la parola #pallaksch. “Una volta, mentre gli si facevano parole pressanti, Hölderlin fu preso da movimenti convulsi e si ebbe da lui solo ‘un terribile, confuso profluvio di parole senza senso’. Oppure Hölderlin preferisce semplicemente rifiutare la risposta... Alla continua contraddizione fra sì e no nel modo di parlare di Hölderlin, Waiblinger ha ‘innumerevoli volte’ prestato attenzione”. Il poeta non vuole rispondere perché non ammette la logica umana, non vi appartiene: sì e no accerchiano in scelte innaturali - non certo esclusive, escludenti, piuttosto -, che concimano morte. Non esiste ragionevolezza né opposizione nel mondo autentico, dove le “parole senza senso” sono la sola poesia possibile. Pallaksch è una specie di amuleto, una parola magica, il passepartout per tutte le visioni, da sbandierare di fronte a chi pensa per superfici piane e progressive, per convenzioni. A te, che ragioni in trapezi e rettangoli, la risposta: io resto sconfinato, opto per tutte le direzioni, dice il poeta. [...].
-  (cfr. «“Pallaksch”, la parola magica di Hölderlin. Il poeta si fionda nell’indicibile», Pangea, 03 Novembre 2020).

Federico La Sala


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